“Il tuffo di Colapesce” di Lorenzo Spurio: la centralità culturale della Trinacria

Lorenzo Spurio è un poeta di Jesi che non ha certamente bisogno di presentazioni.

Il tuffo di Colapesce di Lorenzo Spurio
Il tuffo di Colapesce di Lorenzo Spurio

Poeta, ma non solo: anche studioso, critico letterario, ex presidente dell’Associazione Culturale Euterpe… insomma un poliedrico e giovane intellettuale che vive la cultura come condivisione e partecipazione.

Sono onorata di aver collaborato con lui ad una prossima uscita antologica a cura di Euterpe dedicata alla poetessa Antonia Pozzi; ma sono stata ancora più onorata che lui mi abbia permesso di leggere una sua recente fatica letteraria dal titolo Il tuffo di Colapesce. Scritti sulla Sicilia. Letture, incontri e circostanze edito da G.C.L. edizioni nell’aprile di questo anno.

Si tratta di una raccolta di Saggi, Prefazioni, Recensioni, Articoli e Altri materiali che nel corso degli anni il Nostro ha “accumulato” attraverso lo studio e la frequentazione della Sicilia.

Il titolo dell’antologia è evocativo perché si ispira alla figura di Colapesce, Cola di Messina, detto Colapesce per la sua capacità di muoversi agilmente nell’acqua marina: molte e diversificate sono le varianti di questa storia. Egli comunque sorreggerebbe Messina e tutta la Sicilia sostenendo una delle tre colonne su cui si ergerebbe l’isola

Il titolo rende anche benissimo la profondità delle ricerche di Spurio che nei saggi, ad esempio, dedica pagine alla figura di Settembrini (La protesta del popolo delle Due Sicilie di Luigi Settembrini), oppure a letterati di spicco come Sciascia, Tomasi di Lampedusa e Brancati; a queste tre personalità, ad esempio, egli dedica il saggio dal titolo Un viaggio sull’isola con Sciascia, Tomasi di Lampedusa e Brancati.

In esso, dopo aver rivalutato la centralità culturale della Trinacria moderna e contemporanea, grazie ad autori come Verga, Capuana, Pirandello, Quasimodo, Vittorini etc etc, ribadisce l’immaginario collettivo nei confronti dell’isola, mediata anche dal mito antico o da tradizioni a noi più vicine; Brancati ha rielaborato in chiave personale la figura di don Giovanni (nel romanzo Don Giovanni in Sicilia), rendendo il suo eroe in realtà un anti-eroe in quanto egli è molto timido ed impacciato con le donne.

Tomasi di Lampedusa, invece, nel Gattopardo, mette in evidenza che «A morire è la Sicilia autentica, aristocratica, feudale, borbonica e a vincere è uno stato neo-nato e pieno di problemi, fatto di gente troppo diversa tra loro e accomunate da una bandiera che per il principe Fabrizio non è altro che “un’accozzaglia di colori stridenti”».

Sciascia invece è ricordato per aver scoperto che “Allora forse è l’Italia intera ad essere un’isola”, ovvero che “non è giusto” riconoscere alla Sicilia “un primato che non le spetta se relazionata ad altri ambiti geografici della penisola”: non è dunque solo la Trinacria il “luogo della corruzione, della mafia, dell’illecito”.

In un altro saggio (L’impostura della dittatura e del sistema mafioso: Sciascia poeta) Spurio dà spazio allo Sciascia poeta: e devo dire si tratta di un aspetto che conoscevo poco dello scrittore di Recalmuto, e che intendo assolutamente approfondire. Apprezzo la prosa dell’autore, ma sono curiosa di leggere anche le sue poesie.

Scrive Lorenzo ne “Il tuffo di Colapesce”:Non sono molte le poesie di Sciascia, o per lo meno quelle che ci è dato conoscere oggi, a distanza di venticinque anni dalla sua morte, e si trovano raccolte in un sottile ed elegante volume edito da Adelphi che porta quale titolo La Sicilia, il suo cuore – Favole della dittatura. Mi occuperò qui nel presente saggio di alcune delle tematiche e delle forme riscontrabili in queste due smilze sillogi poetiche unite in un unico volume (ipotizzo) più per motivi editoriali che per mere volontà dell’autore. Si farà in questo modo il percorso contrario rispetto a quelli che la critica ufficiale tendenzialmente ha fatto o continua a far riducendo l’apporto del genio sciasciano a quello di uno scrittore di narrativa per sottolineare, invece, che è proprio nelle liriche, ‒ nella produzione della prima ora ‒ che si ravvisano già gli intendimenti che troveranno poi maturazione nelle opere che un più grande pubblico conosce”.

Si tratta di favole in forma poetica che denunciano il fascismo in maniera “non dichiaratamente esplicita, ma neppure troppo celata nelle parole”.

Il saggio Mafia e letteratura: binomio imperfetto è l’occasione per il lettore di apprendere e ricostruire il significato del termine mafia, attraverso le varie occorrenze letterarie e critiche. Si tratta in effetti di una parola molto antica, presente non solo nel linguaggio siciliano, ma anche in quello fiorentino o piemontese. In queste ultime due parlate il lessema mafia afferisce all’area semantica della “povertà”, della “miseria”, di ciò che è “gretto” e “meschino”. Nel linguaggio siciliano il sostantivo mafia esprime nel corso del tempo varie accezioni, da quelle positive a quelle negative: queste ultime emersero intorno al 1860, quando, a detta dello storico Pitrè, esso diventava “sinonimo di brigantaggio, di camorra, di malandrinaggio, senza essere nessuna delle tre cose”. Spurio cita a sostegno della ricostruzione di Pitrè riferimenti letterari di Otto e Novecento. Insomma il capitolo costituisce un ottimo saggio di linguistica ed etimologia.

Lorenzo Spurio citazioni
Lorenzo Spurio citazioni

Interessante poi è la sezione delle prefazioni ai vari testi siciliani contemporanei, ma anche quella delle recensioni, nonché quella degli articoli e altri materiali.

Si tratta di una varietà e di una poiklìa di contenuti che testimoniano, da un lato, le competenze di Lorenzo in materia, dall’altro l’estrema ricchezza della produzione letteraria concernente la Sicilia, una regione straordinaria, ricca di storia e di cultura, di intrecci, di suggestioni, radice di tutta la cultura letteraria italiana, a partire non solo dalle ascendenze classiche, ma anche dalla corte di Federico II.

Consiglio a tutti gli appassionati di letteratura la lettura di questo testo perché la Sicilia è una terra letteraria per eccellenza.

Il testo “Il tuffo di Colapesce” è apprezzabile anche per la cura dei rimandi bibliografici, offrendo in tal modo un valido paradigma di lavoro scientifico e critico di tutto rispetto.

Ad maiora!

 

Written by Filomena Gagliardi

 

Bibliografia

Lorenzo Spurio, Il tuffo di Colapesce. Scritti sulla Sicilia, letture, incontri e circostanze, G.C.L. edizioni, Taranto 2023

 

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