“See You Tomorrow” film di Saki Michimoto: riflessioni sull’identità
“Non voglio diventare una versione accettabile di me stessa. Voglio essere quella vera, anche se fa paura.”

Il lungometraggio See You Tomorrow di produzione giapponese, diretto dalla regista Saki Michimoto al suo debutto, è stato presentato al Far East Film Festival 2025 (24 aprile – 2 maggio) di Udine.
Già esordio fra i film più interessanti del 2024 nel panorama del cinema indipendente nipponico, è stato presentato con successo anche al Tokyo Film Festival, ricevendo recensioni positive per la sua narrazione intensa e lo stile visivo raffinato.
“Nao ha sempre la macchina con sé.”
Apprezzato per la sua narrazione realistica e la rappresentazione autentica delle dinamiche interpersonali, il film racconta la storia di Nao, una fotografa di talento (Makoto Tanaka), che viene definita impietosa da un compagno di classe e suo quasi fidanzato. Con una Reflex appesa al collo, la ragazza va in giro cercando soggetti da fotografare, come un uomo di mezza età che lecca goffamente un cono gelato o bambini che mangiano allegramente davanti a un locale di cibo da asporto. Con la sua macchina fotografica, Nao, si distingue fra i compagni del suo gruppo di amici dell’accademia d’arte.
Descritta dal suo quasi fidanzato come ‘spietata’, Nao incarna una figura determinata e ambiziosa, che affronta le sfide per raggiungere con grande determinazione il successo.
Intenta a catturare momenti sospesi tra il presente e il passato, lì, dove ogni scatto diventa una finestra su un ricordo perduto, la protagonista vive un’esperienza emotiva fondata sul concetto di tempo e di memoria.
Elementi tutti, che si aprono a un racconto che lascia spazio a riflessioni sull’identità e sul cambiamento personale.
Frequentatrice di un’accademia d’arte a Tokyo, Nao si distingue per l’attaccamento alla sua professione, che ama con tutta se stessa e a cui si dedica con passione. Tuttavia, deve affrontare alcune sfide per destreggiarsi e trovare un suo equilibrio, in un contesto sociale dove la competizione con i suoi compagni è altissima. Così divisa fra le sue ambizioni artistiche e le relazioni personali, Nao si deve confrontare con Sayo (Shigematsu Risa), simpatica e sempre compiacente, o con il chiacchierone e permalosissimo Tada (Akiyama Takuro) e con il sensibile e tormentato Yamada (Matsuda Ryota). A cui si aggiunge la figura del professore della ragazza, (Okouchi Ken), che può essere scambiato per uno studente fuori corso, il quale grazie a parole dialoganti e giudizi meritevoli rivolti ai suoi studenti, ottiene la loro stima, nonché la loro attenzione.
Il film, inoltre, mostra la vita familiare complicata di Nao, con il padre vedovo che ha due lavori per evitare di restare a casa a rimuginare troppo, mostrata allo spettatore per offrirgli un quadro d’insieme del vissuto della ragazza.
La storia però si concentra soprattutto sui rapporti di Nao con i suoi tre compagni di classe dell’accademia, come lei aspiranti fotografi prossimi alla laurea e dal futuro piuttosto incerto. Ciò di cui sono sicuri, però, è che Nao, piena di talento e maniaca del lavoro, farà strada, a differenza delle loro prospettive di vita alquanto fumose. Certezza questa, che genera una tensione all’interno del gruppetto con dinamiche alquanto suscettibili a variazioni.
E lo spettatore, che segue con un certo coinvolgimento le vicende dei giovani, è portato a chiedersi se Nao, in virtù del suo talento, è oggetto di invidia da parte dei suoi colleghi.
Sebbene professino a gran voce la loro amicizia. Con sorrisi di circostanza e approvazioni non proprio sincere, che rendono il loro rapporto piuttosto difficile. Ma lei non si spazientisce e non si manifesta come una persona altezzosa, nonostante il suo talento sia cosa nota. E, imperterrita, continua a scattare foto, indifferente a tutto tranne che a ciò che vede attraverso l’obiettivo, e va oltre.
Così determinata a vedere affermate e riconosciute le proprie capacità, approfitterà della vincita di una borsa di studio che la porterà a Berlino. Tuttavia, Nao desidera sinceramente rimanere amica di questo trio, e forse vorrebbe essere qualcosa di più per Yamada; anche se intendersi non è cosa facile. Perché Nao non è un’eroina simpatica nel senso tradizionale, ma è straordinariamente reale.
“Ci sono volti che sembrano gridare ‘guardami domani’. Ma io voglio ritrarli oggi, prima che cambino.”
Il film, che gode di un’eccellente sceneggiatura, a cui ha partecipato la regista, mostra lo stesso tipo di accademia d’arte che Saki Michimoto ha frequentato ad Osaka, sua città d’origine. Dichiarando in più di un’intervista, che Nao rappresenta la persona che avrebbe voluto essere, attestazione che conferisce al personaggio portato sullo schermo profondità e autenticità.
Esplorando temi come l’individualismo, la competizione e la solitudine che spesso accompagna chi sceglie di non scendere a compromessi con il proprio talento, See You Tomorrow è un film che racconta l’urgenza di esprimere se stessi in un mondo che vorrebbe l’omologazione.
Il film See You Tomorrow prosegue poi con un balzo in avanti e mostra i protagonisti quattro anni dopo, disegnando del gruppo un ritratto più completo e toccante.
“Tu non sei cattiva, Nao. Sei solo troppo sveglia per questa gentilezza a metà.”
Trama, quella di See You Tomorrow, piuttosto semplicistica sul talento che trionfa sulla mediocrità; che non segue un arco narrativo convenzionale: invece di una redenzione, troviamo una profonda coerenza interiore, che rende il viaggio artistico e umano di Nao ancora più potente. Perché in fondo il film è un’ode alla libertà creativa, sebbene manifesti anche un’amara riflessione sull’isolamento che quest’ultima comporta.

See You Tomorrow è stato accolto positivamente dalla critica per la sua rappresentazione realistica e la performance convincente di Makoto Tanaka. Il film si distingue per la sua estetica raffinata e una narrazione che riflette le esperienze vissute dalla regista, offrendo uno sguardo sincero sul mondo dell’arte e delle relazioni interpersonali. Consolidando la reputazione di Michimoto come una delle voci emergenti più promettenti del cinema giapponese contemporaneo con un film che ha attirato l’attenzione per la sua capacità di affrontare temi complessi con sensibilità e autenticità.
“Ti voglio ancora bene.”
Michimoto Saki è cresciuta a Osaka e si è laureata all’accademia di arti visive di Osaka. Dopo aver curato il montaggio di trailer cinematografici ha iniziato a lavorare presso la società di produzione video Ellroy, dove si è occupata di spot pubblicitari televisivi e altri progetti. Il suo corto 19 Years Old ha ottenuto il premio speciale della giuria al Pia Film Festival del 2018. La sua partecipazione al Far East Film Festival 2025 sottolinea l’interesse crescente per storie che esplorano con autenticità le dinamiche della società contemporanea giapponese.
“Nao è la persona che avrei voluto avere il coraggio di essere a vent’anni: libera, imperfetta, e spietatamente fedele a se stessa.” ‒ Saki Michimoto, in un’intervista
Written by Carolina Colombi
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