Resoconto del concerto dei The Leeches, Serramanna – Intervista

Resoconto del concerto del 17 novembre 2012 all’Union Squere di Serramanna 

Buona parte del pubblico ha ancora negli occhi le immagini dell’infuocato concerto tenuto la sera prima al Cueva Rock di Quartucciu quando la band sale sul palco, il Pubblico dell’Union Squere  esige e non è disposto ad accontentarsi di una band che timbra il cartellino e la band questo lo capisce e spinge al massimo fin dall’inizio.  Aggiungete due delle migliori rock’n’roll band sarde in circolazione a fare da contorno alla serata, i Ke’ke’m ed i Serka, ed il gioco è fatto.

Uno dopo l’altro i The Leeches eseguono i pezzi migliori del suo repertorio e presentano in anteprima i nuovi brani tratti da Underwater. Il pubblico gradisce ed i Leeches ci mettono del loro per uno spettacolo nello spettacolo fatto di  siparietti divertenti, scambi di battute e di birrette con il pubblico.

Musicalmente la band è inarrestabile, macina canzoni come un treno e non si ferma nemmeno quando dalla chitarra de Il Messicano (chitarrista) parte per aria il Mi basso o quando Massi, lanciandosi giù dal palco fa saltare l’amplificazione del basso e tra assoli hendrixiani con ampio uso di distorsioni e feedback, frastuono di piatti ed attacchi epilettici simulati il concerto arriva a conclusione tra urla e applausi.

Abbiamo approfittato di un momento di relax dopo il concerto per scambiare due chiacchiere con Massi e Mone, rispettivamente cantante/bassista e chitarrista della band di Cantù che con la loro spontaneità e voglia di divertirsi e divertire hanno regalato due sere di vero live punk rock, spettacolo assolutamente all’altezza delle aspettative di cui prima. Impossibile non lasciarsi trascinare dalla verve comica della band che, complice, l’impatto fisico e scenico del cantante offre uno spettacolo unico ed irripetibile, come assicura la loro stessa biografia. Tra il serio ed il dissacrante, punk si, ma senza prendersi troppo sul serio. Questi sono i Leeches!

 

E.S.: Seconda data del mini-tour in Sardegna, come è andata quest’esperienza?

The Leeches Massi: Molto bene! È la sesta volta che scendiamo in Sardegna per delle date dal vivo e devo dire che anche questa volta ci siamo divertiti un casino! Il pubblico sardo risponde alla grande e durante i nostri live si crea una bella atmosfera, energia e divertimento allo stato puro! Quando ne abbiamo la possibilità ci fa sempre piacere suonare dalle vostre parti insieme ad i nostri amici di vecchia data Ke-Ke-m, Serka e Gods of Gamble come abbiamo fatto questa sera per esempio. È sempre un piacere dividere il palco e qualche birretta con loro.

 

E.S.: Avete scelto di intitolare il vostro quarto disco Underwater. Parlatecene.

The Leeches Mone:  Il disco è stato registrato a Milano presso lo Saman Studio con la preziosa collaborazione di Daniel Ray, praticamente un mostro sacro della scena punk newyorkese. È composto di dodici tracce di cui nessuna supera i tre minuti in classico stile punk-rock americano tra cui una cover dei Blue Oyster Cult. Il disco sarà distribuito su supporto CD da Self, stampato su vinile da Premium OTIS Recordings su licenza della Tre Accordi Records. Su ITunes è disponibile dal 1° Novembre.

The Leeches Massi: Underwater identifica il gruppo nella sua espressione musicale. La copertina dell’album è un Piranha ed all’interno del disco c’è un pezzo intitolato Piranha Boys, che poi saremo noi. La band si trova estremamente a proprio agio sul palco, come per un Piranha è normale sguazzare nel lago! La musica è come il nostro ritmo primitivo, sentiamo la musica come energia vitale come quando al mare senti le onde che vanno di pari passo con il tuo karma, in quel momento ci ricordiamo inconsciamente di essere creature primitive provenienti dall’acqua.

 

E.S.: Di cosa parlate nei vostri dischi?

The Leeches Massi: È ampiamente trattata la mia passione per il cibo, nei nostri dischi puoi trovare più di un riferimento all’argomento. Anni fa per esempio facemmo un pezzo intitolato Reign in Food, un chiaro riferimento allo storico pezzo degli Slayer,  nell’ultimo disco invece si parla di vaniglia ma anche alle diete. In generale parliamo di ciò che ci piace e le nostre influenze e passioni si trasformano spesso in una canzone: dal cinema alle notizie di cronaca, puoi trovare veramente di tutto. Inoltre sono un appassionato di storia ed in questo album, come nei  tre dischi precedent,i ho voluto inserire un brano che tratta di un argomento storico. Come nel primo album c’era King Of France che parlava della rivoluzione francese, su Underwater trovi  il brano Into the Storm che trae ispirazione dal discorso che il primo ministro Inglese Winston Churchill fece agli Inglesi durante la seconda guerra mondiale per esortarli a combattere e a “tirare fuori i co####ni”. Vinsero loro.

 

E.S.: Nei vostri dischi chi vince?

The Leeches Massi:  Noi no, mai!!!

 

E.S.: Altre influenze che possiamo trovare nei vostri dischi?

The Leeches Massi: Sono un grande appassionato di cinema, il mio film preferito è Rosemary’s baby di Roman Polanski ma nello specifico sono un vero appassionato di cinema horror per cui ti cito tra le mie influenze: La Cosa di John Carpenter, Suspiria di Dario Argento ed il primo Nightmare di Wes Craven. Altre influenze possono essere appunto fatti di cronaca e frammenti di vita quotidina. Nell’ultimo Disco si parla di creature marine, Piranha, acqua come energia vitale (ride) morte, guerra, zombie dieta e…vaniglia!!

The Leeches Mone:  Sono l’unico Leeches non appassionato di cinema anche se mi affascina in modo particolare la saga di Guerre Stellari di George Lucas ed in generale tutto il filone fantascientifico.

 

E.S.: Un saluto in conclusione.

The Leeches Massi: Grazie ai lettori di Oubliette Magazine ed ai nostri amici Ke-ke-m e Serka con cui abbiamo suonato durante le due date del mini-tour sardo. Seguiteci su Facebook per scoprire le prossime date del Underwater Tour e sul nostro sito www.treaccordistore.com dove è possibile ordinare il disco.

 

Bio

Dieci anni sulla scena punk rock italiana con decine di live disseminati per tutto lo stivale e l’ultimo album (il quarto della loro carriera) Underwater, dato alle stampe solo pochi mesi fa, prodotto niente di meno che da Daniel Ray, storico produttore newyorkese già al lavoro con i mostri sacri Ramones e Misfits, sono un ottimo biglietto da visita per ogni appassionato del genere che voglia approcciarsi alla loro musica. Ed i Leeches, motivi per seguirli ne forniscono ulteriormente dal vivo mettendo a disposizione del pubblico tutta la loro carica rock ed energia e per circa un’ora ci tengono compagnia con il loro classico punk rock.

 

Written by Enrico Scanu

 3° e 4° photo by Enrico Scanu

 

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