“Betting with ghost” film di Nhat Trung: le leggende dei fantasmi del Vietnam
Il Far East Film Festival 2025 (24 aprile – 2 maggio) di Udine regala un viaggio esotico in una vasta panoramica che trasporta in un mondo così lontano e così vicino.

In particolare il regista vietnamita Nhat Trung con il suo “Betting with ghost” svela un montaggio unico che si intreccia a vita quotidiana e simbologia intrinseca di identità, condita da una impertinente ironia grottesca, ambientato in un luogo che si tramuta in comunicazione indiretta, perché il regista decide di lasciar parlare in modo prorompente i luoghi e i protagonisti, tramite decise inquadrature che si soffermano in modo semplice e diretto su figure che tutto comunicano, senza la necessità di un ricco copione.
Le immagini de “Betting with ghost” si susseguono tra alternanza di luoghi trasudando tutta la tragicità del luogo della narrazione, e tra capacità espressiva dei protagonisti nel rappresentare ogni aspetto infimo e mediocre dell’animo umano, per poi riapparire nell’opposto del suo lato oscuro.
Lo spettatore vivrà il viaggio del protagonista in un ambiente lugubre, così come il suo lato oscuro: il vizio del gioco, che darà il via a un concatenarsi di eventi che si intrecceranno alla figura di un fantasma che solo il protagonista può vedere.
Lanh il giovane protagonista ha un enorme debito di gioco accumulato da una serie di scommesse perse sui combattimenti tra galli. Durante la fuga dai suoi debitori attraversa un cimitero imbattendosi così nel fantasma a cui involontariamente legherà la sua anima, accettando una proposta di collaborazione, un patto, un aiuto reciproco.
Il fantasma vuole rintracciare sua figlia, in cambio Lanh potrà vincere del denaro, ma questo avrà un rovescio della medaglia molto alto: per ogni vincita un suo caro subirà effetti negativi. Questo apparente innocente patto di alleanza, in un continuo susseguirsi di colpi di scena, arriverà ad un finale veramente inaspettato.
Questa storia riesce a trasmettere valori culturali, insegnamenti morali e quelle strutture culturali di una società apparentemente lontana che si adatta a qualsiasi fascia territoriale da oriente a occidente. In Vietnam i fantasmi infatti sono parte integrante della cultura e credenze popolari, rappresentanti entità superiori che hanno il potere di influenzare la vita dei viventi, sia in modo negativo che positivo. Gli spiriti, come in questo caso, possono essere persone intrappolate tra il mondo dei vivi e quello dei morti, che hanno la possibilità di interagire con le persone prescelte.
Si evidenzia una similitudine come il Filo rosso del destino, che identifica un forte legame tra due individui legate da questo filo invisibile ed indissolubile e ciò determinerà il fatto che saranno destinati a incontrarsi indipendentemente dal tempo e dallo spazio. E ancora il combattimento dei galli e le scommesse, che sono una pratica tradizionale con radici antiche, che rappresenta una centratura nella sequenza del film.

Questa ricchezza di tradizioni contaminata da influenze culturali emerge come un mondo affascinante che mette in gioco il forte concetto di metamorfosi del pensiero orientale. Una metamorfosi che non è legata solo alla trasformazione del corpo, ma fortemente a quella dell’anima, che rappresenta un variegato cammino di rinascita, un po’ come il fluire dell’acqua che con il suo continuo movimento è sempre in un travolgente e perpetuo cambiamento.
Il protagonista vivrà una metamorfosi che sarà un cambiamento con effetto domino su tutto ciò che si è vissuto durante la narrazione, un evento scatenante che ridarà priorità al senso di giustizia e valori agli effetti principali di questo viaggio che è la vita.
Written by Simona Trunzo
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