“Le nevi del Kilimangiaro” di Henry King: film tratto dal racconto di Ernest Hemingway
“Il Kilimangiaro è un monte coperto di neve alto 5895 metri e si dice che sia la più alta montagna africana. Vicino alla vetta occidentale c’è la carcassa rinsecchita e congelata di un leopardo. Nessuno ha saputo spiegare cosa cercasse il leopardo in quell’altitudine”.

Tratto dall’omonimo racconto dello scrittore Ernest Hemingway pubblicato nel 1936, in un connubio quanto mai vincente del cinema con la letteratura, il film sentimentale Le nevi del Kilimangiaro è stato realizzato nel 1952 dal regista Henry King.
Anche in italiano il titolo della pellicola è Le nevi del Kilimangiaro (in lingua originale è The Snows of Kilimanjaro) ha un esplicito riferimento all’Africa, ambientazione di alcune sequenze filmiche.
Altri rimandi contenuti nella pellicola si riferiscono al vissuto di Ernest Hemingway e alle sue passioni.
“Dobbiamo essere tagliati per quello che facciamo, tutti quanti…”
Il protagonista, Harry Street, interpretato dall’attore Gregory Peck, è un romanziere disilluso dalla vita. Amante della caccia grossa raggiunge l’Africa in compagnia della seconda moglie, tale Helen Street, nei cui panni si è calata l’attrice hollywoodiana Susan Hayward.
Ferito gravemente in seguito a un incidente, assistito da Helen, l’uomo è in attesa di un aiuto, costretto all’interno di una tenda situata nel deserto africano, che lo sollevi dalla sua difficile condizione.
In balia di un’infezione che ne mina l’integrità e gli provoca un innalzamento della temperatura, il romanziere cade in un vero e proprio delirio. Che lo vede attraversare la memoria dei tempi andati e visitare alcuni episodi della sua vita, i più importanti fra questi.
Ed è nel mare dei suoi ricordi, colto da un palese tormento interiore, che ritrova Parigi e i suoi inizi letterari. Seguono poi avvenimenti che hanno costellato la sua vita di esperienze davvero memorabili: la corrida, per cui ha nutrito sempre enorme trasporto, il successo che gli è stato tributato, la Costa Azzurra dove ha vissuto momenti intensi, e infine la guerra di Spagna.
Ancora preda di vaneggiamenti Harry rivive la storia d’amore vissuta con la sua prima moglie, Cynthia Green, ruolo interpretato magistralmente dall’attrice Ava Gardner.
Donna amata intensamente da Harry, a cui lei ha corrisposto un amore coronato poi con il matrimonio. Rimandi questi, che trovano un parallelo nel reale vissuto di Ernest Hemingway, che si prestano quindi ad una lettura biografica della narrazione de Le nevi del Kilimangiaro.
Anche il cosiddetto ‘mal d’Africa’ era nella natura di Ernest Hemingway, altra similitudine fra il protagonista e le suggestive sequenze traslate nel film.
Già visitata in precedenza da Harry con Cynthia, l’Africa entra nella narrazione quale elemento prevalente, grazie anche ai suoi seducenti panorami che danno completezza a un film da apprezzare in toto.
Ma, a suo tempo, trascurata dal marito e in attesa di un figlio, Cynthia era rimasta vittima di un incidente che le aveva impedito di diventare madre.
Dopo un’accesa discussione con il marito, accusata di non desiderare affatto quella maternità, i due si erano scontrati con parole crude e durissime che li avevano portati a una frattura insanabile determinando la fine del loro matrimonio.
Nonostante Cynthia fosse rimasta nel cuore di Harry, l’uomo si era trasferito poi sulla Costa Azzurra intrecciando altri legami sentimentali.
Nel frattempo, durante la loro lontananza, Cynthia, memore dell’amore vissuto con Harry, gli aveva scritto una lettera che l’uomo non aveva ricevuto e neppure letto, in quanto distrutta da Liz, compagna di Harry dell’epoca.
“Sto morendo, eppure se tu mi tocchi mi sento girare la testa”
Raggiunta la Spagna nel 1936, gravida degli eventi che hanno portato alla guerra civile, Harry si era trovato a combattere per una giusta causa a favore dei Repubblicani, contrari al regime di Francisco Franco.
Lì, per pura coincidenza aveva incontrato ancora Cynthia, donna difficile da dimenticare; anche se la trama intrecciata da un destino malevolo li aveva separati nuovamente a causa di un’azione di guerra di cui Cinthia era rimasta vittima; momento in cui lo spettatore gode di una sequenza carica di pathos.
Rammaricato e deluso per la piega negativa presa dagli eventi, Harry era rientrato a Parigi, trovando in Helen, una ricca vedova in cui aveva riconosciuto le sembianze di Cynthia, la quiete che il suo animo travagliato esigeva. Probabilmente, anche per fuggire dal ricordo della prima moglie.

Tornato in Africa, dolorante e impotente in seguito all’incidente, dopo aver compiuto il suo viaggio nel passato, sarà Helen a risolvere una situazione non facile e che offre allo spettatore come emotivamente carica.
“Piantala Harry, perché adesso ti stai trasformando in un demonio…”
Consapevole che il solo modo di salvare la vita al marito sia un’incisione da praticargli per debellare la grave infezione, con un coltello rovente la donna gli procura un taglio, al fine di scongiurare una suppurazione che altrimenti lo avrebbe portato alla morte.
“Tu non morirai… non fare la stupida, sto già morendo… chiedi a quei bastardi di uccelli…”
Seppur con alcune variazioni rispetto all’opera letteraria, il film rispetta il canovaccio del racconto. Variazioni che trovano una variante nel finale del film, che nel racconto non è a lieto fine come nella pellicola. Inoltre, l’inclusione del personaggio di Cynthia, che si racconta sia stato inserito per volere dello stesso Ernest Hemingway, il quale ha spinto lo sceneggiatore a riadattarne il testo.
“Nessuno dovrebbe mai restare solo, da vecchio, ma è inevitabile…”
Nonostante il contenuto del film sia di spessore umano, e abbia avuto la candidatura a 2 Premi Oscar, la critica non è stata benevola nei suoi giudizi, etichettando il film come un melodramma languido e troppo sentimentale.
Accompagnato da ottimi arrangiamenti musicali, Le nevi del Kilimangiaro gode di un’interpretazione di attori di alto livello e di un finale di sicuro impatto emotivo.
Di Ava Gardner altro non si può dire se non che conferisce a Cynthia una sensibilità recitativa, quella che ne ha fatto una grande diva del cinema hollywoodiano.
Anche Susan Hayworth, con la sua eccellente interpretazione si rivela come un’attrice di talento portando in scena una figura di donna forte e volitiva.
“Non voglio lasciarmi dietro nulla. Non mi piace lasciarmi dietro delle cose…”
Written by Carolina Colombi