“Magma” album della BabelNova Orchestra: la musica abbatte i confini?
Roma diventa un crocevia di suoni e ritmi, rinascendo in un magma sonoro che fonde la sensualità del funk, l’esotismo delle melodie mediorientali, l’intensità timbrica del Sud America, la ruvidità del rock e la fruibilità del pop.
Dopo il trionfale debutto al Festival di Sanremo, dove hanno incantato con Dargen D’Amico omaggiando il Maestro Morricone, e dopo la pubblicazione dei singoli “Ama La Tierra” e “Safi Safi”, il 30 maggio è uscito “Magma”, l’album di debutto della BabelNova Orchestra. Prodotto da Pino Pecorelli, con la coproduzione di Emanuele Bultrini e Duilio Galioto per Maladisco e Ipe Ipe, questo progetto apre una nuova era per questa formazione musicale innovativa.
La BabelNova Orchestra, composta da dodici musicisti provenienti da ogni angolo del mondo, è l’evoluzione dell’Orchestra di Piazza Vittorio, una delle più affascinanti e pionieristiche storie della world music in Italia degli ultimi vent’anni.
Questi artisti, ormai pienamente integrati nel tessuto culturale italiano, reinterpretano un magma culturale in cui la musica è mutata, così come la relazione tra le sonorità dei loro paesi d’origine e la scena musicale italiana contemporanea.
L’inserimento di giovani musicisti di seconda generazione ha ulteriormente arricchito l’espressione musicale con nuove influenze.
Con “Magma”, la BabelNova Orchestra celebra la molteplicità dei suoni globali attraverso dieci brani che riflettono i cambiamenti intercorsi. Cumbia, esplosioni mariachi, reminiscenze sufi, fiati jazz, chitarre rockeggianti, ritmi dub e pop si fondono in un vortice sonoro che evoca venti di diverse latitudini: dallo scirocco al meltemi, dall’uragano allo zephiros. Una musica globale e contemporanea, in opposizione ai nuovi nazionalismi che cercano di riportare in auge vecchi schemi culturali.
L’uso di lingue diverse tra le quali l’arabo, lo spagnolo e perfino una lingua inventata, insieme ai temi affrontati nell’album rispecchiano l’anima cosmopolita del progetto. I testi parlano di rispetto per la Terra, amori lontani, sentimenti non corrisposti, desiderio di pace e libertà, e ironia verso i poteri forti.
L’album si apre con “Ama la Tierra”, una traccia corale che fonde strumenti e sonorità del sub Sahara con l’afrobeat, i codici musicali della disco music anni ’70 e la lingua spagnola. Un invito a risvegliare le coscienze per immaginare un futuro più sostenibile. “Safi Safi”, cantata in arabo, narra di un amore non corrisposto con ritmi percussivi nordafricani e strumenti del Medio Oriente, mescolati con le sonorità elettroniche di una drum machine Roland 808.
“Turuturu” è una dichiarazione d’amore che rende omaggio ai songwriter afroamericani degli anni ’70, interpretati in chiave araba, da Bill Withers a Al Green. “Negra Candela” diverte con un sound popolare sudamericano, radicato nel DNA di molti membri della BabelNova.
“Habbitek Men Soghri”, riadattamento di un brano del gruppo italotunisino A.T.A (Acoustic Tarab Alchemy), viaggia tra reggae, dub e ska, guardando anche al cinema italiano degli anni ‘60 e ‘70.
“Tubarè” rappresenta appieno il mondo sonoro di “Magma”, con ritmi funk intrecciati, riff incessanti, lingue inventate, melodie alternate, suggestioni arabe ed echi brasiliani. “Obi Bi” unisce melodie del deserto subsahariano con il rock americano, in chiave araba, creando una danza circolare e ipnotica.
“Africa Romana” omaggia i generi della musica africana, richiamando i Weather Report.
“Linda Cholita” unisce il Sahara alle Ande con uno Huayno, tipico delle popolazioni peruviane, in una dichiarazione d’amore festosa.
“Un cantante Sufi” chiude l’album con una surf music tunisina che ironizza sui poteri forti e sulla repressione dei diritti, immaginando Chuck Berry nato a Tunisi, con darbuka, batteria e oud.
BabelNova Orchestra, nella loro diversità, riesce a trovare una sinfonia universale che abbatte i confini e celebra la mescolanza dei suoni come metafora di una società aperta e inclusiva. Un messaggio potente, che vibra in ogni nota del loro “Magma”.
Tracklist:
Ama la Tierra
Safi Safi
Turuturu
Negra Candela
Habbitek Men Soghri
Tubarè
Obi Bi
Africa Romana
Linda Cholita
Un cantante Sufi
Crediti:
Produced by Pino Pecorelli
Co-produced by Emanuele Bultrini, Duilio Galioto
Executive producers: Pino Pecorelli con Maladisco srl, Domenico Coduto con Ipe Ipe srl
Written by Cinzia Milite