Bergamo e Brescia: Capitale italiana della Cultura 2023
“Nelle nostre città fioriranno progetti legati all’arte, le scienze, ma anche monumenti e archeologie, palazzi, paesaggi, percorsi, degustazioni, ma anche servizi, progetti sociali ed educativi, rimedi alla vulnerabilità e alla marginalità sociale, progetti nati per restare” – Gori e Del Bono, sindaci di Bergamo e Brescia
Inaugurato ufficialmente il 20 gennaio 2023, l’evento Capitale della cultura 2023 vede le città di Bergamo e di Brescia protagoniste di una programmazione davvero attraente.
“Un’occasione che ha visto l’Italia unirsi, non solo Bergamo e Brescia…” – Emilio Del Bono, sindaco di Brescia
Capitale della Cultura è un evento istituito nel 2014 con l’obiettivo di promuovere e valorizzare la cultura italiana. Ogni anno viene scelta una località italiana per ospitare una serie di iniziative culturali, artistiche e sociali, oltre che manifestazioni in grado di attrarre un pubblico alquanto variegato. Nel 2023, il compito di rappresentare l’Italia è stato assegnato a Bergamo e Brescia, due città ricche di storia e tradizione. Motivo questo di grande richiamo. Al fine di dare alle celebrazioni la dovuta risonanza è stato realizzato anche uno spot pubblicitario, presente anche sui social, per valorizzare le potenzialità di entrambi i capoluoghi di provincia.
Ma perché per il 2023 si è optato per prediligere due capoluoghi di provincia anziché scegliere una sola località? È infatti la prima volta che sono due le città focus attrattivo del paese Italia, nel quadro di un evento di interesse nazionale. È quasi certo che la scelta sia caduta su Bergamo e Brescia in quanto città fortemente colpite dal fenomeno pandemico di recente memoria, nei confronti del quale hanno pagato un tributo altissimo. Soprattutto in termini di vite umane.
“Con la pandemia entrambe le nostre città hanno attraversato mesi, anni di paura, dolore e disorientamento” – Emilio Del Bono, sindaco di Brescia
Entrambe circondate da montagne anche di un certo rilievo, Bergamo e Brescia, tendenzialmente raccolte su se stesse, sono inserite in un ambiente geografico piuttosto aspro.
Capitale della cultura 2023 si presenta quindi come un’occasione per presentarle unite, offrendo all’ampio numero di visitatori previsti l’opportunità di conoscerle meglio. E per conoscerle meglio, prima di dare conto dei festeggiamenti, un po’ di storia di Bergamo e Brescia e un breve richiamo alle loro origini.
Bergamo, situata nella parte orientale della Lombardia, si presenta con un suggestivo centro medievale che si affaccia sulla valle sottostante con un panorama di spettacolare bellezza.
Soprannominata ‘la città dei Mille’, per via del numero di volontari bergamaschi che hanno partecipato alla spedizione guidata da Giuseppe Garibaldi, Bergamo ha inoltre dato i natali a personalità quali il musicista Gaetano Donizetti e il poeta Torquato Tasso. Da non dimenticare, che a Bergamo ha visto la luce il cardinale Angelo Giuseppe Roncalli, che nel 1958 è stato eletto al soglio pontificio con il nome di Papa Giovanni XXIII.
“La città è tutta serrata con baluardi e i suoi membri quasi tutti terrapienati, compite le piazze, i parapetti e le traverse per coprirsi dalle vicine colline e la fortezza…” – Alvise Grimani, comandante veneto, 1590
Come risaputo, Bergamo si suddivide in due parti: la Città Alta e la Città Bassa. Separate dalle cosiddette mura venete, dichiarate patrimonio dell’umanità dell’Unesco.
Bergamo trova la sua origine con l’occupazione dei Liguri e dei Celti (i Galli per i Romani), che annettono la Gallia Transpadana alla Repubblica romana allora in espansione. Tanto che nel 49 a. C. diviene municipio romano. Saccheggiata a lungo, dopo la caduta dell’Impero Romano sono i Longobardi ad arrivare in zona, scacciati poi dai Franchi, in seguito la città viene incorporata nell’Impero carolingio.
Bergamo diviene quindi libero comune nel 1098, e dopo scontri con la vicina Brescia si unisce alla Lega Lombarda per fronteggiare l’imperatore Federico Barbarossa. Per cadere poi intorno al secolo XIII sotto l’influenza dei Visconti di Milano ed entrare fra i domini della Repubblica di Venezia, periodo in cui vengono edificate possenti mura difensive. Il dominio di Venezia prosegue poi anche sotto l’influenza napoleonica, per entrare poi nella sfera austriaca durante il Regno Lombardo-Veneto, e poi del Regno d’Italia nel 1860.
La Città Alta è la parte più conosciuta e frequentata di Bergamo, che con la Piazza Vecchia, il Palazzo della Ragione e la Torre Civica si presenta come una città di sicuro fascino. La Città Alta ospita inoltre l’Orto botanico e il Museo di scienze naturali. Il duomo di Sant’Alessandro, la cappella Colleoni, il battistero e la basilica di Santa Maria Maggiore sono opere architettoniche presenti in Bergamo di sicuro pregio artistico. Degni di nota, presso la basilica di Santa Maria Maggiore, che ospita le spoglie del musicista Gaetano Donizetti nato a Bergamo nel 1797, sono gli intarsi raffiguranti scene bibliche, i cui disegni sono stati realizzati da Lorenzo Lotto. Come degno di nota è il confessionale barocco scolpito da Andrea Fantoni.
La Città Bassa nasce in seguito allo sviluppo di alcuni borghi che scendono dai colli per raggiungere la pianura; ed è sede del comune, della Prefettura e di altre sedi istituzionali. Il teatro dedicato a Donizetti e la chiesa dedicata ai santi Bartolomeo e Stefano si affacciano sul cosiddetto Sentierone, viale pavimentato che un tempo era stazione di posta delle carrozze trainate dai cavalli.
Bergamo vanta inoltre ampie aree verdi, il Parco dei Colli di Bergamo, per esempio, area protetta che circonda la Città Alta e svolge azione di tutela e salvaguardia del centro storico.
Anche Brescia, situata nella parte occidentale della Lombardia, affonda le sue radici in epoca romana, ed è città dall’ingente patrimonio artistico ed architettonico.
Soprannominata ‘la leonessa d’Italia’, espressione coniata da Giosuè Carducci per omaggiare la città in occasione della sua resistenza contro gli occupanti austriaci durante le cosiddette Dieci Giornate (23 marzo-1° aprile 1849).
A Brescia è presente un importante complesso archeologico che conserva i resti di edifici pubblici di epoca romana. Il più antico è il Santuario repubblicano costruito nel I secolo a. C., mentre i resti pavimentali a mosaico e gli affreschi parietali sono paragonabili a quelli presenti presso Pompei. Inoltre, il Capitolium: tempio più importante dell’antica Brescia, all’epoca Brixia, in cui venivano venerate Giove, Giunone e Minerva. Altri resti sono parte del porticato con capitelli in ordine corinzio, riportati alla luce nell’Ottocento.
Brescia è anche famosa per le sue chiese, i suoi palazzi storici e i suoi musei, tra cui il Museo di Santa Giulia e il Museo della Guerra. Degno di nota è il Santuario di Santa Maria delle Grazie, dove trova spazio il dipinto di Tiziano “La Vergine con il Bambino e i Santi”.
In occasione dell’evento Capitale della Cultura 2023 Brescia è favorita da una singolare illuminazione notturna, che grazie all’impiego di nuovi mezzi tecnologici, focalizzati sui monumenti, così come sulle architetture cittadine, regala alla città un’atmosfera unica e suggestiva. Fino a godere di una singolare trasformazione che tanto ricorda un grande palcoscenico; che grazie a una luce del tutto inedita ne fa una località dall’atmosfera misteriosa.
A beneficiare dell’effetto illuminazione è la Torre dell’Orologio, situata nel cuore del centro storico; una torre medievale che si fa vera e propria opera d’arte, grazie a giochi di luce e di ombre. Anche la Cattedrale di Santa Maria Assunta è un’altra tappa obbligata del percorso illuminato di Brescia. Che valorizza la sua facciata con luci colorate che mettono in risalto i dettagli architettonici e le decorazioni scultoree.
Anche il Castello di Brescia, che sovrasta la città dall’alto della sua collina, viene illuminato con effetti che conferiscono ad essa l’aspetto di una vera e propria fortezza incantata. Ma l’illuminazione di Brescia non si limita solo ai monumenti storici. Anche le piazze e le strade del centro storico vengono valorizzate creando un’atmosfera colma di magia. L’illuminazione di Brescia trasforma la città in un grande spazio aperto alla socializzazione, all’interno del quale i visitatori possono vivere un’indimenticabile esperienza permeata di arte e di bellezza. In conclusione, l’illuminazione di Brescia è un elemento che rafforza la sua identità, fino a contribuire a farne una città unica nel panorama culturale italiano.
“Abbiamo deciso di candidarci insieme al posto di Capitale. Gli altri sindaci e le altre città che concorrevano per questa candidatura di prestigio e di valore, si sono ritirati davanti alla nostra proposta per il vissuto che avevamo avuto durante la pandemia” – Emilio Del Bono, sindaco di Brescia
In occasione di Capitale della cultura 2023, presenti sul territorio sono anche fondazioni, rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni, cooperative, enti pubblici e università.
Un nome fra tutti è il gruppo Cariplo, partnership dell’evento, che contribuisce a promuovere l’evento e ad aggiungere all’appuntamento del 2023 la risonanza, anche mediatica, che le città meritano. In definitiva, le manifestazioni per celebrare la Capitale della Cultura per l’anno 2023 promettono di essere ampie e variegate, tanto da dare eco a due città diventate tristemente note per il fenomeno pandemico; e che meritano, invece, di salire alla ribalta per la loro storia culturale e le tradizioni che da sempre le hanno contraddistinte.
Capitale della Cultura 2023 rappresenta inoltre un’importante opportunità per incrementare il turismo delle due località, così come dell’intera regione Lombardia. Con celebrazioni che si declinano in iniziative capaci di attrarre un turismo che va oltre i confini nazionali. Aprendosi così a una platea più ampia rispetto al passato. Capitale della cultura 2023 è infatti un evento programmato per attirare visitatori da tutto il mondo, i quali potranno scoprire le ricchezze paesaggistiche e culturali di Bergamo e Brescia, luoghi dalle tradizioni ambientali ben consolidate.
Strettamente legato al fenomeno turistico è l’aspetto economico, che grazie a opportunità e proposte lavorative rivolte ai giovani si focalizza anche sull’occupazione, con progetti che favoriscono soluzioni riguardanti l’aspetto welfare. L’organizzazione richiederà infatti la collaborazione di varie figure professionali impegnate a promuovere le manifestazioni, a dimostrazione di quanto la cultura possa essere fattore di sviluppo e di crescita per il territorio.
Per i visitatori, proposte culturali interessanti e momenti che permettano loro di vivere momenti divertenti.
Il progetto Ciclovia, per esempio, finanziato da Regione Lombardia si propone come un percorso pedonale dislocato attraverso 32 comuni sul territorio raggiungendo località di ampio interesse paesaggistico.
Tra le iniziative programmate, allestita nel chiostro San Francesco a Bergamo, un racconto per immagini della storia imprenditoriale di Bergamo e di Brescia.
Grazie ad eventi, tra cui mostre d’arte, spettacoli teatrali, musicali e cinematografici, conferenze e incontri a tema. Senza trascurare l’importante tradizione enogastronomica del luogo.
Ancora, l’Accademia Carrara vede la sua riapertura con una mostra dedicata a Cecco Caravaggio; accanto, una mostra fotografica di Naomi Ishikawa dedicata alle Alpi Orobie accostata ad opere pittoriche dell’Ottocento. Inoltre, presente al Palazzo della Libertà di Bergamo è una mostra di Luca Molinari che illustra la relazione tra natura e infrastrutture e i cambiamenti che hanno caratterizzato la città.
La musica, elemento da cui non si può prescindere per un evento importante come quello di Capitale della cultura 2023, si propone con il Festival pianistico Internazionale di Bergamo e Brescia, che si coniuga con appuntamenti dentro e fuori ai teatri e con un repertorio in cui è compreso anche il genere jazz.
Un altro aspetto che caratterizza l’evento è la forte presenza di artisti locali, che hanno l’opportunità di esibirsi e di far conoscere al grande pubblico i propri talenti. Con l’organizzazione di numerosi concerti, spettacoli teatrali, mostre d’arte e performance artistiche, che vedono la partecipazione di musicisti di fama internazionale, ma anche di giovani talenti emergenti della regione Lombardia.
Ma Capitale della cultura 2023 non è solo spettacolo e divertimento.
In quanto il programma di Capitale della cultura 2023 prevede anche una serie di iniziative legate alla sostenibilità ambientale e al rispetto del territorio. Tra queste, spicca il progetto “Cultura e natura”, che annuncia la valorizzazione dei parchi e delle aree verdi. Che è affiancato dal progetto Zero Waste, il quale si propone di ridurre gli sprechi e di promuovere il riciclo dei materiali.
L’evento Capitale della Cultura 2023 è occasione per riflettere sul ruolo della cultura nella società contemporanea, grazie a una serie di convegni, seminari e incontri pubblici organizzati per discutere di temi legati all’arte e alla storia, al fine di stimolare il dibattito e la riflessione sui grandi temi del nostro tempo. Al centro delle discussioni spicca la valorizzazione del patrimonio culturale e artistico delle città italiane, la promozione alla creatività e all’innovazione, come la diffusione della cultura, in ogni sua variante, quale strumento di coesione di inclusione sociale. Oltre che l’ottimizzazione della cultura come motore di sviluppo e di crescita per il territorio.
È inoltre occasione per scoprire la storia e le tradizioni di Bergamo e Brescia, attraverso visite guidate e itinerari culturali che permettono di scoprire i tesori nascosti delle due città. Con workshop e laboratori per approfondire la conoscenza delle tecniche artistiche e artigianali tradizionali proprie della regione Lombardia.
Infine, un aspetto importante dell’evento è la sua durata: Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023 è esteso all’intero anno, permettendo ai visitatori di scoprire in ogni stagione la ricchezza culturale delle due città. Vivendo un momento sinergico, compreso in un unicum che le avvicina maggiormente come, forse prima di oggi non sono mai state. Anche perché rispondenti a canoni di sicura attrattiva paesaggistica, oltre che artistica e culturale, in un’esplorazione che permette ai visitatori di fruire della bellezza di due città ricche di fascino.
Nonostante Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023, rimanga essenzialmente un’occasione a livello nazionale con manifestazioni previste sul territorio a cui le due città rispondono adeguatamente. E a cui gli amanti dell’arte e della cultura non dovrebbero rinunciare.
In conclusione, Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023 si annuncia come un evento straordinario, che permette di scoprire la ricchezza di due città tese a promuovere anche l’economia dimostrando quanto la cultura possa essere motore di sviluppo e di crescita per il territorio.
Written by Carolina Colombi
3 pensieri su “Bergamo e Brescia: Capitale italiana della Cultura 2023”