“Rimorso per qualsiasi trapasso”, poesia di Jorge Luis Borges
“Rimorso per qualsiasi trapasso”

Esente ormai da memorie e speranze,
illimitato, astratto, quasi futuro,
il morto non è un morto: è la morte.
Come il Dio dei mistici,
di cui debbono negarsi tutti i predicati,
il morto ubiquamente straniato
non è che la diàspora e l’assenza dal mondo.
Lo defraudammo di tutto,
non gli serbammo né un colore né una sillaba:
qui è il pàtio di cui più non fruiscono i suoi occhi,
lì il marciapiede dove si appostava la sua speranza.
Perfino ciò che pensiamo
Potrebbe starlo pensando anche lui;
ci siamo spartiti come dei ladri
lo stupefacente profluvio di notti e giornate.
In lingua originale:
“Remordimiento por cualquier defunciόn”
Libre de la memoria y de la esperanza,
ilimitado, abstracto, casi futuro,
el muerto no es un muerto: es la muerte.
Como el Dios de los místicos,
de quien deben negarse todos los predicados,
el muerto ubicuamente ajeno
no es sino la perdiciόn y ausencia del mundo.
Todo se lo robamos,
no le dejamos ni un color ni una sílaba:
aquí está el patio que ya no comparten sus ojos,
allí la acera donde acechό su esperanza.
Hasta lo que pensamos
Podría estarlo pensando él también;
nos hemos repartido como ladrones
el asombroso caudal de noches y días.

Jorge Francisco Isidoro Luis Borges Acevedo noto semplicemente come Jorge Luis Borges (Buenos Aires, 24 agosto 1899 – Ginevra, 14 giugno 1986) è stato uno scrittore, poeta, saggista, traduttore, filosofo e accademico argentino.
Le opere di Borges hanno contribuito alla letteratura filosofica e al genere fantastico. Il critico Ángel Flores, primo ad utilizzare l’espressione “realismo magico” per definire quel genere che intende rispondere al realismo e al naturalismo dominante del XIX secolo, considera come inizio di tale movimento la pubblicazione del libro di Borges Storia universale dell’infamia (Historia universal de la infamia).
È ritenuto uno dei più importanti e influenti scrittori del XX secolo, ispirato tra gli altri da Macedonio Fernández, Rafael Cansinos Assens, dalla letteratura inglese (Chesterton, Kipling, Stevenson, Wells, De Quincey, Shaw), da quella tedesca (Schopenhauer, Heine, Kafka) e dal taoismo. Narratore, poeta e saggista, è famoso sia per i suoi racconti fantastici, in cui ha saputo coniugare idee filosofiche e metafisiche con i classici temi del fantastico (quali: il doppio, le realtà parallele del sogno, i libri misteriosi e magici, gli slittamenti temporali), sia per la sua più ampia produzione poetica, dove, come afferma Claudio Magris, si manifesta “l’incanto di un attimo in cui le cose sembra stiano per dirci il loro segreto“.
Oggi l’aggettivo «borgesiano» definisce una concezione della vita come storia (fiction), come menzogna, come opera contraffatta spacciata per veritiera (come nelle sue famose recensioni di libri immaginari, o le biografie inventate), come fantasia o come reinvenzione della realtà.
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Bibliografia
Jorge Luis Borges, Carme presunto e altre poesie, Mondadori, 1972 (Introduzione e traduzione di Umberto Cianciòlo)