“Presto verrai qui” di Giorgio Glaviano: un interessante romanzo ambientato a Palermo
Il giallo “Presto verrai qui” di Giorgio Glaviano ha inizio con una maglietta sporca: “Difficile a dirsi se di sangue, vernice o sugo”.
Un romanzo con protagonista l’ispettrice Melina Pizzuto, che ricorda i tanti libri tradotti in film per la tv, con una stilla di “Camilleri” e la sua Sicilia, con anche qui delle frasi dialettali, anche se ben lontane da quella che è una vera e propria lingua tutta sua del Camilleri.
Ambientato a Palermo: “Le strade di Palermo a volte erano vuote senza una ragione: succedeva, così come senza un motivo capitava di imbattersi in ingorghi apocalittici”.
Quello che ha di originale è che non sarà il solito giallo, con omicidio e risoluzione, magari fra la malavita siciliana. Qui gli elementi sono diversi, e verranno scovati a poco a poco, vivendo con Melina la sua vita complicata.
Tornata a Palermo da Roma, dopo che, per onestà, ha denunciato altri poliziotti che si facevano giustizia da soli, tra i quali anche il suo compagno: “Erano dei violenti e basta, dei razzisti ignoranti e maneschi da curva ultras dello stadio”.
Anche a Palermo le cose non vanno bene per lei, trattata come la stronza che ha denunciato i suoi, viene tagliata fuori da tutto e da tutti, fino a quando non arriva quella maglietta, sembrando un caso assurdo da dispetti di vicinato.
Invece Melina segue il suo istinto, fino a trovare, uno per uno, tutti gli elementi, aiutata da Angelica, una collega.
Glaviano è una buona penna, con una scrittura descrittiva e originale: “Avviluppate tra i banchi di pesce, carne, frutta e verdura, e investite dal traboccare di voci, occhi e mani, vennero digerite fino a una stretta traversa interna in un silenzio irreale”.
Con intrecci linguistici particolari: “… trovando rifugio su una vecchia poltrona a dondolo che dalla casa della sorella di suo nonno, dopo chissà quale risacca di successioni ereditarie, era finita lì”.
Intelligentemente ci sono anche delle parti spiritose: “Melina lo seguì delusa: si aspettava un bronzo di Riace, e si era ritrovata davanti una specie di canna da pesca”.
Le indagini sono ben inserite nel contesto sociale e odierno. Ma la soluzione del caso, ci porterà indietro nel tempo, addirittura trovando negli archivi persone defunte eppure ancora vive! So che è un paradosso, ma lo scoprirete solo leggendo!
A pagina 300 il capitolo è intitolato come il romanzo “Presto verrai qui”, ed è la frase che Melina lancerà per invitare l’assassino a farsi avanti e potersi spiegare.
Mi è piaciuto che un autore maschio abbia scelto una donna per il suo ruolo da protagonista e che l’abbia saputa comprendere, compenetrando nelle spirali di pensiero a volte ostiche per un uomo!
© 2022 Marsilio Editori
ISBN 978-88-297-15435-9
Pag. 350
€ 14,00
Written by Miriam Ballerini