“Daimon” di Selene Calloni Williams: si può guarire con la mitologia?

“Quando l’aedo racconta il mito i suoi uditori sentono una storia diversa. Tale è la potenza del mito che ciascuno è destinato a cogliervi esattamente ciò di cui ha bisogno nel preciso momento in cui l’ascolta. Se la stessa persona riascoltasse la narrazione del mito a distanza di tempo vi coglierebbe qualcosa di nuovo e inatteso.”“Daimon”

Daimon Selene Calloni Williams
Daimon Selene Calloni Williams

Nell’introduzione del volume “Daimon” (Piemme, 2022) l’autrice Selene Calloni Williams prepara i lettori al contenuto dei successivi capitoli. Tale è la potenza del mito riecheggia nella mente evocando nella memoria tutti i frammenti che si possiedono delle narrazioni mitiche dell’Antica Grecia, tutti i nomi degli eroi, dei re, delle regine, degli dèi, dei semidèi e delle sacerdotesse in un amalgama psichico che si percepisce come privato ed al contempo universale.

Tanta vasta è la produzione mitica che non la si può riassume in uno o due libri perché per millenni l’essere umano ha affrontato il confronto con il potere creativo del mito aggiungendone un tassello, il proprio.

Selene Calloni Williams, psicologa e sciamana, con “Daimon” tratta otto personaggi della mitologia greca suddividendo ogni capitolo con una parte esplicativa, una parte dedicata al racconto vero e proprio con narrazione in prima persona da parte del protagonista, una parte riservata ad un resoconto di un suo paziente che ha trovato nel mito lo specchio della propria vita, ed un’ultima parte con l’OMI (acronimo di One Minute Immersion) da praticare con le indicazioni di postura e la musica da ascoltare grazie al QR Code.

“Daimon”, dunque, si presenta come un testo interattivo che, grazie a queste importanti accortezze, parla direttamente al lettore e lo accompagna in quel difficile percorso chiamato vita. Di notevole bellezza le melodie realizzate da Rino Capitanata che si possono sentire posizionando la camera del cellulare nel QR Code.

La capacità narrativa di Selene Calloni Williams riesce a catturare nella lettura non solo coloro che conoscono poco del mito ma anche gli esperti, questo perché l’autrice mette in scena delle vere e proprie confessioni da parte degli otto personaggi: ammissioni e riconoscimenti di colpa che non nascondono le emozioni anzi le esaltano riuscendo nel difficile compito di catarsi. Ognuno racconta la propria versione degli eventi senza tralasciare le paure e le ambizioni, le prove superate e gli ostacoli che portarono alla disfatta. Sì, disfatta, perché è dal riconoscimento del fallimento che si può arrivare alla vittoria, che può essere intesa come guarigione.

E guarigione, infatti, è la parola chiave del libro il cui sottotitolo recita “Scopri il tuo spirito guida e guarisci con i miti”. La possibilità di guarire con la narrazione dei miti e con il riconoscersi in un personaggio è concreta, individuare caratteristiche ed episodi di vita in comune è il primo passo verso la consapevolezza della propria situazione.

Daimon come guida, come voce interiore, come forza sovrannaturale, come stirpe aurea, come voce divina e demoniaca e come destino se si vuole citare il filosofo Eraclito: “il daimon di un uomo è il suo destino” tradotto talvolta con “carattere” (ad esempio Giorgio Colli traduce con “carattere” ma il suo allievo Angelo Tonelli preserva il vocabolo originario basando il ragionamento sull’impossibilità di tradurre un concetto così esteso).

Selene Calloni Williams individua otto problematiche fondanti dell’essere umano di oggi, otto modi in cui la terapia diventa cultura e la cultura reca sollievo e crescita. Individuarsi nel mito abbraciando le proprie emozioni libera dal dramma della prigione della mente iniziata dalla nascita, dalla condizione familiare, dal contesto socio-economico.

Siamo nel tempo dell’origine, nel tempo in cui Arianna, la traditrice della famiglia che finì per essere tradita dal suo amato Teseo, racconta come guarire dalle ferite del tradimento.

“Il traditore e il tradito soffrono entrambi. Il traditore, infatti, non riesce a procedere nella sua vita perché è trattenuto dai suoi stessi tradimenti e si autocondanna alla mediocrità. Per costruire grandi cose ci vogliono grandi patti, che vanno stretti con la lucida consapevolezza e soprattutto mantenuti integri nel tempo. Solo la fedeltà, alla fine, ti porta a raggiungere traguardi importanti. Ogni volta che qualcuno ti tradisce, se sei sincero e un buon osservatore di te stesso, non puoi negare che, in qualche modo, sapevi che sarebbe accaduto.”

Siamo nel tempo dell’eterno presente, nel tempo in cui Antigone presenta se stessa come un cyborg, lei figlia incestuosa del rapporto tra Giocasta ed Edipo che si ribellerà al volere della legge rappresentata da Creonte per impartire la lezione del come guarire dalle ferite del fallimento e del vittimismo.

“Sappiamo che ci è possibile modificare qualsiasi esperienza o comportamento, a patto di essere capaci di risalire alla prima volta in cui quell’esperienza si è prodotta e sappiamo altresì che ogni esperienza si è prodotta la prima volta in un tempo mitico, il tempo degli dèi. Il mito ci consegna l’origine delle cose e, quindi, la conoscenza del mito ci fornisce la chiave del vero cambiamento.”

Siamo nel tempo nell’ancor prima di venire al mondo, nel tempo in cui Perseo, tanto amato dalla madre Danae e tanto odiato dal nonno Acrisio, espone come guarire dalle ferite del rifiuto e dell’abbandono.

“Nella storia di Perseo ci sono dei simboli che possono ricongiungerti con il tuo gemello, la parte di te che dimora nell’invisibilità, quella parte che, non appena hai incominciato a vivere, ha cominciato a morire: si tratta del tuo daimon, del tuo spirito guida che cammina con te, del tuo riflesso nel mondo delle ombre.”

Siamo nel tempo dell’arcano, nel tempo in cui Cassandra rifiutò lo hieròs gámos (matrimonio sacro) con Apollo subendo la più tremenda punizione per una profetessa; la sventurata di Ilio ci narra come guarire dalla paura e dall’ansia.

“Sono molti gli umani che rifiutano la pazzia per paura. Ho assistito a rituali sciamanici in diverse parti del mondo presso diverse popolazioni: perdere il controllo, entrare nella trance estatica è il punto più critico per tutti i partecipanti, a volte lo sciamano ricorre al tamburo, altre volte alle erbe medicinali, altre ancora al canto o alla danza, ma non tutti coloro che presenziano al rito riescono a perdere il controllo. Perdere il controllo è la cosa più saggia che si possa fare, ma è anche una delle più difficili.”

Siamo nel tempo del canto, nel tempo in cui Orfeo, vinto dall’amore, sfidò la morte varcando ‒ catabasi e anabasi ‒ la porta dell’Ade per riportare in vita Euridice; il mitico aedo descrive come guarire dalle ferite della separazione.

“Gli eventi accadono per insegnarci ad aprire il cuore più che per scrivere teorie nella mente. Noi non possiamo decidere ciò che deve accadere. L’evento è «ente» entità, spirito, è un nume, è un dio, una dea ed è portato da Ananke. Ma noi possiamo decidere come rapportarci all’evento, e questo può cambiare tutto. L’evento ci chiede sempre una resa, un atto di fede, vuole essere accolto, incluso.”

Siamo nel tempo dei magoi, nel tempo in cui Medea, vittima della freccia di Eros, sacrificò la sua stessa prole per vendetta contro Giasone; la maga, nipote di Circe, raffigura come guarire dalle ferite della tristezza e della rabbia.

Selene Calloni Williams citazioni daimon
Selene Calloni Williams citazioni daimon

“Ciò che lascia sconcertati nel mito di Medea è che, malgrado le azioni che compie siano più efferate di quelle intraprese da Circe, tuttavia rimane impunita dagli dèi, anzi, alla fine, sarà Giasone quello che subirà l’ira divina. Medea rappresenta l’archetipo di chi condanna se stessa e, dunque, non ha bisogno di essere condannata dagli dèi: in ogni azione che compie contro gli altri, lei agisce sempre anche contro se stessa.”

Siamo nel tempo del fuoco, nel tempo in cui Prometeo rapito dall’amore provato verso gli umani mancò di rispetto a Zeus pur conscio della punizione tremenda che gli sarebbe toccata in sorte; il titano ragguaglia sul come guarire dalle ferite dell’autoboicottaggio.

“[Prometeo] Vede così avanti da comprendere che la punizione è libertà, il peccato è redenzione. Proprio grazie alla sua punizione, infatti, ritroverà la dimensione del tempo circolare, la dimensione del tempo delle origini, il tempo di Crono, in cui non esiste qualcuno che crea l’evento e nemmeno un momento in cui esso incomincia.”

Siamo nel tempo del sacrificio, nel tempo in cui Agamennone, il re di Micene, per brama di potere tradì Clitemnestra, sua moglie, ed Ifigenia, la sua primogenita; l’Atride ritrae come guarire dalle ferite dell’anima.

“Non solo gli individui, ma anche le civiltà possono perdere l’anima, possono cadere vittime di pandemie, dell’ignoranza e dello smarrimento. Quando gli individui cominciano a narrare se stessi e le proprie vite attraverso la lente della paura e delle false credenze, pensando di essere nel giusto e di muovere verso il progresso e il miglioramento, anziché riconoscere di essere semplicemente in fuga, proprio in quel momento le civiltà decadono e perdono l’anima.”

Arianna, Antigone, Perseo, Cassandra, Orfeo, Medea, Prometeo ed Agamennone sono gli otto personaggi del mito grazie ai quali Selene Calloni Williams, con un originale studio ermeneutico, presenta come guarire dalle ferite del tradimento, del fallimento e del vittimismo, del rifiuto e dell’abbandono, della paura e dell’ansia, della separazione, della tristezza e della rabbia, dell’autobiocottaggio e dalle ferite dell’anima.

 

Written by Alessia Mocci

 

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Sito Selene Calloni Williams

 

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