“Mille voci contro la violenza”: dall’evento milanese di 40 voci all’antologia in e-book
“Se per opporci aspettiamo che la vita sia ridotta quasi completamente a un unico tipo uniforme, qualsiasi deviazione da quel tipo verrà considerata empia, immorale, e addirittura mostruosa e contro natura.” ‒ John Stuart Mill

Milano, 26 novembre 2017
In quel giorno molti esponenti della cultura, della psicologia, dell’editoria, del giornalismo hanno preso parte ad un’iniziativa promossa e fortemente voluta da Emma Fenu.
Emma Fenu è scrittrice e, da anni, si occupa di Storia delle Donne, di letteratura e di iconografia di genere. Ha inoltre fondato e presiede il sito “Cultura al Femminile” da cui, in concomitanza, nasce il gruppo Facebook “Letteratura al Femminile.”
È stato un suo sogno a dare vita ad una grande macchina che ha organizzato attraverso una raccolta fondi e la composizione di un’antologia, che riunisce le voci di molte autrici, un evento a cui non solo associazioni e esponenti illustri hanno partecipato ma a cui si sono unite vittime, testimoni della violenza di genere e della lotta contro il Femminicidio.
Un enorme ringraziamento va a Cultura al Femminile, Parole ad hoc, Ewwa, Scintille d’anima, Women in White di Como, Linearosa SpazioDonna di Salerno, SeNonOraQuando? Di Torino, Medicamenta-lingua di donna e altre scritture, Donne che emigrano all’estero e a Gli scrittori della porta accanto. Sono tutti i siti, blog e associazioni che hanno contribuito a rendere corale l’evento.
L’antologia, come pure l’evento in questione, ha preso di nome di: “Mille voci contro la violenza”.
Il volume, per ora in versione ebook, raccoglie 38 racconti. Ogni racconto costituisce una voce regalata alla guerra contro la violenza di genere. Tra gli autori e autrici ci sono persone che nulla hanno a che fare con la letteratura ma hanno voluto partecipare a questa raccolta.
Quindi ringraziamo anche coloro che hanno partecipato a questa antologia: Marilena Viola, Maria Teresa Frassetti, Cristina Biolcati, Marika Corolla, Samantha Terrasi, Elvira Rossi, Elisabetta Calabrese, Loriana Lucciarini, Stefania Maida, Ornella Nalon, Giorgia Bianchin, Maria Sabina Coluccia, Elena Genero Santoro, Tamara Marcelli, Maria Antonietta Maccioci, Stefano Marullo, Maria Lucia Ferlisi, Massimiliano Murgia, Annalisa Rizzi, Gianna Di Carlo, Matteo Iacobucci, Altea Alaryssa Gardini, Tatiana Mazzotta Malme, Maria Luisa Malerba, Cristina Donzelli, Serena Pontoniero, Franca Adelaide Amico, Maria Cristina Sferra, Maria Zaffira Secchi, Paola Ragnoli, Paola Caramadre, Lina Mazzotti, Anna D’Auria, Ilaria Biondi, Maddalena Francavilla, Ilaria Negrini e Maria Saccà.
La copertina è stata donata da Serena Mandrici.
Sì, avete letto bene. Alcuni dei racconti sono stati scritti da mani maschili, perché non è vero che le donne sono le uniche a sentire che la situazione sta sfuggendo da ogni controllo.
Gli autori hanno partecipato per “sorellanza” per dimostrare che le donne non sono sole e non tutto il genere maschile ha delle idee strane su come dovrebbero essere trattate le loro controparti femminili.
I loro contributi parlano di violenza con un approccio molto più fisico, mentre le donne hanno parlato e sviscerato la brutalità anche dal punto di vista psicologico.

Ci sono delle violenze invisibili: denigrare l’altro può diventare l’arma che sottomette e annichilisce.
“Sempre a ripetermi le stesse cose./ Non valgo niente./ Non so fare nulla./ Non merito una persona come lui.” ‒ “Un mazzo di rose gialle” – Maria Lucia Ferlisi
Sapete che, in alcuni casi, in alcune culture, la donna viene educata dalle stesse donne della sua famiglia che va bene essere maltrattate? Va bene essere picchiate, perché l’uomo è uomo e se non permetti a tuo marito di fare tutto quello che vuole, allora sei una pessima moglie.
Quante forme ha la violenza?
Quante ancora non hanno la forza di ribellarsi?
Quante hanno paura di dire No?
“Vedevo le vene del che si gonfiavano, avevo l’adrenalina che saliva e una gran paura. Improvvisamente, mi ha tirato in faccia il telefono che aveva tra le mani./ Non ho reagito, non ho pianto, me ne sono andata in camera da letto. Lui è uscito sbattendo la porta” ‒ “Non osare andar via” – Tatiana Mazzotta Malme
Mille voci a cui se ne aggiungeranno altre, dobbiamo dire basta alla differenza di genere, è necessario dire basta a chi crede che le donne e le persone siano una proprietà.
Written by Altea Gardini