“La vita segreta di Agatha Christie” di Lucy Worsley: la malattia mentale e la scrittura
Agatha Christie è la più grande autrice di bestseller dopo Shakespeare e la Bibbia; è anche la drammaturga più rappresentata della Storia. Questo primato è rilevante; ancora più notevole, che lo mantenga essendo donna. L’immagine pubblica di Agatha è quella della persona comune; fu lei stessa a coltivarla con attenzione.

Lucy Worsley, curatrice presso l’Historic Royal Palaces, ha analizzato il corpus di documenti riservati; partendo da una bambina con i capelli biondi, ci porta a conoscere la scrittrice e la donna. La vita segreta di Agatha Christie (Salani Editore, 2024, pp. 518, trad. di Laura Serra) è una biografia dal taglio storico; analizza i motivi per cui Agatha si finse una persona qualsiasi, nonostante il colossale successo.
La casa d’infanzia di Agatha sorge su un colle; esso domina dall’alto la cittadina costiera di Torquay, nel Devon del sud. Ashfield è una bella villa vittoriana; immersa nel verde, vanta anche un magico bosco. Agatha non reciderà mai le proprie radici; continuerà a considerare Ashfield il luogo più significativo della sua vita.
Terzogenita dei Miller, nasce il 15 settembre 1890; è un lunedì pomeriggio. Possiede una dote inestimabile; la gioia di vivere. È una bambina amata; sta bene da sola, si inventa storie e amici immaginari. La madre è la persona più importante; Agatha ne imiterà il comportamento impulsivo. Diventerà un’accumulatrice; convinta che il massimo della felicità sia possedere case, arriverà a contarne otto.
Andiamo a conoscere la famiglia descritta su La vita segreta di Agatha Christie. L’artefice della ricchezza dei Miller è Nathaniel, un uomo di affari del Massachusetts; Frederick nasce a New York il 31 ottobre 1846. Rimasto vedovo, Nathaniel si apre all’Europa; in Inghilterra sposa Margaret West. Il matrimonio crea un singolare intreccio; è la “zia-nonnina” a introdurre Clara nella famiglia Miller. Pigro e indolente, Frederick non si disturba a cercare lontano una moglie; nell’aprile del 1878 convola a frettolose nozze con Clara. La coppia prende casa a Torquay; nel 1879 nasce Madge, l’anno successivo Monty. I Miller stanno per stabilirsi in America; conquistata da Ashfield, Clara manda in fumo il trasferimento. Nata Boehmer, è originaria di Dublino; il padre Frederick era un ufficiale tedesco. Rimasta vedova, Polly West si trovò a crescere cinque bambini; per alleggerirsi il compito, mandò Clara a vivere dalla sorella. Con il trauma dell’abbandono, la bambina sviluppò un senso di insicurezza; nuove ricerche dimostrano una realtà più complessa. In tutta la famiglia si annidava il seme dell’alienazione mentale; un tema che finirà per emergere con insistenza nella narrativa della Christie.
Torniamo a Ashfield. Agatha conduce una vita sana; pratica sport ed esercizio fisico. Nonostante gli agi, qualcosa di oscuro si insinua nella sua visione del mondo; l’idea che il Male possa acquattarsi anche dentro una casa felice. Alla fine degli anni Novanta iniziano i guai finanziari dei Miller; la bambina è in grado di comprendere il problema. Non è nella natura di Frederick risparmiare; l’emorragia economica lo obbliga a una drastica decisione. Data in affitto Ashfield, porta la famiglia a vivere in Francia; i Miller continuano a non rassegnarsi alla rovina. Rientrati a Torquay, il conto in banca è ancora più esiguo; Frederick considera l’idea trovare un lavoro. Lo stress lo fa ammalare; il 26 novembre 1901, Agatha perde quel padre allegro e rassicurante. La vita prosegue dimessa; Madge si sposa, Monty è rimasto in Africa.
In rapporto al reddito medio, le due Miller restano benestanti; ma per le loro ambizioni, quella non è ricchezza. Hanno perso il posto nella buona società; sono solo una vedova e un’orfana. Ma Clara vuole il meglio per la figlia; Agatha sposerà un uomo di una classe sociale più alta. La madre ritiene inutile impartirle un’istruzione; la cosa migliore per una ragazza è nutrirsi, stare all’aria aperta e non sforzare la mente. È escluso che studi per arrivare a guadagnarsi da vivere; questo compito tocca al futuro marito. L’educazione di Agatha ‒ ci racconta l’autrice ne La vita segreta di Agatha Christie ‒ è di tipo tradizionale; frequenta lezioni di musica e francese, coltiva la conversazione e la “personalità”. Arriva il momento del debutto; Clara finge di doversi recare in Egitto per motivi di salute. Al Cairo risiedono diversi inglesi, protagonisti di una vivace stagione mondana; la figlia potrà debuttare a un prezzo stracciato. Le Miller vi trascorrono i primi tre mesi del 1908; l’Egitto ispira a Agatha il romanzo Snow Upon the Desert.
A Torquay la ragazza cerca un aiuto professionale; incoraggiata, manda il manoscritto a vari editori. Tutti lo rifiutano; a loro dire, la trama è ridicola. Nel 1912 Agatha si invaghisce di un ufficiale; ma al ballo del 12 ottobre conosce Archibald Christie. Ventitré anni; alto, biondo. È un pilota; anche lei ha conosciuto l’ebbrezza del volo. La timida, assennata Miller perde la testa. Archie è bello, sicuro di sé; l’aria indecifrabile lo rende intrigante. Proviene da una classe sociale più bassa; la sua famiglia lavora. Finito il collegio, ha intrapreso la carriera militare; conta di arruolarsi nel Royal Flying Corps.
Dopo la sera del ballo, si reca più volte in motocicletta ad Ashfield; il 4 gennaio 1913 propone a Agatha di sposarlo. La ragazza non ci pensa due volte; rompe il precedente fidanzamento. Archie trascorre l’estate del 1914 nel Wiltshire; dal centro di addestramento le scrive lettere appassionate. Il 5 agosto parte per Southampton; da lì si imbarcherà per la Francia.

A Torquay Agatha è dilaniata dalla paura; sente il disperato bisogno di riempire il tempo libero. Si offre come volontaria crocerossina; tra l’ottobre 1914 e il dicembre 1916 lavora in ospedale nel ruolo di VAD. Non si occupa subito dei pazienti; all’inizio le affidano la pulizia dei pavimenti nelle corsie. Per lei è un discreto shock; la ragazza agiata apre gli occhi sul mondo del lavoro. Trova sconvolgenti alcuni aspetti del mestiere; ne apprezza altri, tra cui il senso di solidarietà. Le riesce odiosa la tensione tra infermiere professioniste e le VAD; non è abituata a ricevere ordini. Quanto ai pazienti, il suo ruolo le permette di esercitare un potere sugli uomini; inermi, hanno bisogno di lei.
Dal 1917 comincia a guadagnare; la decisione di abbandonare le corsie segnerà il suo futuro. Inizia il tirocinio nella farmacia dell’ospedale; la consuetudine con i veleni le stimola la fantasia. Nel dicembre del 1914 Archie è in licenza; torna a Londra per incontrare la fidanzata. Insiste perché si sposino subito; il matrimonio è fissato per la Vigilia di Natale. La coppia convola a rapide nozze di guerra; nessuna sposa si è mai preoccupata meno del suo aspetto.
Archie è richiamato subito al fronte; per tre anni e mezzo, la vita coniugale si riduce alle sue brevi licenze. In ospedale, Agatha approfitta dei momenti di quiete; tra un’incombenza e l’altra scrive. L’esperienza le suggerisce il tema del secondo romanzo; dei suoi sessantasei polizieschi, quarantuno sono incentrati sul veleno.
Nel 1916 inizia l’elaborazione di Poirot a Styles Court; Agatha vi traspone il proprio mondo, dipinto a tinte fosche. Il suo detective è un ometto con la testa a uovo e i baffi a manubrio; è pericolosamente facile sottovalutarlo. Perché sceglie un belga? Si ispira ai profughi arrivati a Torquay; sempre più numerosi in seguito alla guerra. Il detective di Agatha è perfetto per l’epoca; il pubblico è stufo di soldati e uomini d’azione. Hercule Poirot è privo di muscoli; è con il cervello che risolve i problemi. A metà del romanzo, Agatha perde l’ispirazione; si rifugia al Moorland Hotel, nel Devon. Porta a termine il lavoro; non è del tutto soddisfatta, ma ha fatto del suo meglio. L’editore respinge il dattiloscritto; la vicenda sembra finita lì. Archie torna dalla guerra; inizia la vita vera.
Nel settembre 1918 i Christie si stabiliscono a Londra; Agatha si iscrive a un corso di dattilografia e contabilità. Si dedica con ardore al ruolo di casalinga; Archie trova lavoro presso una compagnia di servizi finanziari. Vogliono godersi la vita; desiderano figli, per quanto non li ritengano indispensabili. Il lieto evento ha luogo a Ashfield; Rosalind viene alla luce il 5 agosto 1919. Agatha non sente la figlia come un’estensione di se stessa; la vede come una creatura ben distinta.
Poco dopo il parto, la neonata è affidata alle cure della nonna; Agatha torna a Londra, in cerca di una casa più grande. Archie sembra felice di trascorrere le serate in famiglia; con il tempo inizia a sentirsi oppresso. Nei weekend prende l’abitudine di giocare a golf; ha voglia di cambiamenti. L’editore John Lane approfitta dell’inesperienza di Agatha; con una tattica astuta, le propone un contratto. La Christie firma; ha imboccato la strada del professionismo. Nel 1924 fervono i preparativi per una imponente esposizione a Wembley; il maggiore Belcher organizza una missione per raccogliere i fondi. Archie accetta di seguirlo come consulente finanziario; parte in compagnia della moglie. Rosalind è stata affidata alla zia; nei mesi del viaggio, a Agatha capita di sentirsi in colpa.
Intanto il secondo romanzo è un successo; nell’ottobre del 1922 si progetta la pubblicazione del terzo. Agatha è sempre più consapevole del proprio valore commerciale; ma continua a pensare che scrivere non è un vero lavoro. Arriviamo al 1926, l’annus horribilis. I Christie vivono a Sunningdale, nel Berkshire; “vedova del golf”, Agatha non si trova a suo agio. Archie non sembra accorgersi di quel malessere; il matrimonio si raffredda. La stesura del sesto romanzo procede a gonfie vele; in giugno la famiglia trasloca.
La nuova casa è ribattezzata The Styles; Agatha arriverà a detestarla. Viene assunta Charlotte Fisher; segretaria e governante, “Carlo” diventa amica della Christie. La recente morte di Clara ha devastato Agatha; l’indifferenza di Archie inasprisce il dolore. La donna torna a Ashfield in compagnia di Rosalind; lì si manifestano i prodromi di un esaurimento nervoso. Archie le infligge il colpo di grazia; innamorato di Nancy Neele, vuole il divorzio. La moglie rifiuta l’idea; il matrimonio non può essere finito. Spesso l’uomo pernotta in città; Agatha trova la vita sempre più insopportabile.
3 dicembre. Niente di insolito a Styles; Archie prende il treno delle nove e un quarto. Rientrata nel tardo pomeriggio, Agatha cena da sola; quella triste sera, la scoperta. L’intuizione; Archie non tornerà da lei. La decisione; non un minuto di più a Styles. Una valigia, una pelliccia, un portadocumenti con la patente; sessanta sterline. Un bacio a Rosalind prima di uscire; questo il viatico di Agatha. Sono le nove e tre quarti; salita in auto, si allontana nel buio. La mattina dopo, la polizia telefona a Styles; è stata rinvenuta la Morris Cowley, vuota e danneggiata.
Cosa è successo a Agatha? È probabile che abbia trascorso la notte in macchina; al mattino, un debole tentativo di suicidio. Il sovrintendente Kenward scatta in azione; avvertito, Archie rientra. Era in compagnia di Nancy; notizia scottante, se dovesse trapelare. Si è detto che Agatha ha sofferto di amnesia; è più corretto parlare di depressione, aggravata dalla tendenza alla fuga dissociativa. Dopo la scomparsa, la scrittrice viene processata dai media; gelosa manipolatrice, avrebbe cercato di incastrare il marito.
Cosa fa Agatha sabato 4 dicembre? Scopriamo ne La vita segreta di Agatha Christie che arrivata a Londra, inventa una nuova identità; ora è Teresa Neele. In questo ruolo, può fare ciò che vuole; ovvero, fuggire dalla vita insopportabile della signora Christie. Teresa Neele soggiorna all’Hydropathic Hotel di Harrogate; intanto Kenward cerca il cadavere di Agatha Christie.
Martedì 14 dicembre, la polizia suona alla porta di Styles; Archie prende il treno per Harrogate. Una signora dall’abito color malva, una collana di perle al collo; è lei. Imbarazzo; ma sangue freddo. Christie accontenta la stampa; secondo la versione ufficiale, la moglie ha avuto un’amnesia. Agatha trascorre la convalescenza dalla sorella; a malincuore, accetta di sottoporsi a terapia psichiatrica. In vacanza, nel 1927 riprende a scrivere; l’anno successivo si rassegna al divorzio.
Il matrimonio finisce il 29 ottobre 1928; mentre Archie sposa Nancy, Agatha parte per il Vicino Oriente. In visita a Ur, è ospite dei Woolley; archeologi, vivono un matrimonio anticonformista. Nella primavera del 1930, il secondo viaggio; Agatha conosce un nuovo membro della squadra. Max Mallowan è assistente generale di campo; su ordine dei Woolley, la accompagna a visitare altri siti. Bloccati nel deserto, c’è di che allarmarsi; ma la donna mantiene la calma. Max ne è ammirato; la trova straordinaria. Molto più giovane di lei, in qualche modo sembra più vecchio; per Agatha è una persona meravigliosa. Il loro rapporto non si interrompe; in aprile, Max è ospite a Ashfield.
È l’ultima notte nel Devon, ci racconta il volume La vita segreta di Agatha Christie; l’uomo bussa alla porta della camera di lei. “Vuoi sposarmi?”; è una domanda insidiosa. Durante l’estate, Agatha esprime amore e dubbi; si convince e si ricrede più volte. L’11 settembre due sposi dichiarano il falso; una bugia innocua, per attenuare la differenza d’età. Negli anni Trenta, la vita di Agatha sembra rallentare; si dilata tra l’impegno letterario a Londra e i viaggi nel Vicino Oriente con Max. Inizia a finanziare il lavoro archeologico del marito; la felicità ispira alcuni dei suoi capolavori. Entra in scena Jane Marple; il suo vero alter ego.

La vita segreta di Agatha Christie racconta che tra l’autunno del 1939 e l’estate del 1940, Agatha scrive a ritmi forsennati; allo scoppio della guerra, riprende l’impiego al dispensario. Al periodo bellico appartengono i romanzi di Mary Westmacott; uno pseudonimo per un filone diverso. Negli anni Cinquanta salgono alla ribalta le commedie; nel decennio successivo, fioriscono le trasposizioni cinematografiche. Nonostante la decadenza fisica, Agatha continuerà a scrivere; è un’esigenza vitale, sollievo e respiro.
Agatha Christie è stata oggetto di critiche ingenerose, come scrittrice e come donna; Lucy Worsley ne La vita segreta di Agatha Christie cerca di rendere giustizia a entrambe. Nei romanzi Agatha ha espresso opinioni sulla razza e sulle classi sociali; oggi inaccettabili, riflettono la visione inglese del mondo nel Novecento. Donna indipendente e volitiva, ha vissuto, incarnato, precorso tanti cambiamenti; moglie e madre non convenzionale, professionista in grado di brillare di luce propria.
“Agatha ha infranto le regole imposte alle donne nel Ventesimo secolo. Le donne della sua generazione e della sua classe sociale dovevano essere magre, fare le casalinghe, adorare ciecamente i numerosi figli e donarsi agli altri. L’unico di questi imperativi cui si conformò in pieno fu l’ultimo.”
Ha combattuto battaglie; il divorzio, i guai finanziari. Ha affrontato il demone di famiglia; la malattia mentale. La donna ha rischiato di precipitare; la bambina piena di gioia l’ha strappata al baratro.
Written by Tiziana Topa
Bibliografia
Lucy Worsley, La vita segreta di Agatha Christie, Salani Editore, 2024