Intervista a Selene Calloni Williams: la Grecia e la rinascita nel mito

Utilizzando la narrazione mitologica è possibile disinnescare una narrativa negativa che si ripete nella vita di una persona, deprogrammare, cioè, la mente dalla compulsione a ripetere certi circuiti indesiderabili e riprogrammarla su circuiti desiderabili, capaci di condurre a libertà e realizzazione.” ‒ Selene Calloni Williams

Selene Calloni Williams citazioni cambiamento
Selene Calloni Williams citazioni cambiamento

La psicologa e sciamana Selene Calloni Williams illustra un metodo per deprogrammare la mente garantendo la liberazione dalla ripetizione degli approcci negativi che si presentano quotidianamente in ogni nostra scelta.

In un presente gravato dallo stress e dalle impressioni veloci, la riflessione sul mito greco dona la possibilità di entrare in diretto rapporto con il sé profondo così da riuscire ad individuare la causa delle nostre azioni e dei nostri dolori.

In questa intervista Selene presenta il prossimo viaggio di Voyages Illumination che si terrà a Creta ed Atene in primavera. Attraverso racconti, meditazioni e couselling individuale sarà possibile intraprendere una via di rinascita manifestata sia dalla conquista di doti e talenti primitivi sia dall’abbandono della reiterazione di “certi circuiti indesiderabili”.

Dove umano e divino, conscio e inconscio, visibile e invisibile si incontrano, lì si trova la grande terra di mezzo. È in quel luogo liminale da cui tutta la creazione mitopoietica ‒ ovvero la creazione del mito o la creazione attraverso il mito prende avvio e le immagini, le possibilità dell’esistenza si esprimono. Chi giunge in questo non-luogo è mago, poeta, sciamano e ha il potere di modificare le cose.”[1]

Siamo pronti a modificare le cose oppure vogliamo continuare a percorrere la via del dolore?

 

A.M.: Cara Selene, ti ringrazio per aver accettato questa intervista che verterà sulla millenaria tradizione della Grecia che persiste sino ai nostri giorni. Vorrei inizialmente chiederti di raccontarci della tua prima esperienza in Grecia.

Selene Calloni Williams: Grazie a te per l’interesse. Sono stata ad Atene per la prima volta a soli sei anni. Mia madre era una grecista, tanto è vero che ha dato a me e a mio fratello due nomi greci: Elio, il dio del Sole, Selene, la dea della Luna. Mia madre ci teneva molto che io conoscessi il Partenone e la storia della Grecia antica. Così me l’ha raccontata prima ancora che incominciassi ad andare a scuola.

 

A.M.: Da allora quante volte hai visitato la Grecia e perché? Quali motivi ti hanno spinto a tornarci?

Selene Calloni Williams: Sono stata in Grecia innumerevoli volte, conosco Atene meglio di qualsiasi altra città nel mondo. Da quando esiste Voyages Illumination, il tour operator che ho fondato in Svizzera, avrò guidato almeno trenta gruppi in Grecia, anche nei luoghi e nei modi più insoliti. Per esempio, ho fatto lunghi trekking sul monte Olimpo e visitato anche regioni che normalmente sono fuori dalla meta dei turisti ma sono di grande importanza storica, come Eleusi.

Con i miei figli ho rifatto quello che mia madre ha fatto con me. Li ho portati a conoscere la Grecia molto presto. Ricordo che con mia figlia Adelaide abbiamo immaginato un viaggio nel tempo, dapprima era solo fantasia, poi, dopo il tramonto del sole, a Capo Sunio, al tempio di Poseidone abbiamo avuto l’impressione di essere veramente tornate indietro di 4000 anni. È stato un momento magico, indescrivibile.

 

A.M.: Il tuo prossimo viaggio in Grecia con Voyages Illumination è fissato per il 16 aprile 2025 (sino al 23 aprile) e darà l’opportunità ad un gruppo ristretto di persone di percorrere con te un ritiro di benessere psicofisico associato alla conoscenza del mito. Per partecipare è consigliabile avere un bagaglio culturale di una certa levatura oppure il tuo insegnamento è percorribile anche per coloro che non hanno una precisa conoscenza del mito?

Selene Calloni Williams: No, il bagaglio non è necessario, anzi direi che è meglio viaggiare leggeri, soprattutto culturalmente. A volte le nozioni che si hanno sulla Grecia fanno da ostacolo al viaggio nell’anima in cui porto i partecipanti. Mi occupo di psicologia immaginale e archetipica, la quale parte dal presupposto che ciascuno di noi, vivendo, mette sulla scena della vita un mito e ciascuno di noi si libera, si riscatta, si risolve quando “vede” il mito che sta mettendo in scena vivendo. Il viaggio immaginale nel mito presuppone una mente libera da credenze e teorie, meglio sapere di non sapere, meglio viaggiare con la conoscenza dell’attimo presente.

Allora il viaggio è meraviglioso. È una vera e propria avventura nelle profondità di noi stessi dove possiamo attuare i veri cambiamenti desiderati. Noi, in effetti, possiamo cambiare qualsiasi evento, qualsiasi comportamento, a patto di risalire alla prima volta in cui questo comportamento o evento si è formato. E questo è sempre un tempo mitologico, un tempo degli dèi. Il mito, infatti, è archetipico. Un archetipo è la forma originaria della nostra esperienza. Il mito ci racconta di quando le cose sono venute in essere per la prima volta. Ecco perché sciamani e guaritori di tutto il mondo utilizzano il mito per le loro cerimonie di guarigione e di cambiamento. Ovviamente ognuno fa riferimento al mito della propria tradizione. Gli sciamani di Mongolia e Siberia, per esempio, utilizzano i miti legati ai cicli epici del re Gesar, gli sciamani birmani usano i miti dei Nat e gli sciamani sudamericani fanno ricorso ai miti della Pachamama e Pachacamac. Noi siamo di tradizione immaginale occidentale, perciò per noi vale il mito greco.

Utilizzando la narrazione mitologica è possibile disinnescare una narrativa negativa che si ripete nella vita di una persona, deprogrammare, cioè, la mente dalla compulsione a ripetere certi circuiti indesiderabili e riprogrammarla su circuiti desiderabili, capaci di condurre a libertà e realizzazione. Nel viaggio-seminario della primavera del 2025, saremo sull’isola di Creta e faremo sessioni di couselling individuale con il mito, accompagnato da sessioni di yoga e di benessere.

 

Daimon Selene Calloni Williams citazioni divino
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A.M.: Ho apprezzato molto il saggio “Daimon” (Piemme, 2022) nel quale esponi in modo molto originale otto personaggi del mito: Arianna, Antigone, Perseo, Cassandra, Orfeo, Medea, Prometeo ed Agamennone. Su quest’ultimo vorrei chiederti, visto che a differenza degli altri è meno citato dagli studiosi e dagli appassionati, perché hai scelto di inserire negli otto anche un personaggio così controverso come il capo degli Achei?

Selene Calloni Williams: L’ho scelto perché rappresenta il falso mito del potere sociale, che conduce alla sofferenza. Oggi la nostra società è dominata da questo mito e bisogna esserne consapevoli per non caderne vittime.

Agamennone ha ucciso la sua stessa figlia, Ifigenia, sacrificando la sua giovane vita alla dea Artemide affinché quest’ultima potesse inviare i venti favorevoli alla partenza delle navi achee alla volta di Troia, dove Agamennone voleva incominciare un assedio e una guerra per la sua smisurata sete di potere. Il risultato è stato tremendo. Al ritorno a casa, dopo dieci anni di assedio e di guerra, Agamennone è stato ucciso dalla moglie Clitennestra che vendicava, in questo modo, l’uccisione della figlia.

Questi personaggi sono anche aspetti della nostra psiche. Quando agiamo spinti da un bisogno di controllo e di potere, anziché da una volontà d’amore, quando agiamo contro la nostra stessa passione, in modi non creativi e senza gioia, sacrifichiamo l’anima. In questo modo creiamo dentro di noi le premesse di un grave pericolo. Dobbiamo riconoscere per tempo su che strada ci siamo messi ed eventualmente cambiare direzione fin che siamo in tempo.

 

A.M.: Infatti la conoscenza del mito, fornendoci le chiavi del vero cambiamento, ci aiuta a guarire dalle ferite dell’anima. Perché, ancora oggi, il mito greco riesce a parlare in modo così chiaro e travolgente?

Selene Calloni Williams: Il mito greco riesce ancora a parlarci e ad aiutarci perché l’uomo non è cambiato nella sua realtà immaginale. Forse è cambiato il suo stile di vita, ma le immagini profonde della sua psiche sono ancora quelle degli antichi.

 

A.M.: La tua ultima pubblicazione, “1 minuto al giorno, meditazioni quotidiane” (Piemme, 2024) sta ottenendo un discreto successo anche grazie alle dirette che hai organizzato per ben 365 giorni così da proporre ogni giorno per un anno una meditazione tratta dal volume. In tema all’intervista ti propongo di parlarci della meditazione 42 “Phós Agape Phós”.

Selene Calloni Williams: Nel libro “1 minuto al giorno, meditazioni quotidiane” ho utilizzato, come mantra e formule meditative, anche parole greche di antica forza. Phós è una di queste. Significa luce e può essere riferita alla luce interiore che illumina la nostra coscienza al fine di farci vedere con chiara consapevolezza la strada da intraprendere. Agape, invece significa amore disinteressato, immenso, smisurato. Nella teologia cristiana questa parola è stata poi utilizzata per indicare l’amore di Dio nei confronti dell’umanità. Rimanendo ancorati alla tradizione classica, Agape indica l’amore incondizionato, che poi è il bene supremo e si manifesta, in natura, come bellezza.

La formula Phós Agape Phós si ripete per sentirsi incondizionatamente amato e per manifestare amore per la divinità. L’amore divino dona il «piacere immoto», quello che non fugge mai via perché non dipende da nessun oggetto esterno. È il vero piacere che accompagna la vera unione.

 

A.M.: Ci saranno nuove pubblicazioni nel corso del 2025? Puoi svelarci qualcosa?

Selene Calloni Williams: Sì, ci saranno, ma al momento non posso ancora anticipare nulla.

 

A.M.: Salutiamoci con una citazione…

Selene Calloni Williams:Nulla accade di ciò che è atteso, ma un dio trova le vie dell’inatteso.” (“Le Baccanti”, Euripide)

 

A.M.: Selene, ti ringrazio per la tua disponibilità e per ciò che ci hai donato oggi. Ti saluto con Eschilo, “I sette a Tebe”: “Tali voti anche tu leva agli dèi,/ senza selvaggi e sterili lamenti,/ ché non ti scamperanno dal destino”.

 

Written by Alessia Mocci

 

Note

[1] Selene Calloni Williams, Daimon, Piemme, 2022, p. 10

 

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