Significato dei sogni #4: quando si sogna l’ex partner di Carl Gustav Jung
“Può accadere che i sogni restino fedeli alla relazione fra due persone, anche se essa è terminata da lungo tempo, vuoi per la morte di uno dei partner, vuoi per l’estraniamento reciproco.” – Carl Gustav Jung
In origine “sonno” e “sogno” erano un tutt’uno e non venivano distinti, infatti, l’etimologia della parola “sogno” deriva da “somnium” che, in latino, significa “sonno”; così anche in greco ὕπνος (sonno) e prima ancora σ-ὕπνος.
Attualmente, invece, le due parole sono distinte ed il “sogno” è interpretato come una “parte” del “sonno”, quella relativa alla produzione ‒ da parte dell’inconscio ‒ di immagini relative a situazioni reali, irreali, del passato, del presente, del futuro, fantastiche, angosciose, sgradevoli, strane, meravigliose, et cetera.
La letteratura prodotta nel corso dei millenni sui fenomeni chiamati “sogni” è molto variegata, e si è pensato in questa rubrica “Significato dei sogni” di invitare alla lettura di alcuni testi scritti dai maggiori esponenti della stessa, augurando al lettore di trarne beneficio.
Nella prima puntata della rubrica si è presentato un estratto tratto dal primo capitolo “La letteratura scientifica sui problemi del sogno” del libro “L’interpretazione dei sogni” di Sigmund Freud; nella seconda un estratto tratto dal primo paragrafo intitolato “Il rapporto tra sogno e veglia” dello stesso capitolo; nella terza puntata si è presentato un estratto tratto dal secondo paragrafo intitolato “Il materiale onirico. La memoria nel sogno” dello stesso capitolo.
In questa quarta puntata, invece, vi presentiamo un estratto da “Relazione, imago e proiezione” del febbraio 1959, tratto dal capitolo “Attività medica e analitica” del libro “In dialogo con Carl Gustav Jung” di Aniela Jaffé, che mostra il sogno in rapporto con l’ex partner.
Estratto da “Relazione, imago e proiezione” di Carl Gustav Jung
“Può accadere che i sogni restino fedeli alla relazione fra due persone, anche se essa è terminata da lungo tempo, vuoi per la morte di uno dei partner, vuoi per l’estraniamento reciproco. Tuttavia i sogni possono continuare a mostrare la relazione non solo come esistente ma ‒ contro ogni concreta esperienza ‒ come estremamente positiva, in particolare se era presente un forte legame del sognatore o della sognatrice con il rispettivo partner.
Sembrerebbe quasi che l’inconscio voglia ingannare la coscienza: un sogno dopo l’altro appare come soddisfacimento di desiderio.
Naturalmente si pensa in primo luogo a una compensazione; all’esterno non c’è più nulla, ma nei sogni sembra che tutto sia nell’ordine più perfetto. Come si può spiegare questo fatto?
Ci si avvicina alla verità se si parte dal presupposto che la relazione possedeva sin dall’inizio un carattere molto limitato di realtà, perché si fondava soprattutto su proiezioni. Questo si verifica spesso.
Quindi il partner non era inteso propriamente come una persona, ma ci si riferiva all’immagine che era stata proiettata su di lui o su di lei.
Ogni relazione vive un momento critico quando si tratta di ritirare le proiezioni. Se la cosa non riesce, la proiezione continua ad agire anche quando il partner è scomparso. Per cui può succedere comunque che i sogni non si riferiscano all’altra persona, bensì all’immagine proiettata.
È possibile osservare questo fenomeno anche nella relazione con i genitori, ma non sempre in senso positivo. Ad esempio, ho avuto un paziente che aveva perso i genitori più di dieci anni prima che noi entrassimo in contatto. Lui però continuava ad avere l’impressione che il padre lo tiranneggiasse. Nel suo caso continuava ad agire l’immagine paterna negativa; e il paziente viveva una relazione che apparentemente riguardava il padre, ma che in realtà si fondava sulla proiezione inconscia di quell’immagine.
Casi del genere dimostrano che l’imago può essere più forte della relazione con l’individuo reale. Dopo la fine della relazione esterna, la coscienza constata tristemente che la persona è scomparsa, ma il rapporto con l’imago persiste esattamente come prima.
Sicché nei sogni sembra che non sia avvenuto alcun cambiamento, che nulla sia andato perduto, nella sia mutato. La realtà viene negata totalmente, poiché la proiezione aderisce così saldamente all’immagine.
Una volta ebbi una paziente che presentava un transfert alimentato da fantasie su di me.
Era sempre più convinta che fossi l’uomo giusto per lei, sebbene le avessi fatto presente che ero già nonno, e che in me non c’era la minima inclinazione ad amarla o a sposarla. Lei rispondeva in tono assillante: «Non mi deve disturbare. Per favore faccia silenzio!»
Questa vicenda mi era sorta inspiegabile come una sorta di destino. Così dovetti lasciarla alle sue fantasie. La cosa si protrasse per alcune settimane. Riempiva interi quaderni di storie fantastiche e di sogni. Nella stragrande maggioranza erano immagini di soddisfacimento di desideri.
Una volta ebbe il sogno seguente: in un meraviglioso pomeriggio di primavera lei viaggiava in un’imbarcazione sul fiume. E una voce annunciò: «Tra due settimane ci saranno le nozze».
Subito dopo udì, improvviso, il fragore di un tuono. L’acqua scorreva più veloce e la barca fu sospinta in una rapida. Fece in tempo a vedere la schiuma e già la barca era sprofondata. A quel punto si destò.
Quando la paziente mi raccontò il sogno, la misi in guardia. Ma lei non credeva che ci fosse pericolo. «Tra due settimane ci saranno le nozze». Si teneva ancorata a questa certezza; per lei non esisteva altra realtà.
Poi partì e per un po’ di tempo non ebbi più notizie.
Un giorno però ricevetti una lettera in cui la donna scriveva: […]”
Per continuare la lettura in modo proficuo e con attenzione si consiglia di distogliere gli occhi dal computer o dal cellulare e di recarsi nella propria libreria per cercare il libro tra gli scaffali “impolverati”; se non si possiede il volume in casa si consiglia di acquistarlo (rigorosamente in cartaceo).
Leggere è un compito importante, la carta è di grande ausilio rispetto al formato digitale non solo per la concentrazione necessaria all’atto della riflessione e comprensione ma anche per instaurare un rapporto fisico con l’oggetto-pozzo che conserva amorevolmente le considerazioni degli esseri umani del passato, in questo caso di Carl Gustav Jung ed Aniela Jaffé.
Un ulteriore consiglio: un bel quaderno (cartaceo) con penna o matita posto sul comodino per annotare i sogni al risveglio (con data ed orario). È importante non perdere l’uso della scrittura sia per la manualità delle dita sia per la stimolazione del cervello astratto e creativo.
Inoltre, è possibile partecipare al nostro nuovo studio sulla casistica del sogno in contatto con la tecnologia dei social inviando un’e-mail ad oubliettemagazine@hotmail.it nella quale allegare un file .doc con un sogno connesso alla tecnologia (smartphone, internet, pc, social, et cetera). Il sogno raccontato sarà salvato in forma anonima e servirà per la compilazione di un testo in comparazione alla letteratura del passato.
“Il maschio e la femmina divengano per te un cerchio/ Da cui sorga il quadrato dai lati uguali./ Trai da ciò un triangolo, che in ogni parte/ Si muti poi in una sfera: allora la Pietra nascerà./ Se cosa tanto facil non subito afferra la tua mente,/ Pensa alla dottrina del Geometra, e tutto saprai.” – Epigramma del ventunesimo Emblema, Atalanta fugiens
Bibliografia
Aniela Jaffé, In dialogo con Carl Gustav Jung, Bollati Boringhieri, 2023
Michael Maier, Atalanta fugiens, Edizioni Mediterranee
Info
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