La Lazio di Claudio Lotito contro la Lazio di Maurizio Sarri

Dopo otto giornate dall’inizio della Serie A TIM 2023/2024, la Lazio occupa il 13° posto in classifica con 10 punti su 24 disponibili.

Lazio calcio - Claudio Lotito - Maurizio Sarri
Lazio calcio – Claudio Lotito – Maurizio Sarri

Un risultato alquanto deludente per una squadra che storicamente ambisce a posizioni ben differenti, benché tirare le somme a questo punto possa apparire prematuro. Tuttavia non si può ignorare la partita giocata finora, fuori dal campo, non meno determinante di quelle che si disputano nel rettangolo di gioco: la visione di Lazio del presidente Claudio Lotito contro quella di mister Maurizio Sarri.

Riavvolgendo il nastro alla stagione 2021/2022, Lotito ha ingaggiato un allenatore di alto profilo, Maurizio Sarri, per rimpiazzare Simone Inzaghi ed inaugurare una fase progettuale più ambiziosa della precedente. Malgrado un primo anno non strabiliante in termini di risultati, ma incoraggiante sul fronte del gioco, Lotito ha rinnovato la fiducia nel tecnico toscano con un contratto triennale da 3,5 milioni di euro netti a stagione.

Nel successivo campionato, contro ogni pronostico, la Lazio chiude al secondo posto in classifica, miglior piazzamento in Serie A nell’era Lotito. Molti addetti ai lavori attribuiscono il risultato a mister Sarri, dimenticando forse che solo due anni prima, la Lazio di Inzaghi aveva lottato per lo Scudetto, esprimendo il miglior calcio del campionato assieme all’Atalanta. Il perché del mancato successo sarà argomento di un prossimo articolo.

Tornando al secondo posto, è stata una buona squadra, non eccelsa come qualcuno racconta. Ha avuto un avvio lento, è uscita anzitempo dalle competizioni europee ed inoltre, come le è solito nei finali di stagione, ha rischiato di perdere non solo il secondo posto, bensì anche la meritata qualificazione in Champions. Lo scarso rendimento delle concorrenti ha contribuito non poco a vanificare gli scenari disastrosi che il tipico autolesionismo dei biancocelesti poteva riservarle.

Veniamo alla stagione in corso. La calda estate di Lotito, segnata da impegni politici, riorganizzazioni societarie, e un mercato a rilento (come per tutte eccetto il Milan) ha vissuto non pochi momenti di tensione. L’inevitabile cessione di Milinkovic-Savic. Le minacce di addio di Luis Alberto. Berardi sì, ma è grandicello e costoso, Berardi no. Ricci, buoni soltanto da mangiare. Sino allo sfogo di Maurizio Sarri: “Rinforzi? Ne voglio quattro!(Fonte dichiarazione Informazione.it)

Il presidente, che intanto aveva già acquistato Castellanos, come gli ha risposto? Comprandogli non quattro, bensì cinque giocatori. E non cinque qualsiasi, bensì calciatori di spessore, che i tifosi laziali hanno accolto con entusiasmo e fiducia sin dal loro annuncio. E per i quali, i tifosi di alcune squadre avversarie hanno rosicato non poco.

Eppure come si giustifica un avvio di campionato così traballante?

Claudio Lotito
Claudio Lotito – Photo by Corriere-Web-Roma

Un indizio potrebbe arrivare proprio da una visione di Lazio dissimile tra i due principali timonieri. Nelle dichiarazioni del presidente Lotito, la campagna acquisti ha reso più forte e competitiva la squadra. In quelle di mister Sarri, sono stati acquistati giocatori diversi da quelli richiesti e ci sono almeno 4 o 5 squadre più forti della Lazio. Dichiarazioni pesantemente discordanti.

La Lazio vista in campo nelle prime 8 giornate di campionato, eccetto il secondo tempo a Napoli, il primo a San Siro e una mezzora contro l’Atalanta, è stata imbarazzante.

Occasioni da gol col contagocce, poco movimento, zero idee, e un Ciro Immobile visibilmente fuori forma. I tanti gol subiti sono invece figli di un pressing confusionario, marcature leggere o inesistenti dentro e fuori l’area di rigore, cross e tiri dalla distanza lasciati fare agevolmente. Chi lo avrebbe mai immaginato tra i tifosi di Genoa e Monza che le loro squadre potessero dominare all’Olimpico? Una Lazio distante anni luce dai proclami di Lotito, ma anche ben lontana dal calcio di mister Sarri.

In mezzo a un campionato disarmante, giunge poi la Champions. Alla prima, spinta da un glorioso Stadio Olimpico, la squadra esprime un buon calcio contro l’Atletico Madrid, ma prende gol alla solita maniera. Poi succede qualcosa di incredibile, destinato alla storia: al 95’ il portiere Ivan Provedel si trasforma in un angelo e ricorda a tutti che cosa è la Lazio, realizzando il gol del pareggio con uno stacco di testa degno del miglior Milinkovic.

Alla seconda, contro un Celtic non stratosferico, ma convinto di poter avere la meglio sui biancocelesti, arriva ancora un sussulto dal destino: all’ultimo secondo è Pedro a ribadire cosa è la Lazio, mettendo a segno il gol della vittoria.

Quattro giorni dopo la trasferta di Glasgow, arriva l’Atalanta in campionato. Tra primo e secondo tempo, scendono in campo tutti gli acquisti di Lotito, eccetto Pellegrini. E finalmente la Lazio sfodera 25 minuti di calcio di alto livello insieme a un gran finale. Si è vista la squadra della visione di Lotito, quella chiamata a ritrovare l’alchimia che ne aveva contraddistinto la scorsa stagione, quella davvero forte che può competere con tutti.

Maurizio Sarri
Maurizio Sarri – Photo by Teamtalk

E si è rivista Lazio di Sarri, capace di stressare l’avversario con un pressing ben orchestrato e con un calcio veloce, verticale, ubriacante; seppure ancora deficitaria in termini di continuità e concentrazione (vedere Felipe Anderson che, invece di precipitarsi a pressare, passeggia sul cross che permette ai bergamaschi di accorciare le distanze, ha davvero dell’inspiegabile).

I nuovi acquisti del presidente Lotito ‒ El Taty, Rovella, Guedounzi, Isaksen, Kamada e Pellegrini ‒ hanno conquistato il cuore del popolo biancoceleste, dimostrando di essere giocatori di valore tecnico e caratteriale. Così come il sempre più leader Luis Alberto e un rinvigorito Vecino, trattenuti e motivati da mister Sarri. Anche senza il miglior Ciro Immobile, che tutto il mondo laziale attende di ritrovare al più presto, la rosa della Lazio sembra poter contare su una buona base di giocatori forti per il presente e per il futuro.

È stata forse quella contro l’Atalanta la partita della svolta in campionato che può riuscire a far convergere la visione del mister con quella del presidente? Tutto il popolo laziale se lo augura. E forse, ci conta vivamente.

 

Written by Michele Russo

 

Calendario partite

20 agosto Lecce Lazio 2-1
27 agosto Lazio Genoa 0-1
2 settembre Napoli Lazio 1-2
16 settembre Juventus Lazio 3-1
23 settembre Lazio Torino 2-0
30 settembre Milan Lazio 2-0
8 ottobre Lazio Atalanta 3-2
21 ottobre Sassuolo Lazio 0-2
30 ottobre Lazio Fiorentina
3 novembre Bologna Lazio
12 novembre Lazio Roma
25 novembre Salernitana Lazio
2 dicembre Lazio Cagliari
9 dicembre Verona Lazio
17 dicembre Lazio Inter
22 dicembre Empoli Lazio
29 dicembre Lazio Frosinone

 

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