Selfie & Told: la band Bosco 21 racconta “Il Mondo Che Non Piace”
“E poi com’è che ci si sveglia/ Con la serata sullo stomaco/ E la giornata è sempre quella/ Avrei bisogno di un bel brivido// Chi è che pensa che qui prima o poi cambierà/ Chi crede di esser giusto basta solo a metà/ Non penso che una rondine sappia dove va/ Sa solo che la primavera arriverà// […]” ‒ “Rondine”
Ciao! Siamo i Bosco 21, un gruppo pop-rock italiano formatosi ad Azzano Decimo (PN) nel 2016.
Ci conosciamo nelle formazioni di laboratori musicali frequentati nella stessa scuola di musica (NAM Laboratori Musicali di Azzano Decimo, PN) e li inizia la nostra amicizia e il loro percorso musicale.
Sentiamo da subito la necessità di formare una band con l’intenzione di incidere le proprie canzoni. Decidiamo quindi di registrare i primi inediti in uno studio del loro paese dove incontriamo Max, il fonico che pone le prime basi ai nostri arrangiamenti.
Nascono così i Bosco 21.
Perché Bosco 21? Perché tutte le favole hanno luogo nei boschi!
Scherzi a parte lo scoprirete leggendo la nostra Selfie & Told!
B.: Belluz & Bosco 21, perché ci chiamiamo così?
Bosco 21: La scelta del nome del gruppo è stata molto semplice, i primi pezzi che abbiamo scritto li abbiamo suonati e provati in una sala prove che si trovava in via del bosco 21. Il nome ci è piaciuto fin da subito perché eravamo e siamo legati a quel posto.
B.: Il nostro primo album come si intitola e cosa racconta e ad ora quanti singoli contiene?
Bosco 21: Il nostro primo album si intitola “Il Mondo Che Non Piace” e racconta tutte quelle semplici esperienze di vita quotidiana che contribuiscono a formare una persona, spesso queste esperienze non sono affatto piacevoli, ad esempio: un amore che finisce, un dopo sbronza, la difficoltà di scegliere la strada giusta ecc. Tutte queste situazioni giustificano il titolo del disco e rappresentano “il mondo che non piace”. Il disco contiene dieci tracce di cui 3 uscite come singoli.
B.: Com’è nata l’idea di raccontarsi attraverso la musica? Cos’è la musica per noi…
Bosco 21: L’idea di raccontarsi attraverso la musica è nata dal nostro bisogno di farlo, per noi è una necessità. Quindi è stato un passo spontaneo quello di scrivere delle canzoni, è successo quasi per caso! Per noi la musica è un mezzo per esprimerci, è il modo migliore che conosciamo per tirare fuori le nostre emozioni, paure e gioie.
B.: A chi vi ispirate? Chi vorreste diventare da grandi?
Bosco 21: Ognuno di noi ha riferimenti musicali diversi, tra cui il Reggae, il Blues, l’elettronica e il rock. La cosa più bella è che quando scriviamo una canzone cerchiamo di inserire tutti questi riferimenti per creare il nostro sound. Chi vorrei diventare da grande? Credo che da grande continuerò a farmi questa domanda! Nel frattempo continuo a fare musica emozionano me e cercando di emozionare gli altri. Secondo me se si mette il cuore in qualcosa I risultati arrivano.
B.: Cosa vorremmo davvero per avere “un mondo che ci piace”
Bosco 21: In realtà il titolo del disco non è dispregiativo nei confronti del mondo e delle pieghe che a volte può prendere la vita, alcune canzoni sono uno sfogo, un modo per esorcizzare le situazioni spiacevoli e le delusioni. Il mio modo per avere “il mondo che mi piace” è trovare la serenità attraverso la musica. Ognuno di noi ha delle passioni e degli hobby e se questi ci regalano serenità bisogna “sfruttarli” e investire le nostre energie per creare qualcosa di grande per noi stessi.
“Quando poi ti svegli, e ad un tratto ti accorgi/ Che il sole che guardavi ieri, è lo stesso di oggi/ L’unica cosa che è cambiata, sono solo i tuoi occhi/ E poi tu credi che sia un gioco, allora fingi un sorriso// Ma tu guardami! ti prego guardami!/ Ascolta quello che ho da dirti, giuro non sto per ferirti/ Ora stai ad ascoltare!// […]” ‒ “Chiama me”
Written by Bosco 21
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