“Estensità” di Haria: alcune citazioni tratte dal libro edito da Rupe Mutevole Edizioni
“Estensità” è stato pubblicato nel 2005 dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni per la collana editoriale “Letteratura di confine”, con seconda edizione nel 2007.

Haria, l’autrice del libro, cominciò a scrivere del suo cammino di conoscenza per donare la possibilità a coloro che necessitano di accedere alla meraviglia. In pochi anni pubblicò con Rupe Mutevole: “Donne di conoscenza”, “La luce negli occhi”, “Il respiro della bellezza”, “Piante di energia”, “Estensità”, “Anzol”, “La via dell’ignoto”, “La mappa delle antiche donne di conoscenza”, “Restare sospese”, “Eventi di bellezza”, “L’altra estensità”, “Castagni e Trasmutazioni”, “Il magico cammino”.
Haria, scelse di vivere sulle montagne ed iniziò a scrivere per poter divulgare una conoscenza antica che, dapprima, si volgeva oralmente ma ora con le nuove tecnologie può essere divulgata con maggiore risonanza.
L’estensità è il luogo degli atti di consapevolezza di una donna di conoscenza sulla via della libertà, così come Haria ci insegna.
Nell’estensità incontreremo la ventiquattresima delle antiche donne di conoscenza, Ilma, che guida la giovane Una verso la completezza e la comprensione dei magici lemmi della bellezza.
La scelta della casa editrice non è assolutamente casuale, infatti, Rupe Mutevole – fondata lo stesso anno delle prime pubblicazioni di Haria – scelse un villaggio sui monti dell’Appennino ligure-emiliano come sede e luogo dell’attività editoriale.
Si presentano alcune citazioni tratte dal libro “Estensità” così da presentare ai lettori la particolarità di prosa e di intenti della nostra autrice, donna di conoscenza.
Citazioni tratte da “Estensità”
“Una donna di conoscenza cerca la libertà. La cerca attraverso la bellezza. La bellezza è il territorio di sfida, di potere e di energia del proprio intento.”
“La via per la libertà è il cammino di conoscenza che nella bellezza attraversa le tre dimensioni di energia: estensità, luminescenza, intensità.”
“Una donna di conoscenza percorre la via per la libertà con abbandono, sobrietà, determinatezza e impeccabilità, i quattro attributi di energia della consapevolezza.”
“Ogni donna di conoscenza sulla via per la libertà trova un essere cui insegnare i lemmi della regola – affinché questa sia tramandata – e la via della consapevolezza. L’essere è una bambina di quattro anni, smarrita o abbandonata. Il suo sguardo è puro, il suo spirito è libero.”
“Si chiama Una. I suoi occhi hanno il mutevole colore delle felci in autunno, i suoi capelli sono sterminati sentieri che i venti dell’estensità hanno subito adottati. È affamata di pane, latte, miele e magia, mi guarda e si sfama facilmente. Non ho svegliato il suo sonno – è ancora presto – ma le ho detto chi sono e perché sono qui.”

“Il soffio vitale di una giovane donna di conoscenza è detto ‘respiro consapevole’. Il suo procedere è chiamato ‘passo silenzioso’.”
“Un mattino mi guidò nel fitto di vecchi castagni. Subito calò il silenzio. Ilma mi fece segno di sedere sul muschio che ricopriva una grossa pietra.”
“Il ‘passo silenzioso’ e il ‘respiro consapevole’ sono fra i principali fornitori di energia per gli equilibri del nostro corpo, ma ce ne sono altri: il ‘cibo di potere’, per esempio, i ‘movimenti di energia’ e gli ‘eventi di bellezza’.”
“«Vuoi dire che saltellare su una gamba sola, correre e fermarsi di colpo, spiccare salti a piedi uniti come le rane, nuotare nell’erba alta e nelle foglie secche urlando a squarciagola, fingere di dormire e alzarsi di scatto sbuffando fuori il respiro del finto sonno erano in realtà ‘movimenti di energia’?».”
“Ogni atto ripetuto a lungo, per non dire ossessivo, è un ostacolo per l’intento e veleno per la consapevolezza. Ecco perché noi donne di conoscenza non abbiamo ossessioni; senza un intento fluido non c’è vera consapevolezza e senza questa non si va da nessuna parte sulla via per la libertà».”
“«Nell’estensità la nostra attenzione non deve fissarsi su un lemma della regola per troppo tempo o rischia di entrare in conflitto con l’attenzione dell’intento», disse.
«Cosa significa entrare in conflitto con l’attenzione dell’intento?», chiesi.”
“La casa di Ilma era un unico locale quadrato a livello del terreno. Le pareti erano in pietra squadrata, il pavimento in solide assi di quercia e il soffitto era sostenuto da grosse travi di castagno. Al centro c’erano una stufa perfettamente funzionante e un tavolo in legno massiccio con robusti incastri a coda di rondine.”
“La pioggia ha danzato per te in un grande evento di bellezza, e tu non l’hai disatteso. Lo percepivi con abbandono, sobrietà, determinatezza e impeccabilità in un giusto equilibrio di consapevolezza silenziosa, affetto e distacco. È così che un evento di bellezza deve essere percepito. Ma poi il tuo intento è penetrato nella pioggia e si è lasciato trasportare nel suo ‘fare’.”
“Fece una pausa e riprese: «La ‘vista dall’interno’ è un atto percettivo diretto in profondità in uno ‘scenario’, ma soprattutto in un evento di bellezza; è un balzo della percezione nella labirintica complessità dei dettagli di bellezza, ovvero ‘frammenti di energia’. Praticare l’arte della ‘vista dall’interno’ dà sobrietà alla consapevolezza dello sguardo».”
“«Immagina la Mutevole fra moltissime Mutevoli e ognuna di esse circondata da innumerevoli altre, all’infinito. Immaginale tutte specchiarsi le une nelle altre e percepire forme sconosciute; immaginale urlare tutte insieme l’orrore della scoperta: immaginale distruggersi a vicenda nel tentativo di cancellare l’orrore. La solitudine è questo per molti esseri umani, così simili e così sconosciuti gli uni agli altri. Si cercano disperatamente, si trovano, non si riconoscono e si distruggono».”
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