“Una vita da sirenetta” di Benedetta De Luca: la vita di un’influencer creatrice di una linea di moda inclusiva
La storia di Benedetta è narrata con la passione che la contraddistingue e che la sublima ad autentica scrittrice della contemporaneità.

La figura femminile che emerge è quella di una persona che trasuda “normalità”, ma proprio questa normalità cela un’indomita volontà di vivere che alla fine ha trionfato, e sia ben chiaro che chi vive la propria vita con questa forza sia un vincitore.
Benedetta De Luca, che è protagonista in prima persona del libro “Una vita da sirenetta” (Sperling & Kupfer, 2022), oltre a “dirsi”, addirittura si “scrive”. Affida a queste pagine la propria vita, convogliando ricordi e sensazioni. La malattia che l’ha colpita, l’agenesia sacrale, resta in un certo senso sullo sfondo di ogni parola, come se fosse un luogo originario da cui però ci si allontana per “spiccare il volo”.
Sentimentale e appassionata, Benedetta impersonifica il concetto di Resilienza: si ritrova fin da subito a fare i conti con la nuda e cruda realtà, la rara malformazione congenita e tutto ciò che comporta. Ma lungi dal dissimulare e stemperare, Benedetta l’affronta di petto, nella vita e nelle pagine di questo libro in cui dà sostanza a ricordi e stati d’animo di tutta la sua vita, che scompone e ricompone, al fine di risolvere ogni dissidio interiore, ogni amarezza, ogni titubanza ed insicurezza in una scelta di vita che sancisca la sua totale accettazione di sé.
Ed ecco allora che il libro assurge a fulgido esempio di questo processo di formazione, una sorta di viaggio epico che culmina in questa accettazione e consapevolezza di sé e che mira ad essere quella a cui tutti noi dovremmo ambire. La conquista di questa donna, Benedetta, ci appartiene perché è la conquista di noi tutti, contenendo in sé il potenziale per cambiare la storia.
È un percorso finalizzato a costruire un’epoca in cui tutta la gente vinca, in cui tutti possano godere con serenità dell’uguaglianza sociale, uguaglianza che la nostra società non riesce a garantire, essendo ancora succube di stereotipi disciplinati da fattori esterni che sanciscono un divario sociale che trova la sua più diffusa declinazione nella formula antropologica ordinario/importante.
Benedetta vuole oltrepassare questo binomio o meglio, quell’attitudine dell’uomo che tende a categorizzare le persone in ordinarie e straordinarie nell’ottica di una presunta normalità, presunta perché la normalità non può rappresentare le nostre variegate esistenze.

Noi tutti abbiamo il potere di invertire queste visioni stereotipate, annullando il confine tra normalità e diversità. Occorre dunque allontanarsi da quelle rappresentazioni della disabilità come portatrice di significati astratti, positivi o negativi. Ogni persona gode di una sua individualità e la disabilità deve essere rappresentata mediante l’identificazione.
Benedetta, con il suo bagaglio di vita, incoraggia noi tutti ad andare oltre le apparenze, superando e rovesciando gli stereotipi, la sua storia irradia una luce vibrante, è pronta per ogni interlocutore, offrendo argomenti convincenti con tenacia e passione e avvalendosi spesso dell’umorismo, nell’accezione pirandelliana del termine, una percezione insomma che non si limita alla mera constatazione della disabilità, ma coglie la vera essenza, essenza che tutti noi dovremmo cogliere: l’unicità di ogni essere umano.
“La bellezza del cosmo è data non solo dalla unità nella varietà, ma anche dalla varietà nell’unità.” – Umberto Eco
Il 6 ottobre a Camerota (SA), in occasione dell’evento “Liber Fest: libri per un pensiero libero”, Benedetta De Luca, influencer, modella, avvocato e creatrice di una linea di moda inclusiva, ha presentato il suo libro “Una vita da sirenetta”.
Written by Manuela Muscetta
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