Painting Words #23: intervista a Marco Bonatti, illustratore
La rubrica “Painting Words” vuole tracciare l’arte contemporanea con una serie di domande rivolte alle personalità più interessanti del panorama odierno. Nella prima puntata abbiamo incontrato Iena Cruz, nella seconda Lorenzo Babboni, nella terza Eugenio Sicomoro, nella quarta Gabriele Artusio, nella quinta Kimi, nella sesta Antonio Bonanno, nella settima Silvia Crocicchi, nell’ottava Giovanni Lopez, nella nona Alessandro Coppola, nella decima Maria Pappalardo, nell’undicesima Sergio Olivotti, nella dodicesima Bruna Iacopino, nella tredicesima Valentina Merzi, nella quattordicesima Erika Belfanti, nella quindicesima Irene Penazzi, nella sedicesima Valeria Gilardoni, nella diciassettesima Nicola Micali, nella diciottesima Pietro Ruffo, nella diciannovesima Simone Frasca, nella ventesima Daniela Demurtas nella ventunesima Daniela Costa, nella ventiduesima Ilaria Perversi ed in questa ventitreesima vi presentiamo Marco Bonatti.

Marco Bonatti palesa il suo interesse per le arti visive sin da bambino, sviluppando negli anni a seguire questa passione che lo ha portato a studiare presso Scuola del Fumetto di Milano.
Attualmente lavora per svariate case editrici in Italia e all’estero come illustratore. Vive e lavora in collina con la sua compagna e un cane arancione dal nome segretissimo.
Predilige illustrare storie di animali come protagonisti, poiché gli animali hanno un ruolo importante nella sua vita, infatti ha anche due felini domestici e si occupa di una colonia di gatti dai nomi bizzarri.
S.T.: Osservando le tue illustrazioni si nota una leggera predilezione per i gatti: è così anche nella tua quotidianità? Qual è il tuo primo gatto illustrato?
Marco Bonatti: Certamente! Soprattutto nella fantasia (vivendo ora in compagnia di un cane arancione al quale i gatti non piacciono tanto) ma i gatti han sempre fatto parte della mia vita: Nerino, Ulisse; Camillo, Vitamina, Enia, Banzai, Stuka e Aigor (questi ultimi due vivono tutt’ora serenamente con i miei genitori) e senza dimenticare la colonia felina della quale mi sono occupato (circa 20 gatti tutti con nome ovviamente). Il primo ritratto l’ho fatto a Vitamina, la gatta più longeva che ho avuto per ora.
S.T.: Quando hai cominciato a dare vita a oggetti e personificare animali?
Marco Bonatti: È una predilezione certamente figlia del suo percorso, disegnando tanto e ricercando tanto, ad un certo punto mi son ritrovato a disegnare ciò che mi piaceva di più e la personificazione degli animali è in prima linea tutt’ora.
S.T.: Quando indirizzi la tua creatività al mondo dei bambini? Il tuo primo libro o illustrazione che ha cambiato il tuo percorso artistico?
Marco Bonatti: nel disegno, negli anni, è emersa in prevalenza una poetica gentile, leggera e sul filo dell’ironia che spesso è risultata affina al mondo dei più piccoli, un match inevitabile insomma. Cito senza pensarci “Il principe non ranocchio” pubblicato da Zoolibri perché è stata la mia prima pubblicazione e che mi ha donato riconoscimento rispetto al lavoro/identità da illustratore da parte dei lettori, editori e autori. Al secondo posto cito “Puzza e verdura” (Eli edizioni) oltre al riconoscimento mi ha concesso una continuità professionale non indifferente.
S.T.: Il lago è d’ispirazione per la tua creatività? Se sì, hai un luogo preferito?
Marco Bonatti: Il lago lo vedo da molto lontano essendomi trasferito da svariati anni sulle colline reggiane ma ogni volta che ci torno, ne approfitto per salutarlo e condividere con lui i Ricordi, ne consegue che i luoghi preferiti sono più di uno: una strada, uno scorcio, un parco, delle luci.
S.T.: Un personaggio non realizzato a cui vorresti dar vita?
Marco Bonatti: Un mostro peloso tipo mannaro o un animale mitologico, tipo mostro marino o sirena, un mannaro marino magari. Acquatico!

S.T.: Qual è la linea di confine per te tra realtà e fantasia? Vivi più in un mondo fantastico o nella realtà?
Marco Bonatti: la linea tra realtà e fantasia nel quotidiano e nel reale ma semplicemente per sopravvivere, la realtà è tanto grezza quindi mi trovo bene a edulcorarla.
S.T.: Scegli tre aggettivi con cui definirti…
Marco Bonatti: Ironico, dark e gentile.
Written by Simona Trunzo
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