La musica italiana alla conquista del mondo: i cantanti più famosi all’estero e i nuovi linguaggi
“¿Cómo comenzamos?, yo no lo sé/ La historia que no tiene fin/ Ni cómo llegaste a ser la mujer/ Que toda la vida pedí// Contigo hace falta pasión/ Y un toque de poesía/ Y sabiduría pues yo/ Trabajo con fantasías// ¿Recuerdas el día que te canté?/ Fue un súbito escalofrío/ Por si no lo sabes, te lo diré/ Yo nunca dejé de sentirlo” – “La cosas mas bella” – Eros Ramazzotti
Buenos Aires, Mosca oppure Hong Kong, città molto diverse tra loro che condividono però la passione per la musica italiana: da Eros Ramazzotti a Toto Cutugno, i nostri cantanti hanno conquistato palchi e playlist internazionali, spopolano e vengono condivisi sui social.
Tra grandi successi e nuovi linguaggi della musica, Babbel, la prima app al mondo per l’apprendimento delle lingue, ha realizzato “Ad alta rotazione: i successi italiani all’estero” per dimostrare come il fascino della nostra lingua sia anche collegato alla musica.
“Quizás bastaba respirar/ Sólo respirar, muy lento/ Recuperar cada latido en mí/ Y no tiene sentido, ahora que no estás// Ahora, ¿dónde estás?/ Porque yo no puedo acostumbrarme, aún/ Diciembre ya llegó/ No estás aquí/ Yo te esperaré hasta el fin” – “En cambio no” – Laura Pausini
Curiosità, record internazionali e canzoni indimenticabili, un lungo viaggio da fare rigorosamente con le cuffiette nelle orecchie, visto che su Spotify è disponibile la playlist creata da Babbel “Hit italiane nel mondo”.
Si parte dai mostri sacri della musica italiana nel mondo come Eros Ramazzotti e Laura Pausini che spopolano in tutta l’America Latina con successi come “En cambio no” o “La cosas mas bella”, o Pupo, Toto Cutugno e Al Bano che risuonano tra Kiev, Belgrado e San Pietroburgo.
Tradurre un successo musicale non è mai un’operazione semplice, dato che non si tratta solo di fare un passaggio da una lingua all’altra, ma anche di interpretare culture e usanze locali.
Dalle traduzioni letterali a libertà espressive, i successi italiani vengono rivisitati con cover di grande successo come, ad esempio, quella di “O sole mio”, divenuta “It’s now or never” (famosa la versione di Elvis Presley).
L’Italia nel mondo non esporta solo canzoni o artisti, ma perfino festival interi: è il caso di Sanremo, terminato di recente. Nel corso delle sue edizioni è diventato un evento tanto iconico da generare una serie di cloni internazionali tra cui c’è il curioso caso di Shanremo, e da ispirare un evento di portata mondiale come l’Eurovision Song Contest. Quest’anno ospiterà i Måneskin, freschi vincitori del Festival.
“Loro non sanno di che parlo/ Voi siete sporchi, fra’, di fango/ Giallo di siga fra le dita/ Io con la siga camminando/ Scusami, ma ci credo tanto/ Che posso fare questo salto/ E anche se la strada è in salita/ Per questo ora mi sto allenando// E buonasera, signore e signori, fuori gli attori/ Vi conviene toccarvi i coglioni/ Vi conviene stare zitti e buoni/ Qui la gente è strana, tipo spacciatori/ Troppe notti stavo chiuso fuori/ Mo’ li prendo a calci ‘sti portoni/ Sguardo in alto tipo scalatori/ Quindi scusa mamma se sto sempre fuori, ma// Sono fuori di testa, ma diverso da loro// E tu sei fuori di testa, ma diversa da loro” – “Zitti e buoni” – Måneskin
La musica contemporanea è un linguaggio in continua evoluzione, molto apprezzato dalla Generazione Z: si va dalle collaborazioni internazionali (su tutti il caso di Sfera Ebbasta), al mix linguistico presente in brani di autori come Ghali e Mahmood.
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