“Il giardino delle erbe” di Olimpia Brandi d’Altavilla: un gioiello narrativo ambientato in Liguria

“Lo chiamavano così da sempre, quel gruppo di edifici attorno al grande cortile. La villa dai muri rosati, che tra poco sarebbero stati ricoperti dai fiori violetti della buganvillea e poi da quelli azzurri della plumbago…”

Il giardino delle erbe di Olimpia Brandi d’Altavilla
Il giardino delle erbe di Olimpia Brandi d’Altavilla

È un racconto di sentimenti il bel romanzo Il giardino delle erbe di Olimpia Brandi d’Altavilla, pubblicato da Salani editore nel 2024. Di sentimenti traditi in certi casi, in altri, invece, vissuti in pienezza.

È con un’atmosfera altamente evocativa che si consumano le vicende di Linda, Clementina, Greta e dagli altri personaggi che popolano la narrazione de Il giardino delle erbe. Il quale si sviluppa in un intreccio ben modellato, grazie anche alle suggestive descrizioni d’ambiente dell’autrice. Che, quale ambientazione del suo romanzo ha scelto un angolo della Liguria, regione dagli scenari spettacolari, che diventano anch’essi protagonisti di un racconto dalle variabili sfaccettature.

Talvolta, i rapporti dei personaggi messi in scena dall’autrice sono mossi da affetto sincero, a momenti invece, le loro relazioni sono tese a nascondere segreti.

Segreti, che vengono dosati e svelati dalla scrittrice con abilità letteraria. I quali, offrono al lettore, già catturato da un racconto emotivamente fascinoso, l’occasione per procedere in una lettura davvero attraente.

Nello specifico, il luogo in cui si svolge la maggior parte dello sviluppo narrativo de Il giardino delle erbe è Antea Marina, in cui una cascina ristrutturata adibita ad abitazione, che è al contempo cuore del borgo. Borgo, che con il suo giardino, descritto come un Eden, raccoglie umori e confidenze di persone unite fra loro da legami parentali o di amicizia.

“Dopo tre mesi che era chiusa, la casa di Clementina era immersa nella penombra e aveva quel dolce odore del ritorno che hanno le case dopo un’assenza…”

Come già detto, ottime le rappresentazioni d’ambiente, tratteggiate con pennellate leggere ma vivide; tanto da portare il lettore a calarsi con l’immaginazione nei luoghi descritti in tutta la loro spettacolarità; e ciò grazie anche agli elementi geografici tutti mediterranei.

“Linda sapeva che era una schermaglia adolescenziale quella, sapeva che Greta aveva già capito. Che non ci sarebbe stato bisogno di dire nulla. Ma ci teneva, a tirare fuori quello che provava…”

Le due sorelle, Clementina e Linda, e Greta l’amica di sempre di Linda, condividono le loro giornate con parenti e amici guidate da sfumate e singolari dinamiche personali.

Come il matrimonio di Linda e Fabio, per esempio, che appare inizialmente come un’unione quasi perfetta; se non fosse che a oscurare la loro intesa coniugale c’è un ‘ma’, un ‘ma’ di cui Linda non riesce a cogliere l’origine. E tanto meno è in grado di decodificare.

Soprattutto è un’ombra pesante quella che grava sul loro progetto d’amore, fatto anche di cose non dette che tendono a incrinare l’unione.

“Linda le guardò allontanarsi verso le rispettive case. La mattina le sembrava meno luminosa e il suo cuore era meno leggero…”

Pseudonimo di una scrittrice già nota ai lettori, Olimpia Brandi d’Altavilla con Il giardino delle erbe ha dato ai suoi lettori un romanzo non solo godibile quale fonte di svago, ma anche un racconto intenso che approfondisce aspetti umani e psicologici riscontrabili in molte situazioni della realtà odierna, seppur con situazioni romanzate. Che si collegano a una sequela di eventi, talvolta inattesi, che arricchiscono il romanzo con colpi di scena narrativi, anche clamorosi. Volti a ribaltare realtà sentimentali apparentemente solide.

“Chi non ha mai visto Mentone durante la Fete du Citron non immagina quali meraviglie si possano costruire utilizzando aranci, limoni e fil di ferro…”

 

Chiunque sia la scrittrice che si cela dietro ad un nome, forse fittizio, la sua opera Il giardino delle erbe si presenta come un romanzo assolutamente attraente.

Non soltanto per le vicende narrate, a tratti imprevedibili, ma anche per la capacità di descrivere le emozioni dei personaggi e i loro sentimenti, con uno scavo dell’animo umano elaborato con ampia abilità descrittiva. Tagliando perfettamente addosso ai vari personaggi il ruolo che occupano all’interno del percorso narrativo.

“Il mattino seguente linda aprì gli occhi con la sensazione di non riuscire a respirare, affannata e spaventata…”

Narrazione ricca di un’atmosfera talvolta intima, altre volte dell’intera comunità del Borgo, il romanzo risulta essere in definitiva un gioiello narrativo contemporaneo, grazie anche agli ingredienti di una storia dove alla fine l’amore trionfa su tutto. Che sia amore filiale, o materno, o frutto di amicizia o ancora amore coniugale, poco importa. Ciò che importa sono i sentimenti che animano i diversi personaggi che si muovono su di uno scenario dai tratti reali, dove mantenere l’equilibrio in situazioni emozionali non è così scontato. Ma i personaggi de Il giardino delle erbe riescono egregiamente in questo intento.

Con situazioni che portano il lettore non solo ad apprezzare Il giardino delle erbe, romanzo avvincente, ma anche a immergersi nelle vicende fino a farle proprie. Spingendolo a voltare una pagina dietro l’altra, per conoscere il finale dell’intreccio che si è sviluppato davanti ai suoi occhi.

“Leonardo era rimasto a casa. Una volta accettato che quella cascina del Monferrato era l’unico posto al mondo al quale sentisse di appartenere, aveva deciso di restare…”

 

Written by Carolina Colombi

 

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