Intervista di Alessia Mocci ad Andrea Cherchi in arte WAS ed al suo "After Dinner"

 After Dinner”, pubblicato nel 2010 dalla casa discografica milanese “Canebagnato Records” per la collana Box Series, è l’album d’esordio di Andrea Cherchi, in arte WAS, cantautore sardo di Guspini (VS).

Quasi venti minuti in totale, sei brani ed un indiscusso gusto per l’artigianato sonoro contraddistinguono un “After Dinner” in penombra che si affievolisce in melodie dai toni minimali ed in retoriche ricerche di sensibilità melanconica, quella abitata dalla bile nera ippocratea.

“My love has decided to go away”, “Hide”, “Somebody Thiks to know”, “My Boat”, “Wakefulness”, “Tired horse”: chitarra e la quieta voce del cantautore in simbiosi con ambienti pregni di dimenticanza.

Domani 2 settembre 2011 WAS sarà occupato nel “Festival Abarra – sensorial event” a Villacidro (VS) presso i parcheggi dell’Ex Snia nella Zona Industriale.

Ed ora vi lascio ad alcune confessioni inattuali su Andrea. Buona lettura!

 

 

A.M.:  Da “I Fumo di Londra” quant’ è cambiato Andre Cherchi come cantante?

Andrea Cherchi: Molto, suonavo ed ascoltavo cose completamente diverse. Dall’ultimo periodo con loro ho cominciato a registrare qualcosa per conto mio. È stata comunque un’esperienza divertente perché eravamo tre amici e passavamo molto tempo assieme.

 

 

A.M.:  Perché la scelta da WAS di cantare in inglese?

WAS:  Perché trovo che sia più facilmente musicabile. Non ho la pretesa di voler comunicare qualcosa di importante e non mi interessa cercare di dire cose importanti, cerco di esprimere una sensazione o un emozione che sto vivendo in un determinato momento e lo faccio con la canzone in tutti i suoi elementi (scelta degli accordi, melodia, modo di cantare, ecc..), uso la voce concentrandomi più sulla melodia che su quello che dico.

 
A.M.: Secondo la tua esperienza, qual è la differenza fondamentale tra il cantare in lingua italiana ed inglese?

WAS: Se canti in italiano la gente che hai intorno ovviamente farà più caso alle cose che dici, visto che siamo in Italia. Molti cantanti ci tengono a cantare in italiano per comunicare qualcosa. Io dico cose molto personali, a volte surreali, cose che sogno, poi la gente ci può sentire quello che vuole.

 

 

A.M.: Il tuo album d’esordio “After Dinner” è composto da sei canzoni. Quale pensi sia la più comunicativa?
WAS: Credo My love has decided to go away, è la più semplice, diretta, tutti hanno avuto una ragazza/o che ha deciso di andarsene. Le altre sono forse più personali.

 

 

A.M.: Qual è la percentuale di vita reale di Andrea Cherchi nelle canzoni di WAS?

WAS: Cerco di ricreare nelle canzoni quello che sto provando in quel momento. Faccio canzoni solo in determinati momenti, quindi c’è parte della mia vita reale.

 

 

A.M.: Esiste un elemento prettamente linguistico che ripercorre i tuoi testi?

WAS: Mmh no.

 

 

A.M.: Credi che la solitudine fisica e mentale sia la tematica madre dei tuoi testi?

WAS: Non so, probabilmente ricado spesso in quei temi, ma non sono una persona sola. A molta gente la solitudine spaventa, a me piace e spesso ne ho bisogno!

 

 

A.M.: “After Dinner” può essere assimilabile ad un concept album per quanto riguarda l’aspetto concettuale?”

WAS: No, preferisco considerarle sei canzoni completamente indipendenti.

 

 

A:M.: Quanto l’apporto dei musicisti che hanno partecipato all’album contribuisce alla resa finale de “After Dinner”?

WAS: Molto importante!

 

 

A.M.: I brani rimangono sostanzialmente uguali alla tua idea iniziale, oppure lasci che ognuno dei musicisti proponga la sua idea personale e si amalgami o stravolga il tutto?

WAS: Mi piace dare molta libertà a chi suona con me. Do molta fiducia e quando collaboro con qualcuno so, più o meno, quello che mi darà e che mi può dare.

 

 

A.M.: Quali sono state per te le collaborazioni più proficue per la buona riuscita del tuo album?

WAS: Sara Cappai e Gianmarco Cireddu (Diverting duo) prima di tutto. È con loro che per la prima volta ho suonato le mie canzoni non da solo ed è con loro che è  nata l’idea di registrare il disco. Michele Sarti (Nick Rivera), che ha fatto le parti di synth e corno in “Tired Horse” che mi piacciono moltissimo. Ho avuto (ed ho) la fortuna di collaborare con musicisti tra quelli che qui in Sardegna preferisco. Bravi musicisti e belle persone. È stato importante il lavoro di Gabriele Boi (Sleepwalkers Recording Studios di Guspini) che mi ha registrato e prodotto le canzoni.

 

 

A.M.: Sei soddisfatto dei tuoi live? Com’è la reazione del pubblico?

WAS: Ho realizzato diversi concerti con Raffaele Badas(Hola la Poyana), mi ci trovo molto bene. Si unirà qualcun altro a breve.
La reazione della gente varia a seconda del posto e della situazione. Comunque suono prima di tutto per me, per esigenza personale, a qualcuno piace e questo va bene e mi gratifica.
Fare i concerti può essere molto divertente ma io credo che la parte più importante di un percorso artistico (se così lo vogliam chiamare) sia quando uno sta a casa e tira fuori un bel giro d’accordi o una bella melodia, è la parte più sincera, istintiva e personale…

 

 

A.M.: Come ti trovi con la tua etichetta “Canebagnato records”?

WAS: Molto bene, mi sento molto in sintonia con loro. Mi piace il modo in cui lavorano, che si basa sulla passione sfrenata per la musica. Sono orgoglioso di far parte del loro roster.

 

 

Foto di Nico Massa:

http://www.nicomassa.com/

Per aver il cd “After Dinner” comodamente a casa tua:

http://canebagnato.bandcamp.com/album/after-dinner

 MySpace:

http://www.myspace.com/andreawas

 Per le info sul “Festival Abarra”:

http://oubliettemagazine.com/2011/08/27/festival-abarra-%E2%80%93-sensorial-event-2-e-3-settembre-2011-villacidrovs/

 

 

 

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