“L’età fragile” di Donatella Di Pietrantonio: una donna che si sente in colpa

“… dal bagno ancora acqua corrente e poi il fon, a rassicurarmi. Ecco come mi ero ridotta: una madre felice di sentire che la figlia si lavava. È uscita profumata, la capigliatura che le ricadeva vaporosa sul petto, più verdi gli occhi screziati di nocciola. Non si è rinchiusa in camera, ma è sparita.” ‒ “L’età fragile”

L’età fragile di Donatella Di Pietrantonio
L’età fragile di Donatella Di Pietrantonio

L’attuale edizione del Premio Strega edizione 2024 ha visto la vittoria di Donatella Di Pietrantonio con il romanzo L’età fragile edito da Einaudi.

Si tratta di un libro che intreccia fatti storici e invenzione. Ci troviamo in Abruzzo, territorio di elezione anche se non esclusivo delle narrazioni della Di Pietrantonio.

Lucia è una donna rimasta accanto al padre, nei pressi di Pescara in una società ancora patriarcale: “Eccolo il potere che mio padre esercita ancora su di me, le decisioni già prese che non posso cambiare.

Siamo all’inizio del Covid e sua figlia Amanda, trasferitasi a Milano per studi, prende uno degli ultimi treni e torna a casa. Lucia si accorge che qualcosa è successo nella vita della figlia che infatti quando rientra in famiglia ha perso la luce che aveva negli occhi i primi tempi trascorsi nella metropoli: “Milano, o niente. Così diceva del suo futuro, nell’ultimo anno di scuola. Niente era il paese, restare. Milano la città dove la vita le sarebbe accaduta davvero.”

Lascio al lettore la possibilità di scoprire ne L’età fragile il viaggio di Lucia a Milano teso a recuperare gli oggetti di Amanda e, attraverso tale viaggio, intravedere che cosa di grave possa essere successo alla ragazza a tal punto da spingerla a lasciare la città.

Restando a Pescara, invece, esiste non solo un passato recente che è quello di Amanda, ma anche un passato più antico che riguarda la giovinezza di Lucia: tanti anni prima infatti sotto al monte Morrone si consumarono due femminicidi e tre aggressioni. Doralice, un’amica di Lucia, fu anche lei vittima dell’aggressione, mentre altre due ragazze morirono.

I due fili della storia, quelli del passato prossimo e quello del passato remoto, si intrecciano, attraverso la voce di Lucia, la voce narrante, quella tipica dello stile della Di Pietrantonio, ovvero molto conciso ed essenziale.

Il messaggio di Lucia è quello di una donna che si sente in colpa per quanto successo alla figlia, a Doralice e alle altre ragazze.
Lucia possiamo vederla un po’ come una sorta di alter ego della Di Pietrantonio in quanto si sente responsabile per le altre donne: in effetti la stessa autrice, durante la cerimonia di Premiazione dello Strega, ha riferito di vedere la sua scrittura come un modo per dare voce ai diritti delle donne: “Prometto che userò la mia voce scritta e orale in difesa di diritti per cui la mia generazione di donne ha molto lottato e che oggi mi ritrovo a verificare non più scontati.”

Proprio per questo l’ottenimento di tale riconoscimento va visto più come un premio alla carriera in generale che per l’opera attuale. Anche nei precedenti romanzi, infatti, mai è mancata nella scrittrice la trattazione di tematiche legate al femminile.

Donatella Di Pietrantonio citazioni
Donatella Di Pietrantonio citazioni

Un altro motivo che emerge dai romanzi di questa narratrice è quello dei luoghi abbandonati, naturali, di montagna, dell’Abruzzo: non si tratta sempre di una visione romantica di tali scenari, in quanto in essi si annida la paura che la loro solitudine possa favorire, con il compiersi di eventi drammatici, come accade nel romanzo.

In ultima analisi, però, tale paura è solo una proiezione umana, a cui la Natura risponde con indifferenza: “I posti non hanno colpe. Che colpa ha il Dente del Lupo degli spari di allora, del sangue? […]. Ormai nessuna molecola di quel sangue è nella terra, alle radici delle piante. Sono passati quasi trent’anni. Tutto è evaporato, trasformato, scomposto. Anche la natura dimentica. Cresce su tragedie e disastri.”

Questa natura indifferente sembra in realtà allinearsi a quella matrigna leopardiana, quale emerge ad esempio dalla lirica La ginestra del Recanatese.

 

Written by Filomena Gagliardi

 

Bibliografia

Donatella Di Pietrantonio, L’età fragile, Torino, Einaudi, 2023

 

 

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