“Il matrimonio di Mara” di Salvatore Turiano: un mondo arcaico di cui fare memoria
“Il principe don Ignazio Gravina soleva visitare a cavallo le sue terre, in compagnia di uomini della sua servitù, campieri, boscaioli, guardie private, collaboratori. Se ne partiva di buon mattino dal suo castello di Calatabiano e procedeva in sella su una strada faticosa, impervia e pericolosa…”

Romanzo storico di Salvatore Turiano, pubblicato nel 2020 da Tomarchio Editore (con seconda edizione a maggio 2021 con qualche nuovo inserto), Il matrimonio di Mara si sviluppa in 7 capitoli, ognuno dei quali ha un titolo ben preciso ad accompagnare il lettore in una narrazione sui generis.
“Correva voce intorno che il principino avesse seminato il feudo di figliolanza illegittime. Egli riteneva un suo diritto il disporre a suo piacimento delle ragazze da marito e di quelle sposate, per cui non si poteva capire, in fondo, del perché il giovane Ferdinando, che teneva il sesso nella testa ed era tanto sensibile alle ‘gonnelle’, avrebbe dovuto venire meno a quelle consuetudini, che i tempi gli concedevano…”
L’autore de Il matrimonio di Mara, Salvatore Turiano, è un insegnante di materie umanistiche della scuola superiore; ed è grazie alla sua vocazione narrativa che ha dato alle stampe la sua opera, dopo aver manifestato grande passione per la ricerca storica.
“Del resto, nel Seicento le contrade etnee erano fitte di foreste, e disboscare significava immettere nuove culture nel territorio…”
Racconto corale, in quanto la presenza dei personaggi che partecipano alla narrazione sono molteplici e variegati, Il matrimonio di Mara, locuzione che dà il titolo al romanzo stesso e anche a uno dei capitoli compresi nel libro, lo si può etichettare come un affresco della Sicilia del Seicento.
Un affresco preciso e puntuale che trasporta il lettore in una realtà lontana, conosciuta soprattutto da coloro che, per passione o professione, studiano le realtà di un territorio ricco di storia.
Un romanzo colmo di un significato evocativo che va oltre l’intreccio di parole e frasi che dà vita a un racconto interessante.
Il filo conduttore delle vicende riferite dal professor Salvatore Turiano è la vita contadina del territorio della Bardella, zona della Sicilia, isola contrassegnata come luogo intriso di miti e leggende.
Nella geografia del territorio evocato da Turiano, sono preponderanti gli elementi della vita rurale del tempo che fu: pastorizia, lavorazione della lana, mungitura, e come queste attività hanno segnato la quotidianità della gente del luogo. Una quotidianità tutt’altro che facile e non così agevole come quella appartenete ai tempi moderni. Forse più autentica di quella cittadina della gente del Duemila, distante alcuni secoli da quella illustrata dall’autore.
È dunque una realtà di non facile coesistenza quella che si dipana nella narrazione de Il matrimonio di Mara: parte di un mondo rurale arretrato, se paragonato all’epoca odierna.
Dove le colture, aspetto a cui Turiano dà ampio risalto, vengono descritte con le peculiarità proprie con cui venivano coltivati i prodotti indispensabili ai bisogni della popolazione. Ovvero, con mezzi primitivi, di un mondo di cui oggi si è persa contezza; e da cui, attraverso le parole dell’autore, pare trasparire una sorta di nostalgia.
È un’ambientazione rurale quella che percorre la narrazione, con riferimenti ricchi di dettagli, che del libro ne fanno un documento testimoniale da non trascurare. Perché bagaglio culturale e formativo di tutto il paese, e non soltanto della gente del luogo.
“La comunità del casale Gravina ebbe a soffrire dei disagi, poiché quei militari d’oltralpe, avendo posto l’assedio al castello, come la storia ci dice, proprio sulle colline della Bardella, presero a consumare ciò che potevano in materia di carne, formaggi, pane, latte ed altro ancora…”
Le aspettative di Mara, giovane donna e personaggio di rilievo del contesto narrativo, che come vuole la tradizione del tempo ambiva a unirsi in matrimonio con un bravo giovane, non sono andate deluse. Era, infatti, un giorno di primavera del 1682 quando si legava per sempre a Filippo. Suscitando nei suoi compaesani partecipazione e una serie di applausi per buon auspicio.
“Per la strada saluti di compiacimento agli sposi della gente del villaggio; alcuni vi buttavano fiori e cestini di grano per il buon augurio…”

Per dare vita a un libro di spessore documentaristico e umano, l’autore ha messo in campo una ricerca storica alquanto capillare, in cui il racconto di un mondo arcaico, di cui l’autore è un attento e appassionato conoscitore, si intreccia con eventi caratteristici di quell’angolo di Sicilia, suggestivo e di grande bellezza, come si evince dalle descrizioni.
Si è adoperato per dare voce a una realtà che non c’è più, ma rimasta viva in coloro che amano la tradizione e ne fanno memoria, affinché storia, leggenda e folclore, strettamente legate fra loro, siano un bagaglio da conservare e da tramandare alle generazioni future.
“L’attesa del matrimonio fu vissuta dalla comunità del villaggio, come una festa di primavera. Si pulivano i cortili, si spazzavano le stradette…”
Un’indagine, quella messa in atto da Turiano, in un parallelismo del tempo che fu, con i suoi valori magari obsoleti, ma comunque importanti, accostato a quello attuale, dove i principi umani e morali, molte volte si perdono nelle pieghe del tempo.
Se non fosse per la memoria storica di persone come il professor Turiano, che attraverso il suo libro celebra la tradizione passata, quei fatti, che hanno determinato il destino di intere generazioni sarebbero perduti.
“La coltivazione del vigneto su quelle colline, dopo il disboscamento, andò sempre crescendo nei decenni successivi, così che per molte famiglie il lavoro nella vigna divenne l’occupazione principale…”
Il romanzo storico Il matrimonio di Mara è tutto ciò, ma non solo.
È anche altro, nella misura in cui erano le tradizioni hanno segnato la vita del feudo con le sue consuetudini, di cui l’autore fa un ritratto talmente preciso, che anche il luogo dove si consumano le vicende diventa protagonista di una narrazione interessante e coinvolgente. Che fa assaporare ai lettori qualcosa di perduto, una coesione sociale che è difficile da trovarsi oggi, nella nostra caotica realtà cittadina dove soltanto i racconti dei vecchi sono memoria del tempo andato. Vicende umane e sociali riportate in vita grazie alla penna fluida e capace di Turiano, che partecipa il lettore a fatti sviscerati con l’abilità di un grande narratore.
“Mara a distanza di un anno di matrimonio dimostrava già un aspetto florido; accompagnata da una ben visibile gravidanza, si mostrava compiaciuta agli occhi dei tanti amici del villaggio, che si complimentavano vedendola e le auguravano una gravidanza dolce e serena…”
Written by Carolina Colombi
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