“Il misfatto della tonnara” di Francesco Abate: il femminismo nella Cagliari di inizio Novecento

Recensione del libro “Il misfatto della tonnara” (Einaudi, 2023)

Il misfatto della tonnara di Francesco Abate
Il misfatto della tonnara di Francesco Abate

Cagliari 1905: una splendida città solare ma… Sole, bella gente ma… Ma con un sottobosco ombroso e inquietante. Con dei poteri forti che spadroneggiano, con dei feroci pregiudizi di genere che solo le donne dell’epoca potevano osare combattere.

Clara Simon, la giornalista investigativa inventata da Francesco Abate, ha abbastanza carattere per tirare di spada con i potenti e schierarsi con chi gli si contrappone. La giovane, dei quartieri alti, ma di pensiero libero e non convenzionale, rappresenta la nota stonata di uno spartito polveroso e obsoleto. Quella nota che fa emozionare, che dà un senso alla musica.

Perché gli intoccabili lei li può sfidare, magari perdere qualcosa, ma comunque sfidarli. Lei con la sua sensibilità e determinazione di donna, è una giornalista che crede nella ricerca della verità. Per di più la prima e unica donna giornalista, in un’epoca in cui era considerato reato di lesa maestà fare un lavoro da “uomo”.

Il giallo inizia con una maestra aggredita e ridotta in fin di vita durante una manifestazione femminista. Ma è Cagliari, ma è il 1905, ed essere femministe è inaccettabile e inaudito. Le donne che ci prendono parte sono disprezzate e dileggiate, e devono subire le cariche delle forze dell’ordine. Perché sono donne, e nel 1905, a Cagliari, non si poteva manifestare contro, non si poteva pensare e gridare i propri diritti.

Francesco Abate così sviluppa la trama gialla dell’indagine di Clara Simon sulle note della rivendicazione della parità di genere.

L’autore, studioso appassionato, si è documentato sull’epoca restituendocela intatta, con tutte le sue contraddizioni. Mostrando una società in balia dei poteri forti e del patriarcato, per usare un termine diventato così di moda, forse giustamente, purtroppo.

Tanto patriarcato che la città intera si mobilita per boicottare ferocemente anche la rappresentazione teatrale della Casa di bambole di Ibsen.

Che città è quella che si muove per impedire una manifestazione culturale, pur se discussa, e che si accanisce per impedire comunque alle ragazze di assisterci? Che società è che non capisce la cultura, che non capisce il valore delle donne?

Dentro Il misfatto della tonnara questo clima di sfida delle donne e di guerra degli uomini contro il femminismo condiziona le indagini sulla aggressione della povera maestra ridotta in fin vita. Ma anche la polizia è vittima del patriarcato e non si lancia in un’indagine scrupolosa. No, tanto, secondo la loro mentalità, era una questione minore, che riguardava “soltanto” una mestrina, e quel è peggio perfino femminista. Come una seccatura da risolvere velocemente.

Francesco Abate lo racconta senza sconti. Non denuncia, non si schiera, ma con un piglio di obbiettività quasi giornalistica racconta i fatti terribili evitando luoghi comuni. Così riesce a creare nel lettore un sentimento ancora più forte, facendolo entrare di più dentro le trame del giallo. Giallo sociale, mi verrebbe quasi da dire, perché la questione di genere rimane una comparsa importante e spesso presente.

L’autore ci porta lì, a Cagliari nel 1905, appunto, quando iniziava una storia di rivendicazioni di ruoli, di pensiero libero, di libertà. Con i vagiti di un femminismo che si cercava di soffocare nella culla.

Anche molti giovani delle famiglie notabili, fascisti prima del fascismo, si organizzavano per combattere il femminismo, e lo facevano con i bastoni. In una città stancamente complice.

Ma le donne no. Loro con tutta la loro determinazione possono travolgere una intera comunità che non capisce.

Francesco Abate citazioni
Francesco Abate citazioni

Anche Clara Simon dice no. E lo fa a modo suo scavando nei cunicoli dei sentimenti della società. Lei non si arrende, lei i pregiudizi li scaccia a calci nel sedere.  Lei, con i suoi colleghi di redazione e un procuratore illuminato, si dannano a risalire le rapide di un’indagine che deve portare al nome del vero colpevole. La giornalista diventa quasi il vessillo di quelle donne coraggiose, a schiena dritta, che hanno opposto l’intelligenza ai bastoni. Per stendere le basi di nuove regole, che dopo un secolo sono ancora da scrivere, ma che se stiamo qui a parlarne è solo perché loro hanno aperto una strada che non c’era.

La penna di Francesco Abate ci fa appassionare alla storia con tutti i suoi risvolti così accattivanti. Ci si lascia prendere dalle pagine con quel suo stile che sorprende e incanta, e che fa del Il delitto della tonnara un libro da tenere sul comodino, comunque, per la grande scrittura, oltre che per la storia che tiene il tempo fino all’ultima pagina.

 

Written by Pier Bruno Cosso

 

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