Intervista di Bernadette Amante a Marta Tempra, autrice del libro “L’estate dei bucaneve”

In esclusiva per Oubliette Magazine, Marta Tempra ci presenta il suo ultimo libro “L’estate dei bucaneve”.

 

Marta Tempra nasce 22 anni fa, come l’ultima di cinque figli. Le tante storie inventate da bambina prendono vita su carta, e inizia un’appassionata relazione con la scrittura. Dopo il liceo si iscrive alla facoltà di Fisica passando poi a Ingegneria Energetica.

Per Marta la svolta inizia quando le arriva l’email che realizza il suo sogno, infatti, la casa editrice Arpeggio Libero dopo aver letto alcuni suoi scritti su internet li vuole pubblicare.

Nasce così la sua prima raccolta di racconti “L’istante tra due battiti”. Presenta il libro al festival Caffeina, partecipa al salone del libro di Torino, fa il tutto esaurito alla fiera Più libri più liberi di Roma, arriva tra i finalisti regionali del Campiello Giovani.

Ad aprile 2014, sempre con Arpeggio Libero, sboccia la sua seconda fatica letteraria, “L’estate dei bucaneve”.

Di recente ha partecipato a progetti di gruppo, come il flashmob letterario “Immaginando Imaginarium”, da cui è nata un’antologia edita da GDS e Chimera edizioni, e il romanzo collettivo “Il collezionista di Arcani” con Delmiglio editore.

Insieme ad Annalisa Caravante, Ginevra Wilde e Loriana Lucciarini gestisce l’associazione di Magla: l’isola del libro, con cui organizza concorsi letterari e iniziative per gli esordienti. Attualmente in corso un xfactor letterario, che si ispira al noto format televisivo.

 

B.A.: Quali sono gli autori che hanno influenzato la tua formazione letteraria?

Marta Tempra: Mentirei se rispondessi con dei nomi precisi: sono stata fin da piccola una lettrice onnivora, dai grandi classici, la Austen in primis, ai thriller moderni, come Jeffery Deaver. Oltre a contaminazioni con il fumetto, giapponese e non, che ritengo una forma d’arte altrettanto valida. Il mio stile quindi nasce da una fusione di tutto questo, alla luce di quella che poi è la principale maestra: l’esperienza di vita. Spesso si apprende moltissimo dalle persone che abbiamo intorno, dal loro mondo, dalle loro vite: i libri in questo senso fungono da amplificatori, permettendoci di entrare in contatto con persone che non avremmo mai conosciuto. E di lasciarci ispirare da esse.

 

B.A.: Com’è nata la tua passione per la scrittura?

Marta Tempra: Direi il classico “Scrivo da sempre”, ma in una forma più complessa di quanto potrebbe sembrare. Credo infatti che gli scrittori siano di due tipi: c’è chi scrive da quando ha memoria e chi invece inizia in risposta a un qualche evento della propria vita. Io mi pongo a metà tra queste due categorie: la fantasia mi ha portata a inventare storie fin da piccola, crescendo invece ho reso i miei personaggi portavoce delle domande esistenziali che tutti ci poniamo. Perché amiamo, perché odiamo. Perché soffriamo, soprattutto. E in alcuni casi, è proprio scrivendo che mi sono data una risposta.

 

B.A.: Parlaci del tuo ultimo libro, “L’estate dei bucaneve”.

Marta Tempra: L’estate dei bucaneve” è una raccolta di racconti, ma non solo. C’è un mini-romanzo, all’inizio, che in pochi capitoli racchiude l’intrecciarsi e lo scontrarsi di tre diverse esistenze, su un arco temporale di vent’anni. Lo stile è malinconico, misterioso, teso fino al colpo di scena finale. La seconda parte, invece, si chiama “Impressioni”, perché unisce diversi racconti, diverse pennellate a comporre un’unica immagine. Ho voluto mettermi alla prova con horror, diari di viaggio, commedie, poesie. Perché siamo fatti di tante corde, e sono necessari tocchi diverse per farle vibrare.

 

B.A.: Com’è cambiato il tuo percorso artistico da quando hai iniziato ad ora?

Marta Tempra: Ovviamente la pubblicazione ti porta a interrogarti di più su ciò che scrivi e su come lo fai: se prima scrivevo esclusivamente per me stessa, come uno sfogo personale, a volte anche un gioco, ora cerco di metterci molta più serietà. Ci sono persone che hanno speso i loro soldi e il loro tempo per il mio libro, e questo mi spinge a dare il massimo. Bisogna anche stare attenti a non farsi cambiare dalle altrui aspettative, certo. Ma anche questo fa parte del crescere, artisticamente e non solo.

 

B.A.: Hai progetti per il futuro?

Marta Tempra: Certo che sì. Per chi non abbia scelto di iniziare, ma ci si sia ritrovato spontaneamente, scrivere è una dolce maledizione, astenersi è quasi un dolore fisico. E quindi scrivo scrivo scrivo. Racconti, ancora, che ritengo la sfida più grande per l’impatto emotivo da costruire in poche righe… e poi mi sto mettendo alla prova con generi nuovi: un giallo, un chick lit, e attualmente è sotto stesura un romanzo storico a quattro mani, ambientato nello splendore medievale della mia città, Viterbo.

 

B.A.: C’è qualcosa che vorresti dire ai tuoi lettori?

Marta Tempra: Sembrerà banale, ma… grazie. Perché siamo in un mondo dove tutti scrivono e pochi leggono, tutti parlano e pochi si prestano all’ascolto. Quindi sono loro il motore di tutto. E in più, vorrei invitarli a dirmi sempre le loro opinioni. Cosa è piaciuto, cosa no, cosa pensano sia migliorabile. Sarebbe una forma di confronto e di scambio utilissima. E infine, ringrazio anche la gentilissima Bernadette Amante e Oubliette Magazine per questa piacevolissima intervista. A presto!

 

Written by Bernadette Amante

 

 

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