“Brutte abitudini” poesia di Joumana Haddad: sprofondare negli abissi
Di seguito si potrà leggere la poesia intitolata “Brutte abitudini” di Joumana Haddad ed una breve biografia della poetessa e giornalista libanese.
“Brutte abitudini”
Diceva che l’amore assomiglia al gioco
e che lei perde sempre
diceva che era una brutta abitudine
che non si azzardava a curare.
Diceva di temere la luce
nonostante avesse sacrificato molte notti
si accontentava della sua solitudine
non curava le amicizie
ma cadeva dalla sua nube
ogni volta che la pioggia la conduceva a terra.
Diceva che la sua gioventù era invano
di essere dolce suo malgrado
ma poi si mostrava crudele
perché la tenerezza è come l’amore
una brutta abitudine
ed anche quel silenzio
di cui non potrà mai fare a meno.
Diceva di essere una donna lassa
inadatta al sonno
ma dormiva per diventare un embrione
e sprofondare negli abissi,
una donna esaurita
svuotata ogni giorno dai suoi vizi
ma che non voleva guarire.
Diceva di essere una perdente di natura
perdente per meritare la vittoria.
Diceva infine che la vita è una brutta abitudine
dalla quale forse non guarirà
con un po’ di determinazione
e molto oblio.
Joumana Haddad è nata a Beirut il 6 dicembre del 1970.
Giornalista, poetessa, traduttrice e conduttrice televisiva è considerata una delle donne arabe più influenti al mondo per il suo attivismo sociale.
Molti dei suoi libri sono stati tradotti e pubblicati in vari paesi; ella stessa parla ben sette lingue.
Il suo libro intitolato “In compagnia dei ladri di fuoco” vede al suo interno le interviste da lei effettuate a Umberto Eco, Paul Auster, Roberto Saviano, Peter Handke, Elfride Jelinek, Yves Bonnefoy.
Ha vinto svariati premi non solo nel suo paese, il Libano, ma anche all’estero, ad esempio nel 2012, a Catania, ha vinto il Premio Maria Grazia Cutuli per il giornalismo.
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