“Tutti i mondi possibili” di Telmo Pievani: il vero e il falso sono indistinguibili?
“Quando ci si trova immersi in una quantità così soverchiante di informazioni e non si ha una guida, il vero e il falso sono indistinguibili e nessuna notizia è attendibile.” ‒ “Tutti i mondi possibili”
“Tutti i mondi possibili” di Telmo Pievani edito nel 2024 da Raffaello Cortina Editore guiderà il lettore in un’avventura coinvolgente muovendo i primi passi, o meglio le prime parole nella grande biblioteca dell’evoluzione, una storia vera e ai confini della realtà, protagonista Frances Arnold, chimica e ingegnere, vincitrice del premio Nobel nel 2018 “per i suoi lavori su enzimi, peptidi e anticorpi”.
L’autore Telmo Pievani, filosofo italiano specializzato in evoluzione, con acuta maestria introduce in modo comprensibile anche ai più ostici in una dimensione che apparentemente inaccessibile caratterizza la vita e la sua evoluzione.
Tutto ha inizio da un incontro casuale, a Madrid, non tra due persone ma tra la giovane protagonista e un libro: “La biblioteca di Babele” di Jorge Luis Borges, un racconto breve che cambia la prospettiva di pensiero di Frances Arnold, che inghiottita in questa dimensione si apre a nuove rivelazioni. “La biblioteca di Babele” di Borges dà tutte le combinazioni possibili, all’interno di libri concepiti in un certo modo (80 righe, 80 caratteri, alfabeto di 25 caratteri, di una biblioteca sterminata). All’interno di questa biblioteca bibliotecari disperati e decifratori ambulanti, alla ricerca del catalogo della stessa biblioteca, consapevoli dell’impossibilità dell’impresa; ma se anche vi fosse un catalogo ve ne sarebbe un corrispettivo che negherebbe lo stesso catalogo.
Una Biblioteca contenenti opere e capolavori di ogni tempo, anche con le versioni delle stesse e refusi pertinenti. Borges definisce la sua Biblioteca inutile-incorruttibile-segreta e la descrive come un luogo sterminato contenente così tante informazioni, così tanta conoscenza che alla fine non si impara niente. Il tutto del niente. Ma la storia ruota tutta in base alla concezione della Biblioteca di Borges.
Il mondo è come un libro.
“Che bella invenzione l’alfabeto.” ‒ “Tutti i mondi possibili”
L’alfabeto è una serie ordinata di segni-lettere che in base alla loro disposizione indicano il sistema di scrittura relativo; questa combinazione impreziosisce le parole che insieme formano pensieri fantastici e creativi che si concretizzeranno poi in fatti, in realtà. Da un’idea si costruisce, anche nella scienza è fondamentale la capacità anticipatoria, l’immaginazione (rigorosa). Ciò che è fondamentale nell’intuizione di Frances, è inserire nella biblioteca genetica enzimi già esistente per crearne di nuovi.
L’analogia tra atomi e parole costituiti da singoli elementi e, per capire entrambi serve conoscere il linguaggio, quindi una biblioteca in cui ci saranno enzimi veri, passati e potenziali (non ancora realizzati): un linguaggio decodificato e comune per interpretare e creare.
Imparare il linguaggio, quindi conoscerne l’alfabeto. Tutto ciò che ci contraddistingue è un libro e questo insieme di libri farà parte di una grande biblioteca.
“Cicerone già scriveva di non credere possibile che mescolando a caso le lettere dell’alfabeto, si potesse mai creare anche solo una frase dotata di senso.” ‒ “Tutti i mondi possibili”
Nel romanzo “Se una notte d’inverno un viaggiatore” di Italo Calvino narra di un lettore che nel tentativo di leggere un romanzo per svariati motivi è costretto a interromperne la lettura e intraprendere la lettura di un altro; una riflessione sulle svariate possibilità letterarie e sulla impossibilità di giungere a una conoscenza della realtà.
Questa breve delucidazione svela già la relazione tra Italo Calvino, citato dallo stesso autore Telmo Pievani, e il contenuto della sua opera. Italo Calvino è stato sempre attratto e coinvolto dal gioco combinatorio, utile per capire la realtà, la stessa che serve nel grande viaggio della scoperta degli enzimi di Frances. È noto quanto fosse importante la funzione creativa di regole e costrizioni formali in letteratura. Proprio come nell’evoluzione.
“Frances ci insegna, dopotutto, che la nostra specie è davvero un bibliotecario imperfetto. (…..) Una libreria di specie umane diverse dalla nostra. (…) esplorandola quel tanto che basta per capire, non senza un certo sollievo, che ci sopravvivrà. Inutile, incorruttibile, segreta.” ‒ “Tutti i mondi possibili”
Written by Simona Trunzo