Jack Vettriano: sensualità, mistero e nostalgia nell’arte contemporanea
“Ciò che dipingo è ciò che mi muove. Non potrei mai fare altro perché semplicemente non posso.” ‒ Jack Vettriano

Artista fra i più celebri del panorama contemporaneo, Jack Vettriano, all’età di 73 anni, ha lasciato per sempre questo mondo il 1° marzo 2025.
Noto per i suoi dipinti che raccontano storie intrise di sensualità, mistero e di un’atmosfera ricca di nostalgia, Vettriano è noto per essere stato un personaggio piuttosto controverso.
“Dipingo ciò che mi emoziona, la sensualità.” ‒ Jack Vettriano
Nato nel 1951 a Kirkcaldy (Scozia) Jack Vettriano cresce in una famiglia modesta, che lo porta a sviluppare il proprio talento senza frequentare le tradizionali accademie artistiche. Autodidatta, Vettriano non ha il supporto delle scuole d’arte canoniche; tuttavia, il suo innato talento, sostenuto da una forte inclinazione pittorica, emerge precocemente.
Incoraggiato dalla madre, che gli riconosce un’ampia attitudine nelle discipline artistiche, lo invita, attraverso il disegno, ad esprimere la sua creatività. Senza ovviamente trascurare lo studio pittorico, nel quale il pittore si immerge sviluppando un proprio stile distintivo.
Si racconta, che a ricevere un ulteriore input all’età di 21 anni, sia stata una scatola di acquarelli e pennelli: regalato dalla sua fidanzata dell’epoca. Da lì in poi la sua strada è tutta in ascesa.
“Mi piace raccontare storie.” ‒ Jack Vettrian
Noto per le sue opere evocative e misteriose, che richiamano l’atmosfera degli anni ‘40 e ‘50, spesso incentrate su scene romantiche, i suoi lavori si contraddistinguono per i loro tratti cinematografici ispirati a film noir, il cui forte richiamo alla teatralità e all’arcano è molto marcato. Lì, dove ogni scena sembra suggerire un intreccio sottinteso, grazie ad un approccio narrativo saturo anche di nostalgia.
Lavori pittorici, che affondano nel mondo del cinema, anche per la capacità di Vettriano di catturare momenti che sembrano tratti da film del passato in bianco e nero. Con immagini cariche di pathos, di sensualità e di mistero, la cui attenzione ai dettagli è un elemento visivo che occupa un posto di rilievo delle sue rappresentazioni pittoriche.
Abile nel creare un senso di spazio e profondità attraverso l’uso della luce, le sue opere lo identificano come un maestro capace di trasferire nello spettatore, grazie a giochi di luci e di ombre, un’atmosfera che lo coinvolge completamente. Il suo stile si distingue, come già detto, per l’uso audace della luce come per la pienezza dei colori, elementi che sembrano catturare momenti sospesi nel tempo, con lo spostamento dell’osservatore verso un universo carico di sottili tensioni, oltre che di emozioni intense. Con una sottolineatura, da parte del pittore, di quanto la sua arte sia guidata dall’attrazione per il mondo della seduzione e dell’edonismo, i quali evidenziano il suo legame con i soggetti delle sue opere, spesso caratterizzate da atmosfere passionali e languide.
A riconoscerlo come un pittore di fama e ad entrare nel novero dei pittori importanti dell’arte contemporanea è la sua opera dal titolo The Singing Butler, diventata immediatamente popolare, che ha dato a Vettriano una visibilità internazionale. E che segna il suo ingresso ufficiale nel mondo degli artisti di professione. Opera iconica, forse la più iconica della sua produzione, The Singing Butler mostra l’esibizione di una coppia che danza con eleganza sotto la pioggia, protetti con l’ombrello da un maggiordomo e da una cameriera. L’opera, diventata una delle immagini più riprodotte della Gran Bretagna, si dice sia stata venduta per circa 1milione di euro. Dipinto che esprime un mix di romanticismo e di mistero, ma è anche espressione di un’idea del tempo sospeso, elementi diventati distintivi anche di altre sue opere successive.
I temi che Vettriano ama esplorare sono l’amore, che contempla passione e desiderio, declinati nei suoi lavori con una certa enigmaticità. Che si intensificano grazie alla tavolozza di colori di cui Vettriano fa uso. Colori, che giocano un ruolo fondamentale nell’accentuare le emotività, grazie a tonalità calde come il rosso e l’oro, i quali creano un senso di intimità e di passione, mentre il blu e il grigio evocano solitudine e un universo intriso di meditazione.
Altro tema ricorrente della produzione di Vettriano è la solitudine, la cui manifestazione, fonte anch’essa di emozioni forti, è presente in molti dei suoi dipinti. Raccontata però in maniera velata, quasi fosse nascosta dietro a un sipario, non del tutto resa esplicita agli occhi dell’osservatore, ma soltanto intuita. Quella espressa da Vettriano non è una solitudine dolorosa, ma contemplativa, che sfida lo spettatore a riflettere sulla condizione umana, sulla distanza emotiva tra le persone e sulla gratuità nascosta nei momenti di solitudine.
I suoi protagonisti, spesso ritratti in ambienti eleganti o in contesti intimi, sembrano vivere storie proprie, storie che non vengono mai completamente svelate, lasciando così lo spettatore con il desiderio di scoprire cosa si nasconda dietro gli sguardi intensi dei personaggi raffigurati, o dietro alle loro pose enigmatiche.
Le sue figure, spesso sole o distanti da tutto, rappresentano momenti di introspezione, e sembrano racchiudere in loro una sorta di mistero. Invitando lo spettatore a immaginare dietro a ogni scena una storia, con il risultato che i dipinti appaiono come veri e propri frammenti di film non realizzati, o attimi catturati nel cuore di storie non raccontate. Tanto che, grazie alla sua abilità unica nel mescolare il realismo con una visione romantica e cinematografica, la sua arte assume un tocco di assoluta riconoscibilità.
Famoso per questi suoi dipinti dal forte impatto visivo, Vettriano si è distinto per il suo stile fotorealistico, grazie a dipinti che richiamano atmosfere suggestive e sensuali, e talvolta intrise di malinconia.

Nonostante il suo successo, la critica lo ha molto stigmatizzato, accusandolo di essere troppo commerciale, e di non possedere la profondità concettuale di altri artisti contemporanei. Tuttavia, il biasimo ricevuto da parte del mondo accademico non ha scalfito il vasto interesse del suo pubblico. Grazie alla capacità di toccare le corde emotive degli spettatori, e di rendere la sua arte accessibile ad un’ampia platea, Vettriano è stato consacrato come uno degli artisti più amati al mondo.
A dimostrazione che le sue opere sono in bella mostra presso le abitazioni di collezionisti privati, di noti personaggi del cinema, e nelle gallerie, dove sono ammirate per la loro capacità di evocare emozioni forti e immediate.
La critica ha spesso etichettato il suo lavoro come arte popolare piuttosto che alta arte. Ma lui ha sempre rifiutato l’etichetta di artista popolare, dichiarando il suo desiderio di essere considerato un artista che racconta storie attraverso la pittura. Comunque siano state le opinioni negative su di lui, la carriera di Vettriano ha avuto un impatto profondo sulla scena artistica contemporanea.
Le sue opere continuano ad affascinare per la loro bellezza visiva e per il modo in cui riescono a raccontare storie senza bisogno di parole.
Nonostante le controversie sul suo valore artistico, Vettriano ha saputo creare un’estetica unica, caratterizzata da personaggi eleganti e scenari seducenti, con opere diventate iconiche che a tutt’oggi continuano a esercitare un ampio fascino. Perché Jack Vettriano è un artista che ha saputo trasformare la pittura in un atto di narrazione visiva potente e coinvolgente.
Vettriano spesso ritrae scene di seduzione e desiderio, con figure enigmatiche immerse in atmosfere chiaroscurali, che sono spesso riflesso di un mondo in cui il romanticismo, il mistero e la solitudine si intrecciano in un abbraccio eterno, portando l’osservatore in un viaggio emozionale senza fine.
Le sue opere, con la loro capacità di suscitare emozioni e di raccontare storie non dette, ma solo vagamente accennate, rimarranno per sempre nel cuore di chi le osserva, come un testamento della bellezza e della complessità della vita umana.
“Soffre tutte le stesse critiche dei primi impressionisti francesi: semplice carta da parati, troppo semplicistico in esecuzione e soggetto, anche, ovviamente, erotico.” ‒ George Kerevan
Written by Carolina Colombi