“Andare per i luoghi della stregoneria” di Marina Montesano: tra paura ed ignoto

“Veia, inibita da alcun senso di colpa, scavò una buca nel terreno con un piccone di ferro, grugnendo per lo sforzo, in modo che il ragazzo potesse essere sepolto fino al volto (come il corpo di un nuotatore galleggia con il mento appena fuori dall’acqua), e soffrire una morte lenta guardando il cibo che veniva cambiato due o tre volte nel corso della lunga giornata. La loro intenzione era che, quando i suoi bulbi oculari fossero finalmente marciti per aver fissato il cibo proibito, il suo midollo essiccato e il suo fegato sarebbero stati tagliati e usati come ciondolo d’amore.” ‒ “Andare per i luoghi della stregoneria”

Andare per i luoghi della stregoneria Marina Montesano
Andare per i luoghi della stregoneria Marina Montesano

“Andare per i luoghi della stregoneria” concepito dall’appassionata ricerca dell’autrice Marina Montesano, edito da il Mulino, traccia un percorso di luoghi della stregoneria nel limite di ciò in cui può identificarsi, perché si può parlare di luoghi fisici in modo parziale, trattandosi di narrazioni con riferimenti letterari presenti sin dall’età classica latina che si intrecciano con l’immaginario popolare di leggende che appunto narrano di streghe e loro sortilegi.

Il tema della stregoneria resta tra i più intricanti e affascinanti, segnato da una visione storica che va ben oltre la classica figura della strega, non strettamente e unicamente legata al male, ma nelle vesti di guaritrice, medium e anche fata, che si contraddistingue per le sue spiccate caratteristiche legate al sovrannaturale.

Un viaggio tra i luoghi italici e non solo, che sono stati scenario di processi, racconti e memorie in uno spaccato antropologico che rispecchia regioni, paesi e periodi storici incastonati tra eventi, superstizioni, paure e ignoto.

“Così vo discoprendo a poco a poco/ ch’io sono stato al Monte di Sibilla/ che mi pareva alcun tempo un bel giuoco:/ ancor resta nel cuor qualche scintilla/ di riveder le tanto incantate acque/ dove già l’ascolan Cecco mi piacque.” ‒ “Andare per i luoghi della stregoneria”

Marina Montesano con abile maestria ci guida dai Monti Sibillini a Milano e non solo, in luoghi caratterizzati da “un fenomeno storico più complesso e sfaccettato di quel che sembra”, come lei stessa scrive, grazie anche alle notazioni processuali di riferimento, integrando storia a leggenda, in cui si denotano anche ingiustizie preannunciate di tante donne innocenti vittime di pregiudizi al confine anche di una cattiveria che supera i limiti dell’ignoranza sociale.

Oltrepassando questi limiti di visione e concezione, si possono approfondire anche elementi noti un po’ a tutti, esempio ben noto la città di Benevento o città delle streghe, nota per il noce di Benevento, testimoniato dagli atti processuali contro una donna di nome Matteuccia; al contrario non si ha testimonianza di un luogo o meglio di un albero specifico sotto cui le streghe avrebbero danzato.

Un susseguirsi di luoghi, roghi e caccia alle streghe: battaglie spirituali che fortunatamente con l’evoluzione dei tempi è venuta meno, anche se si manifesta sporadicamente una matrice ancor ben radicata nei tempi contemporanei.

Marina Montesano citazioni stregoneria
Marina Montesano citazioni stregoneria

“Leggenduola che corre in Palermo sopra il cosiddetto Curtigghiu di li setti Fati. In questo cortile, presso l’antico monastero di Santa Chiara, venivano sette donne di fuora, tutte una più belle dell’altra, conducenti seco qualche uomo o qualche donna, a loro piacere, cui facevano vedere cose mai viste: balli, suoni, conviti. E li portavano pure sopra mare, molto lontano, e li faceano camminare sull’acqua senza che si bagnassero. Tutte le notti esse ripeteano questo, e la mattina sparivano sena lasciar traccia di sé.” ‒ “Andare per i luoghi della stregoneria”

Dalle streghe alle fate in questo viaggio itinerante alla scoperta di ciò che non è o è, in una visione nuova di una irrealtà che ci può restituire anche il senso della magia della vita nella sua essenza più arcana, avvalorando miti, leggende e realtà incastonate nella società attraverso componenti di rilevanza culturale, religiosa, scientifica, popolare, che si palesano in nuove vesti, ricche di sfaccettature apportate a una pietra grezza divenuta diamante.

 

Written by Simona Trunzo

 

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