Significato dei sogni #18: il simbolismo del cibo di Serena Foglia
“Il vino, associato al sangue, era considerato nelle tradizioni di origine semitica simbolo della conoscenza e dell’iniziazione (nella mitologia greca il sangue di Dioniso era bevanda d’immortalità, nel rito cattolico sta a significare il sacrificio di Gesù).” ‒ Serena Foglia
Diciottesima puntata della rubrica “Significato dei sogni” nella quale si illustra un estratto da “Il simbolismo del cibo” tratto da “I simboli del sogno” di Serena Foglia.
Il sogno è un’esperienza soggettiva ed irripetibile, non si può infatti assistere al sogno di un altro né ripetere i propri in modo identico (talvolta capita in modo simile come nei sogni ricorrenti). Altra caratteristica del sogno è la sua trasmissione solo attraverso parole che usiamo per raccontarlo (o con immagini usate in pittura). Per questi semplici motivi i sogni sfugge ad una indagine oggettiva e certa. Le interpretazioni diventano ambigue, suscettibili di sviste ed errori ma la necessità che l’essere umano mostra nell’intenzione di interpretazione rende la letteratura prodotta su sogni degna di conoscenza perché si cerca un nesso tra le immagini ricordate alla veglia e la realtà umana.
La rubrica “Significato dei sogni” presenta, ogni mese, un argomento che potrebbe invece ridestare l’interesse verso l’inconscio ed i suoi modi “sensazionali” di comunicazione.
Estratto da “Il simbolismo del cibo”
“Il mangiare, come le altre funzioni organiche, ha un significato letterale e uno traslato. Nutrirsi è una necessità biologica che, se non ottemperata, porta alla morte, ma sta allo stesso tempo per altri appetiti, altre esigenze.
Nel sogno, il cibo ‒ il consumarlo, il darlo, il riceverlo, l’esserne privati o l’averne in abbondanza ‒ se talvolta si collega all’effettiva condizione fisiologica corrispondente (gli affamati sognano pasti pantagruelici, gli assetati fonti e sorgenti), altre volte rappresenta la trasposizione di pulsioni simili, parallele o contrarie. Gli appetiti sessuali o di possesso sono facilmente paragonabili al nutrimento, ma anche il bisogno di «cibo celeste» è associabile a una pulsione che ha la stessa radice, pur sviluppandosi in direzione opposta.
Inoltre, poiché le metafore riguardano il mangiare ‒ o l’essere mangiati ‒ abbondano, se sono derivate delle tipologie che contraddistinguono coloro in cui prevale il desiderio di essere nutriti da chi sia portato a nutrire gli altri. Nel primo caso si tratterebbe di persone che, tentando di prolungare l’infanzia, vogliono credere che ci sarà una madre a provvederli del cibo necessario e, di conseguenza, rifiutano le responsabilità dell’età adulta. Nei sogni di costoro il cibo rappresenta sovente una contropartita a timori, dubbi, incertezze: più si sentono insicuri più ne sognano.
Nel secondo caso, invece, l’aspirazione oblativa, pur apparendo autentica, nasconde un desiderio di appropriarsi, al limite di sedurre o prevaricare gli altri attraverso l’offerta. Nelle immagini oniriche di queste persone appaiono a volte personaggi che disturbano o impediscono la preparazione del cibo, o che rovinano quanto esse hanno fatto. In entrambi i casi i segnali affioranti nei sogni tendono a essere correttivi o, per dirla con Jung, compensatori delle situazioni psichiche della veglia.
Ci sono, poi, alcuni alimenti che presentano significati simbolici molto potenti. Così, per esempio, il pane che si collega alla simbologia sacra (sotto forma di ostia rappresenta il corpo di Cristo: nella preghiera ‒ «dacci oggi il nostro pane quotidiano» ‒ l’aiuto di Dio al credente). Sognare il pane, specie se lo si dà o lo si riceve, è di buon augurio: esprime pulsioni oblative, svela profonde e spesso nascoste disponibilità solidali.
Il vino, associato al sangue, era considerato nelle tradizioni di origine semitica simbolo della conoscenza e dell’iniziazione (nella mitologia greca il sangue di Dioniso era bevanda d’immortalità, nel rito cattolico sta a significare il sacrificio di Gesù).
Il latte è stato visto quale simbolo di protezione e trasmissione (Eracle divenne immortale succhiandolo dal seno di Era; san Bernardo, allattato dalla Vergine, divenne fratello vocativo di Cristo); mentre il miele sta a indicare la ricchezza, il compimento, la dolcezza, l’amore («Le tue labbra stillano miele vergine, o sposa/ c’è miele e latte sotto la tua lingua» [Cantico dei Cantici 4,11]); il viaggio di nozze si chiama «luna di miele».
Da questi pochi cenni possiamo farci un’idea di come i cibi, anche i più quotidiani, evochino simbologie profondamente significative.
Nei sogni assumono il valore estensivo dell’analogia, che, per quelli citati, rivela tendenzialmente un’aspirazione spirituale. Fa eccezione il vino che, quando il sogno si riferisce ai suoi effetti, può rappresentare un desiderio di fuga da qualcuno o qualcosa che si dovrebbe ma nello tempo non si vuole affrontare. Benché la sensazione di ubriachezza si produca difficilmente nel sogno (a meno che ci si sia addormentati in questa condizione), se si presentasse sarebbe da considerarsi un segnale indicativo di latenti patologie psicotiche.
Quasi sempre positivo è invece il messaggio che proviene dal sognare uova. In quanto allegoria del mondo (vi rassomiglia nella forma e contiene il principio del divenire) l’uovo indicherebbe la ripresa dell’energia vitale dopo un periodo di stanchezza psichica.
C’è infine un ulteriore aspetto che il cibo assume nel sogno, ed è quello autoingannatorio: le tendenze difensive, o al contrario quelle predatorie raffigurate in forma di atteggiamenti alimentari appaiono nell’immagine onirica rovesciate. Chi sogna sovente di mangiare e si nutre con piacere nel sogno, a meno che non sia effettivamente affamato non è un predatore vincente, ma piuttosto un timoroso-prudente. Non diversamente i sogni dei pazienti in analisi presentano a volte i sentimenti contradditori del transfert nei riguardi dell’analista sotto forma di atteggiamenti, o meglio, di proiezioni, che riguardano il cibo.
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Per continuare la lettura in modo proficuo e con attenzione si consiglia di distogliere gli occhi dal computer o dal cellulare e di recarsi nella propria libreria per cercare il libro tra gli scaffali impolverati; se non si possiede il volume in casa si consiglia di acquistarlo (rigorosamente in cartaceo).
Leggere è un compito importante, la carta è di grande ausilio rispetto al formato digitale non solo per la concentrazione necessaria all’atto della riflessione e comprensione ma anche per instaurare un rapporto fisico con l’oggetto-pozzo che conserva amorevolmente le considerazioni degli esseri umani del passato, in questo caso di Serena Foglia.
Un ulteriore consiglio: un bel quaderno (cartaceo) con penna (o matita) posto sul comodino per annotare i sogni al risveglio (con data ed orario). È importante non perdere l’uso della scrittura sia per la manualità delle dita sia per la stimolazione del cervello astratto e creativo.
Inoltre, è possibile partecipare al nostro nuovo studio sulla casistica del sogno in contatto con la tecnologia dei social inviando un’e-mail ad oubliettemagazine@hotmail.it nella quale allegare un file .doc con un sogno connesso alla tecnologia (smartphone, internet, pc, social, intelligenza artificiale, et cetera). Il sogno raccontato sarà salvato in forma anonima e servirà per la compilazione di un testo in comparazione alla letteratura del passato.
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Nella prima puntata della rubrica si è presentato un estratto tratto dal primo capitolo “La letteratura scientifica sui problemi del sogno” del libro “L’interpretazione dei sogni” di Sigmund Freud; nella seconda un estratto tratto dal primo paragrafo intitolato “Il rapporto tra sogno e veglia” dello stesso capitolo; nella terza puntata si è presentato un estratto tratto dal secondo paragrafo intitolato “Il materiale onirico. La memoria nel sogno” dello stesso capitolo; nella quarta si è selezionato un estratto da “Relazione, imago e proiezione” del febbraio 1959, tratto dal capitolo “Attività medica e analitica” del libro “In dialogo con Carl Gustav Jung” di Aniela Jaffé, che mostra il sogno in rapporto con l’ex partner; nella quinta si è ripreso il discorso con Sigmund Freud con un estratto estratto tratto dal quarto paragrafo intitolato “Perché si dimentica il sogno dopo il risveglio” del primo capitolo “La letteratura scientifica sui problemi del sogno”; nella sesta si è selezionato un estratto dal primo capitolo intitolato “Sogni lucidi e la loro impostazione filosofica” del libro “Sogni lucidi” dalla parapsicologia e scrittrice britannica Celia Green; nella settima si è presentato un estratto tratto dal secondo capitolo “L’uomo e l’esperienza” del libro “Sogni, profezie e apparizioni” di Aniela Jaffé affrontando la tematica della precognizione della morte; nell’ottava si è ripreso il libro “L’interpretazione dei sogni” di Sigmund Freud con un estratto tratto dal terzo paragrafo intitolato “Stimoli e fonti del sogno” del primo capitolo “La letteratura scientifica sui problemi del sogno”; nella nona un estratto tratto dall’introduzione del libro “Alchimia” di Marie-Louise von Franz mettendo l’accento sulla trascrizione del sogno; nella decima si è presentato un estratto tratto dal libro “La schizofrenia” di Carl Gustav Jung, dal capitolo “Psicogenesi della schizofrenia”; nell’undicesima si sono mostrate “Le peculiarità psicologiche del sogno” tratto del libro “L’nterpretazione dei sogni” di Sigmund Freud; nella dodicesima si è parlato del libro “Il codice dei sogni” di Charles Maillant finendo nel paragrafo Diventare ciechi; nella tredicesima il capitolo Anatomia di un sogno tratto dal libro “I sogni” di Edgar Cayce e Mark Thurston, nella quattordicesima si è presentato il tema della resposanbilità ed inconscio dal libro “Elogio dell’inconscio” di Massimo Recalcati; nella quindicesima si è parlato dell’assenza di sonno trattata da Simon Monneret; nella sedicesima si è toccato il tema della maternità in carcere con Lella Ravasi Bellocchio; nella diciassettesima I sentimenti morali nel sogno espresso da Sigmund Freud.
“Si scavi una tomba profonda per il velenoso Drago,/ E a lui nel suo abbraccio stia ben avvinta la donna:/ Mentr’esso coglie le gioie del letto nuziale,/ Ella muore, ed insieme son ricoperti di terra./ Ciò uccide il corpo del Drago e di sangue/ Lo tinge: questa è la vera strada dell’opera tua.” – “Atalanta Fugiens”
Bibliografia
Serena Foglia, I simboli del sogno, Tascabili economici Newton, 1994
Michael Maier, Atalanta fugiens, Edizioni Mediterranee
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