“Miss o Mrs?” di Wilkie Collins: una novella di tradizione vittoriana
Launcelot ama ed è amato; ma la donna è legata a un altro uomo. È facile pensare a Lancillotto e Ginevra; i simboli dell’amor cortese, immortalati da Chrétien de Troyes. Non si tratta del celeberrimo romanzo cavalleresco; parliamo di un’altra vicenda. Il τόπος c’è; è la passione clandestina tra due giovani, Launcelot e Natalie. In mezzo, un losco individuo che nasconde un passato di nefandezze; costui reclama la ragazza come moglie. Per fas et nefas; è disposto a tutto pur di averla.

L’identità di Natalie è divisa a metà; il suo dualismo è espresso fin nel titolo della novella di Wilkie Collins, Miss o Mrs? (Elliot edizioni, 2024, pp. 121, trad. di Sara Grosoli). È un racconto lungo intessuto di intrighi e amori contrastati, nella migliore tradizione vittoriana; esso dà il nome a una raccolta di scritti edita per la prima volta nel 1873.
La notte volge al termine; un silenzio sconosciuto sulla terraferma precede il sorgere del sole. L’aria è immobile; l’acqua uno specchio, nessuna increspatura. Il vascello è prigioniero di quell’incantesimo; da poppa a prua, silenzio. L’uomo addormentato al timone si sveglia; intona l’invocazione del marinaio al vento.
Una voce imperiosa interrompe la melodia; il proprietario dello yacht appare sul ponte. È Mr Richard Turlington, uomo d’affari impegnato nel commercio levantino; trentotto anni, una corporatura massiccia per una modesta statura. Le mani nodose rivelano il suo passato; si guadagnava da vivere con un lavoro manuale. Rispettare un uomo come Turlington è facile; difficile amarlo.
Un giovane lo raggiunge sul ponte; è Launcelot Linzie, snello, agile, la chioma ricciuta. Studente di Medicina, si trova a bordo come assistente medico di Miss Natalie Graybrooke; il padre della ragazza ne ha richiesto la presenza. Turlington non ha potuto rifiutare; ha dovuto accogliere quell’ospite sgradito. Linzie risponde con il sarcasmo alla malagrazia del proprietario; tolta la camicia da notte, si tuffa. Richard lo osserva nuotare; la mente analizza il problema.
Launcelot ha due vantaggi su di lui; la giovinezza e la parentela con Natalie. Sarà riuscito a suscitare l’interesse della fanciulla? Lo steward annuncia la colazione; al tavolo sottocoperta siedono cinque persone. Conosciamo già i due uomini che erano sul ponte; vediamo chi sono gli altri commensali.
Sir Joseph Graybrooke è l’erede di una cospicua fortuna; gli avi l’hanno accumulata con il commercio. Per due volte è stato eletto sindaco di una florida cittadina di provincia; in un’occasione solenne, insignito della nomina di cavaliere. È un tipo della sua nobile classe; fermo nei principi; di moderate opinioni politiche. Un innocuo vecchio signore con un unico punto debole; il denaro.
Miss Lavinia è la sorella nubile; fisicamente sembra Sir Joseph in sottana. Miss Natalie è l’unica figlia di Graybrooke; ha ereditato l’aspetto e il temperamento della madre, morta anni prima. Lady Graybrooke era originaria della Martinica; nella sua famiglia il sangue nero si era mescolato a quello francese. Come lei, Natalie ha una carnagione scura; splendidi capelli neri e deliziosi occhi bruni. A quindici anni, il suo corpo ha raggiunto un precoce sviluppo; non così il carattere, ancora acerbo. Natalie ha il temperamento dolce del padre; e insieme la cangiante natura meridionale della madre.
Lo sforzo della crescita l’ha sfinita; il medico di famiglia le ha consigliato un viaggio per mare. Richard ha messo a disposizione lo yacht; la giovane si è imbarcata insieme ai familiari e a Launce. Il padre e la zia mantengono l’atmosfera domestica; il cugino garantisce le cure mediche. A tavola i gentiluomini discorrono delle difficoltà create dalla bonaccia; intanto, si svolge una comunicazione segreta tra i due ragazzi. Hanno concordato un codice; Launce interpreta il messaggio di Natalie. Gli chiede di incontrarsi in privato; dopo colazione, replica Linzie.
Sono in arrivo cattive notizie; riguardano Turlington. Una esternazione di Miss Lavinia risveglia un ricordo nella memoria del fratello; anni prima Sir Joseph era a bordo di una barca pilota. Il timoniere lanciò l’allarme; aveva avvistato un uomo in acqua. Tratto in salvo, il malcapitato raccontò la propria storia; povero e malato, si era nascosto nella stiva di una nave. Fu scoperto; il capitano, un mostro sotto spoglie umane, lo scagliò in mare. Richard ascolta con attenzione; l’interesse degenera in collera. Cosa c’è da arrabbiarsi? I cugini si incontrano in segreto nella cambusa; Natalie annuncia una novità che l’ha molto turbata. Turlington ha parlato con Sir Joseph; lo ha messo alle strette. Quanto ancora dovrà aspettare? Non importa che Natalie sia giovane; ha appena sedici anni ma è già una donna.
Le ragazze sono come la frutta; alcune maturano subito, altre tardi. A nulla sono valse le deboli obiezioni di Sir Joseph; Richard lo ha costretto a promettere la mano della figlia. Il matrimonio sarà celebrato la prima settimana di gennaio; dopo il sedicesimo compleanno di Natalie, che cade il 25 dicembre. Ogni cosa è già stata sistemata; la dote è succulenta.
Il giorno delle nozze, Graybrooke darà alla sposa metà della sua fortuna; i due gentiluomini hanno concluso l’accordo. È ripugnante quanto siano attaccati al denaro; è ripugnante quanto poco valore diano all’amore. Natalie è desolata. Cosa deve fare? Ha cercato la comprensione del padre, ha provato con la zia; nessuno dei due ha compreso le sue remore.

A mali estremi estremi rimedi; per evitare il matrimonio con Richard, Natalie deve sposare Launce. Senza il consenso di Sir Joseph; nel massimo riserbo fino a quando tutto sarà compiuto. Linzie la incalza; Natalie è dilaniata dai dubbi. Nella cambusa arrivano le parole di Turlington; chiede che i suoi sentimenti vengano rispettati. A questo proposito, esige che Sir Joseph ponga fine all’intimità tra i due cugini; il mite vecchietto non può fare altro che acconsentire. Un punto a favore di Launce; appena scesi a terra, gli sarà sbattuta la porta in faccia. Non ci sono alternative; Natalie deve sposarlo.
Il tempo è scaduto; la voce stridula di Miss Lavinia chiama la nipote. Promette, Natalie; ci penserà. Turlington stringe in mano una lettera; rabbia negli occhi, costernazione sulle labbra pallide. Deve tornare a Londra entro quella sera; gli altri sbarchino quando sarà possibile, dovunque vorranno. Lo ritroviamo in ufficio, intento ad analizzare lo stato degli affari; il commercio levantino è in difficoltà.
A Richard servono soldi; entro Natale deve saldare un debito di quarantamila sterline. Come può trovare questa somma? Il pensiero corre al matrimonio; ha fatto bene a incalzare Sir Joseph. Il Caso gioca a suo favore; la dote di Natalie ammonta proprio a quarantamila sterline. Il giorno seguente, Richard si reca a Muswell Hill; spera che i Graybrooke siano tornati a casa. Trova solo gli adulti; Natalie è andata in città per pranzare dalla zia.
La visita di Turlington ha un solo scopo; gli preme accertarsi che Graybrooke abbia parlato con la figlia. L’opportunità si è offerta quella stessa mattina; Sir Joseph ne ha approfittato. Ha alluso a una certa circostanza, senza scendere nei particolari; ebbene, è auspicabile che Natalie pensi alla sua sistemazione nella vita. Ha accennato alla devozione di Richard; le ha comunicato che il matrimonio è stato deciso. Tremava, Natalie; obiettava le proprie ragioni. La data delle nozze è troppo vicina; apprezza Richard, ma non lo ama.
Ma cosa ne sa un’adolescente del proprio cuore? È solo una questione di esperienza; l’amore verrà una volta sposata. Natalie ha abbassato il capo; ha espresso un silenzioso consenso. Sir Joseph ha fornito a Launce l’argomento decisivo; Natalie deve scegliere tra l’infelicità e la felicità. Entrambe dureranno per tutta la vita; l’una e l’altra dipendono da chi sposerà. In un giardino recintato, due signore si sottraggono a occhi indiscreti; Natalie è in compagnia di una parente, sua amica del cuore. Lady Winwood è risoluta; farà di tutto perché la cugina sposi l’uomo che ama. Per aiutarla a uscire da quell’impiccio, ha ingannato varie persone; ha mentito, ha tramato.
Launce si presenta all’appuntamento con le donne; si è informato sulla legge relativa al matrimonio clandestino. Natalie non ha l’età minima richiesta; ma una possibilità esiste. Devono sposarsi dopo l’esposizione di pubblicazioni matrimoniali; celebrato il rito, la moglie tornerà a casa sua. Vi resterà fino al prossimo compleanno; una volta compiuti sedici anni, sarà matura per il rapimento. La cospirazione è stata pianificata fin nei minimi dettagli; manca solo il consenso di Natalie. La ragazza è riluttante; non sopporta l’idea di angustiare il suo buon padre. Un lampo di risolutezza arriva in seguito a un telegramma; Sir Joseph può essere duro con lei, se glielo chiede Richard. Natalie ha deciso; sposerà Launce.
È un mattino, all’inizio del mese di novembre; la chiesa appartiene a una povera parrocchia, in un sobborgo di Londra. Il corteo matrimoniale è composto da cinque persone; lo sposo è pallido, la sposa spaventata. La cerimonia inizia; la cerimonia è conclusa. Nell’atto di firmare il registro, Lady Winwood lascia cadere il fazzoletto; vi è ricamata una corona gentilizia. È solo un innocuo lembo di stoffa? Sono strani, questi sposi; la donna sale in una carrozza, l’uomo si trascina per la strada, affranto. La moglie del rettore vuole vederci chiaro; sbircia le firme del registro. Ne indica una; sa chi è quella persona. La miccia è stata accesa; il segreto degli sposi è in pericolo.
Il 15 dicembre Lady Winwood dà un ricevimento; ha escogitato un sotterfugio per permettere alla coppia di incontrarsi in privato. Turlington ha preteso di essere invitato; forse nutre dei sospetti. Quella sera il Caso gioca un brutto tiro a Launce; un errore ne fa l’artefice inconsapevole della catastrofe. Richard sorprende gli sposi nel boudoir; il sospetto diventa quasi certezza.
Che nell’ombra sia in atto un tradimento? Che Sir Joseph sia complice?
Meglio correre ai ripari; i preparativi del matrimonio avverranno altrove. Si trasferiranno tutti nella sua dimora del Somersetshire; dove Linzie non può ficcare il naso. Di ritorno nel suo alloggio, Launce trova una lettera del fratello; contiene una relazione e un sommario. Lo scopo è stato raggiunto; l’indagine sui segreti del passato di Turlington ha prodotto dei risultati.
Il giorno seguente tre uomini sono riuniti nella biblioteca di Muswell Hill; in presenza dell’avvocato, viene affrontata la questione della dote di Natalie. Greybrooke esordisce imbarazzato; chiede perdono a Richard. Non può mantenere la promessa; non darà a Natalie la metà del patrimonio. Turlington dà le spalle alla finestra; incapace di controllare il viso, lo nasconde nell’ombra. Sir Joseph continua con trasporto la sua apologia; conclude con un’offerta. Gli sposi erediteranno l’intero patrimonio alla sua morte; la dote scende a un quarto, in luogo della metà pattuita. Richard accetta d’impeto; sceglie di mostrarsi magnanimo. A tempo debito, sferrerà il colpo con il suocero; l’importante è che il matrimonio avvenga nella data stabilita.
Alla costituzione della dote segue la lettura del testamento; ordinario, fino alla clausola dedicata alla nomina degli esecutori. L’avvocato si interrompe; quella sezione del documento è rimasta in bianco. Solenne, Sir Joseph comunica la nomina; unico esecutore e fiduciario è Turlington.
Quella figura sul sentiero erboso è Launcelot Linzie? La sospettosa gelosia di Richard è sorda alle rassicurazioni di Graybrooke; Natalie è da sola in giardino. L’ennesima offesa alla ragazza; l’ennesimo appello all’indulgenza del padre e della zia. Richard fa ammenda; lunedì, nel Somersetshire, troveranno un uomo nuovo.
È il 23 dicembre; le tre signorine Winwood sono alle prese con un dilemma. Richard Turlington è in piedi, presso la porta del loro salotto; deve ritirare un abito per Natalie. Lo lasceranno andare via come se nulla fosse successo? Dopo un breve conciliabolo, prendono la decisione; l’ordigno esplode. Grosse gocce sul volto di Richard; sudore di angoscia, come nell’agonia del Getsemani. Verba volant, scripta manent. Non gli resta che accettare i fatti; e fare buon uso di quel momento. La donna è ancora ospite in casa sua; insieme alla famiglia che lo ha raggirato. Fare buon uso di quel momento; Turlington è unico esecutore e fiduciario.
L’ombra del crimine lo accompagna nel cammino; lo segue a Green Anchor Lane, covo degli esseri più spregevoli di Londra. L’oste gli fa strada fino al secondo piano; oltre la porta della stanza, la rappresentazione più degradata della miseria umana. La sera è fredda ma non gelida; la luna si è nascosta, ma sono spuntate le stelle. Nel Somersetshire tutti concordano; una Vigilia di Natale così bella non si vede da anni. Nella casa oltre il cimitero, quella notte risuona un fischio stridente; la cometa che guida nel posto. È Natale per gli uomini di buona volontà, per i malfattori; una notte di intrighi, di amore, di odio. Un segreto svelato; il perdono.

Collins ne Miss o Mrs? sviluppa il τόπος dell’amore ostacolato entro un contesto di luci e ombre; intense le connotazioni psicologiche. Launce e Richard sono le antitesi; opposti fin nell’aspetto, incarnano due opposte qualità della natura umana. Launce è l’ingegno onesto; acqua, scorre intorno e aggira l’ostacolo. Richard è l’ottusa forza bruta; pietra, spezzata dal suo stesso colpo.
Si può intendere il vascello come una metafora; in quel ristretto perimetro, l’amore di Launce e Natalie deve restare nell’ombra.
“Un’innata capacità di escogitare gli stratagemmi migliori, inesauste risorse inventive, pazienza che può fiorire sotto prove sovrumane, presenza di spirito che può mantenere vittoriosamente il suo equilibrio sotto la pressione di ogni possibile emergenza… questi sono alcuni dei requisiti che devono accompagnare l’Amore in crociera, quando l’Amore si imbarca nei panni di una merce di contrabbando non doverosamente registrata sui documenti della nave.” ‒ tratto da Miss o Mrs?
Allo stesso modo, in seno alla società il loro sentimento deve essere nascosto; e nutrirsi di estrosa follia e stoica tenacia.
Written by Tiziana Topa
Bibliografia
Wilkie Collins, Miss o Mrs?, Elliot edizioni, 2024, pp. 121, trad. di Sara Grosoli