“Restare sospese” di Haria: alcune citazioni tratte dal libro edito da Rupe Mutevole Edizioni
“Restare sospese” è stato pubblicato nel 2006 dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni per la collana editoriale “Mappe di una nuova era”, con seconda ristampa nel 2009.

Haria, l’autrice del libro, scelse di vivere sulle montagne ed iniziò a scrivere per poter divulgare una conoscenza antica che, dapprima, si volgeva oralmente ma ora con le nuove tecnologie può essere divulgata con maggiore risonanza.
In “Restare sospese” troviamo un discorrere amorevole verso l’altro che ripercorre un insegnamento per far poter accedere al traguardo di essere una “donna di conoscenza”. Il libro si presenta come un lungo dialogo d’addestramento nel quale non mancano gli aneddoti della personale esperienza della scrittrice e la comparazione con il metodo di Drusca, la maestra di Haria, metodo nel quale prevalgono il cinismo ed il sarcasmo piuttosto di una benevolenza verso la comprensione dell’errore.
Haria cominciò a scrivere del suo cammino di conoscenza per donare la possibilità a coloro che necessitano di accedere alla meraviglia. In pochi anni pubblicò con Rupe Mutevole: “Donne di conoscenza”, “La luce negli occhi”, “Il respiro della bellezza”, “Piante di energia”, “Estensità”, “Anzol”, “La via dell’ignoto”, La mappa delle antiche donne di conoscenza”, “Restare sospese”, “Eventi di bellezza”, “L’altra estensità”, “Castagni e Trasmutazioni”, “Il magico cammino”.
La scelta della casa editrice non è assolutamente casuale, infatti, Rupe Mutevole – fondata lo stesso anno delle prime pubblicazioni di Haria – scelse un villaggio sui monti dell’Appennino ligure-emiliano come sede e luogo dell’attività editoriale.
Si presentano alcune citazioni tratte dal libro “Restare sospese” così da presentare ai lettori la particolarità di prosa e di intenti della nostra autrice, donna di conoscenza.
Citazioni tratte da “Restare sospese”
“In ère passate le antiche donne di conoscenza solvevano spingere le proprie allieve in una dimensione ‘sospesa’ per provocare in loro uno stato di estrema solitudine. Allora le donne della regola non andavano per il sottile, non perdevano tempo né con le parole né con la persuasione; erano terribili e spietate con gli insuccessi delle loro allieve e solo comprensibili amiche quando quelle ottenevano un successo indiscutibile.”
“Il suono del vento, ad esempio: nella sua estrema varietà e mutevolezza (la qualità superficiale) si cela – e si insinua – un altro suono, allungato, continuo, persistente (la seconda qualità). Se al vento presti attenzione nello stato di vigile veglia, percettiva e sensoriale, sarà la prima qualità che evidenzierai, ma se gli presti attenzione nello stato di consapevolezza intensa, quando sei ricettiva al massimo, può accadere che la seconda qualità irrompa ‘in primo piano’.”
“Ogni magia, nel nostro mondo, accade sotto i nostri occhi vigili, consapevoli; nessuna emanazione della bellezza, anche la più strabiliante, può sorprendere una donna di conoscenza; al contrario, il suo intento sorprende ogni emanazione. Se così non fosse nessuna trasfigurazione, nessuno sviluppo della consapevolezza silenziosa sarebbero possibili.”

“Può fallire perché l’energia del suo intento è insufficiente, ma se vince la sfida tornerà nell’oltre il confine arricchita delle emanazioni della bellezza, e queste saranno energia preziosa e durevole per il suo futuro cammino attraverso le terre dell’incanto.”
“Il mio impegno è condurti sulla via della consapevolezza prima, e su quella per la libertà poi, così per tuo beneficio e per mio diletto ti riassumo i lemmi del cammino di conoscenza. Non è la prima volta che lo faccio, e non sarà l’ultima; non si è mai abbastanza chiare, abbastanza precise, abbastanza esplicite con le parole.”
“Il quadro magico custodisce le prospettive trasfigurate, dove la luminescenza concentra la propria essenza. Sarà allora che l’allieva dovrà trovare, fra le infinite prospettive, quella destinata al proprio intento. Se non fallirà verrà accolta nell’energia della prospettiva e sospinta fino al varco sull’intensità, il magico ponte sulla vastità.”
“Voglio che tu non abbia dubbi circa la consapevolezza silenziosa, poiché da questa dipenderà in buona parte la tua capacità di fermare il dialogo interiore.”
“Nello stato di vigile veglia percettiva un’allieva è estremamente concentrata, e allo stesso tempo estremamente calma; non si aspetta niente, eppure è decisa a non lasciarsi sfuggire nemmeno il più insignificante dettaglio compreso nel suo campo visivo.”
“Il secondo è bloccare i pensieri sul nascere senza pensare di bloccarli. Se il ‘legame’ è forte, la consapevolezza silenziosa riconoscerà i pensieri e li assorbirà. Ti ‘proteggerà le spalle’, per così dire.”
“Al mio primo fallimento nella sfida di fermare il dialogo interiore Drusca, la mia maestra, mi disse: «Il tramonto ti ha riso in faccia, e dall’espressione della tua faccia sembra che tu non sappia più cosa sia il tramonto».”
“Oggi voglio parlarti dei suoni della bellezza. La mia maestra ripeteva che con questi bisognava andarci piano e mi invitava a non dare per scontata la loro consistenza di emanazioni esterne.”
“Restare sospese ci fa dimenticare di noi stesse eppure ci proietta nella totalità di noi stesse: ci sentiamo vuote di ogni memoria, in perfetto silenzio interiore e allo stesso tempo piene di una consapevolezza che è oltre quella silenziosa, e riflette l’energia della bellezza.”
“Restare sospese è il traguardo finale nella sfida di fermare il dialogo interiore, è lo stato che proietta l’allieva a contatto con energie sconosciute: le lontananze.”
“Ogni sfida è possibile nel restare sospese, ma anche ogni disastro per una giovane allieva che si lasci andare al potere delle lontananze.”
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