Painting Words #12: intervista a Bruna Iacopino, in arte Senzarumore

La rubrica “Painting Words” vuole tracciare l’arte contemporanea con una serie di domande rivolte alle personalità più interessanti del panorama odierno. Nella prima puntata abbiamo incontrato Iena Cruz, nella seconda Lorenzo Babboni, nella terza Eugenio Sicomoro, nella quarta Gabriele Artusio, nella quinta Kimi, nella sesta Antonio Bonanno, nella settima Silvia Crocicchi, nell’ottava Giovanni Lopez, nella nona Alessandro Coppola, nella decima Maria Pappalardo, nell’undicesima Sergio Olivotti ed in questa dodicesima vi presentiamo Bruna Iacopino.

Bruna Iacopino intervista Painting Words
Bruna Iacopino intervista Painting Words

Bruna Iacopino, in arte Senzarumore. Classe 1977, originaria della provincia di Reggio Calabria, da quasi 15 anni vive e lavora a Roma dove ha esercitato la professione giornalistica per poi dedicarsi alla comunicazione.

Formazione umanistica, una laurea in Storia dell’arte, contemporaneamente a quella per la scrittura, ha coltivato, da autodidatta, la passione per il disegno avvicinandosi solo in anni recenti al mondo dell’illustrazione. Poi decide di approfondire la sua formazione e le sue competenze tecniche, dapprima presso la Scuola di arti ornamentali di Roma Capitale, poi alla scuola di illustrazione OfficinaB5.

Sue illustrazioni sono state pubblicate dalle riviste letterarie online Blam e Salmace e dalla rivista cartacea Achab. Attualmente realizza la cover settimanale per il programma radiofonico Film alla radio e collabora con Rewriters mag per la sezione “La vignetta del giorno”.

 

S.T.: Quando nasce la tua passione e se c’è, racconta un episodio particolare che ti ha fatto capire che l’arte sarebbe stata la tua scelta di vita.

Bruna Iacopino: Non so se definirla esattamente una scelta di vita, ma è di sicuro una grande passione che mi porto dietro da quando ho imparato a tenere una matita in mano e ho visto quello che si poteva fare. Facendo un salto temporale di diversi anni ricordo ancora perfettamente quando, alle elementari, alcuni ex alunni vennero a trovare la maestra e, per intrattenere noi bambini, uno di loro, si mise a disegnare una natura morta usando, appunto, solo la matita… Una magia! Per me fu amore incondizionato per quel semplice strumento espressivo e da allora non ho più potuto fare a meno di disegnare. Mi ha letteralmente salvato la vita.

 

S.T.: Il tuo processo creativo si sviluppa con fasi progettuali definite o per pura ispirazione?

Bruna Iacopino: Dipende. Se lavoro su commissione la fase progettuale è fondamentale e necessita, a volte, di una lunga elaborazione fatta di studio e riflessione su soggetto, composizione, uso del colore, tecnica più appropriata, elementi simbolici, schizzi. Così è stato per il numero monografico della rivista letteraria Achab dedicato a Pier Paolo Pasolini, che ho interamente illustrato. Quando invece creo soggetti liberi mi lascio ispirare dal caso: una lettura, una musica, una notizia di cronaca, lo stato d’animo di quel momento, un semplice segno sul foglio bianco…

 

S.T.: Quale tecnica preferisci utilizzare o più ti appartiene. Ti capita di usare tecniche miste?

Bruna Iacopino: Prediligo le tecniche manuali, amo particolarmente le matite colorate, per la loro praticità e per le atmosfere sognanti che riescono a creare, ma mi piace anche molto sperimentare, perché ogni tecnica è in grado di trasmettere sensazioni e messaggi differenti. Uso spesso l’incisione, l’inchiostro dato a pennello o con pennino. Negli ultimi anni, poi, mi è capitato di utilizzare l’acrilico mixato alle matite colorate, ed è stata una piacevole scoperta.

 

S.T.: C’è un elemento della tua personalità che si palesa più spesso nelle tue opere oppure un messaggio che vuoi veicolare?

Bruna Iacopino: Indubbiamente c’è molto della mia personalità in quello che faccio: il mio lato più poetico e introspettivo, ma anche giocoso. Perché, in fondo, per me l’illustrazione è questo: un bellissimo gioco.

 

S.T.: I social hanno contribuito a una visione maggiore delle tue opere? Se sì, quale hai utilizzato maggiormente?

Bruna Iacopino: Sono partita da una pagina Facebook e successivamente ne ho aperta una su Instagram. Sicuramente mi hanno aiutata molto entrambi in termini di visibilità, ma ammetto che Facebook è stato lo strumento più efficace.

 

S.T.: Quale il tuo sogno nel cassetto e prossimo progetto?

Bruna Iacopino opere Frammenti di un discorso
Bruna Iacopino opere Frammenti di un discorso

Bruna Iacopino: Sogno nel cassetto? Ne ho diversi, ma per rimanere in tema, ammetto che non mi dispiacerebbe fare dell’illustrazione un lavoro a tempo pieno (al momento non è così). In quanto a progetti: nello stesso cassetto conservo una serie di illustrazioni che costituiscono il nucleo di partenza per un libro illustrato su cui avevo iniziato a lavorare lo scorso anno, ma che ho dovuto accantonare per questioni personali.

 

S.T.: Scegli tre aggettivi con cui definirti…

Bruna Iacopino: Preferisco siano le immagini a parlare, sono più veritiere…

 

Written by Simona Trunzo

 

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Leggi le interviste agli altri artisti della rubrica Painting Words

 

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