“Night Raiders” film di Danis Goulet: l’immaginazione filmica lascia posto a tristi realtà
Anche in questo periodo di post pandemia, ottobre 2021, il Trieste Science + Fiction Festival ha aperto i battenti della XXI^ edizione con una programmazione interessante, e performance iniziate il 27 ottobre e che avranno termine il 3 novembre 2021.
Secondo film presentato dopo l’inaugurazione è Night Raiders della regista Danis Goulet.
Dramma di genere distopico, trasmesso in streaming dalla piattaforma Mymovies, Night Raiders ha avviato una promettente stagione del festival davvero appetibile.
Protagonista del film è Niska, esempio di coraggio e di resilienza, interpretata dall’attrice Amanda Plummer, madre che si batte oltre misura, come solo una madre può fare, per riprendere possesso della figlia dopo averla ‘abbandonata’.
Abbandonata in quanto ferita seriamente e bisognosa di cure che Niska non poteva darle, senza mai dimenticarla e con il costante desiderio da parte della donna di riappropriarsi del suo ruolo di genitore. Impossibilitata a curarla, anche per ragioni contingenti al contesto sociale in cui Niska è obbligata a vivere, la donna si è vista costretta a lasciarla in mano ai militari, incaricati di sorvegliare sulla popolazione inclusa in un tipo di società di stampo autoritario.
Il cui vigente sistema politico e sociale dell’America dell’anno 2043, periodo in cui le vicende sono ambientate, è volto a sottrarre i minori alle famiglie di appartenenza, inquadrandoli secondo modi e metodi propri di un modello di governo che tanto ricorda l’educazione impartita ai giovani spartani. Il cui obiettivo, grazie a un’educazione collettiva, era generare dei giovani, anche in questo caso sottratti alla propria famiglia, moralmente e fisicamente forti al servizio dell’esercito spartano.
Obbligata quindi a lasciare la figlia ai soldati, deputati a rastrellare i fanciulli e chiuderli in strutture isolate e aliene alla loro famiglia d’origine, la donna si dà alla fuga, sempre però con il desiderio di rintracciare la figlia, al fine di darle quell’amore materno che ogni madre titolata a ricoprire questo ruolo aspira per la propria creatura.
Esempio di resilienza, dopo lunghe vicissitudini Niska, si lega a un gruppo di persone che mal sopportano il regime autoritario, il quale impone loro dettami a cui non sono disposti a sottostare.
Un’educazione e un imprinting imposti dalla volontà assolutista di coloro che sono alla guida della società prestata alla finzione filmica. E che per contrastarli non esitano a confrontarsi in scontri durissimi con i militari al potere.
Ed è con l’aiuto di queste persone che la donna riuscirà infine a riabbracciare la figlia e a liberare altri ragazzini chiusi in un luogo analogo a un lager. Anche se il lieto fine è lontano da venire.
Appartenente al genere distopico, Night Raiders è film di assoluta godibilità, nonostante, almeno all’inizio, fruisca di un ritmo piuttosto lento. Imposto intenzionalmente dalla difficile problematica portata sullo schermo, presumibilmente. Che, sebbene la questione su cui il film indaga sia inquietante, e perciò di non facile narrazione, fruisce di un taglio filmico originale tale da rendere la visione davvero singolare e interessante. Seppur già affrontata in pellicole similari.
A Night Raiders va riconosciuto il pregio di soffermarsi su di una tematica sociale di grande rilievo, che non appartiene solo al mondo della finzione cinematografica, ma da rintracciarsi anche in esempi di vita vera.
Dove l’immaginazione filmica lascia posto a tristi realtà, offrendo allo spettatore spunti di riflessione che fanno di Night Raiders un film su cui dibattere.
Un esempio clamoroso è quello dei bambini soldato, reclutati anche da eserciti regolari in zone povere e dimenticate dal pianeta per combattere guerre di cui non hanno alcuna consapevolezza.
Alcuni di loro incaricati di impugnare i fucili si impegnano anche in scontri violenti, altri, invece, addestrati a portare munizioni o rifornimenti. Data la loro giovanissima età, alcuni arrivano ad avere soltanto 10 anni, vengono indottrinati facilmente e spinti ad affrontare il pericolo con incoscienza.
Purtroppo, nonostante siano state firmate convenzione per debellare il fenomeno, gli episodi di sfruttamento di queste giovanissime vittime pare siano in aumento.
Degni di nota sono anche altri fatti raccontati dalla cronaca internazionale; situazioni in cui minori sono stati sottratti alle loro famiglie d’origine, nello specifico realtà dove la miseria è dilagante, per essere inquadrati in società a regime militare. Al fine di imporre alla popolazione le volontà dei governanti e annientare ogni moto di ribellione. O ancora, in casi senz’altro peggiori, le vittime sono state eliminate fisicamente: gli squadroni della morte in alcuni paesi del Sud America ne sono stati un esempio eclatante.
Written by Carolina Colombi
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