“La storia se ne frega dell’onore” di Gian Arturo Ferrari: chi non sta con noi è contro di noi?

«A vostra disposizione, ma permettete che intanto mi scusi per… tutto. Per l’atteggiamento, per l’abbigliamento eccetera. Il povero commissario ci aveva addestrato così. Non dovevamo esibire mai nessun segno di appartenenza, non dovevamo farci notare. Né distintivi, né toni d’autorità, per non parlare del saluto romano. Abitudini e vestiti i più comuni possibili, anonimi, meglio se scadenti. Voleva che fossimo invisibili. Scusate ancora.»

La storia se ne frega dell'onore di Gian Arturo Ferrari
La storia se ne frega dell’onore di Gian Arturo Ferrari

In questo modo si presenta l’ardito e decorato Brancacci, che fungeva da assistente dello sfortunato commissario, davanti all’ispettore, un pezzo grosso mandato da Roma per seguire il caso dell’uccisione in circostanze misteriose del commissario che, a sua volta, era in realtà un alto funzionario della polizia politica segreta. Aveva il compito di indagare su un prezioso quanto esplosivo manoscritto.

L’omicidio dell’onorevole Matteotti è un evento che ha un riflesso importante in questo giallo ambientato nel settore dell’Editoria. Un ambiente che Gian Arturo Ferrari, autore del libro “La storia se ne frega dell’onore”, conosce bene, essendo stato per tanti anni direttore generale e poi vicepresidente della divisione libri della Mondadori.

Nel romanzo, prima ancora del commissario, però, muore Luigi Bassetti, direttore editoriale della Casa editrice Pietromarchi, con sede a Milano, in un incidente stradale solo apparentemente casuale.

Luigi Bassetti, intimamente antifascista, negli ultimi tempi non si separava mai dalla sua borsa che, guarda caso, dopo l’incidente viene fatta sparire. Come spesso è accaduto anche in tempi recenti. In quella borsa il direttore nascondeva il già citato manoscritto.

La morte di Bassetti recherà un dolore immenso alla sua capo segreteria di redazione, la fascinosa Donatella Modiano, non solo suo braccio destro ma anche amante (come da cliché).

Insomma, l’indagine è coinvolgente e ricca di colpi di scena, come si richiede a ogni buon giallo.

La scrittura di Ferrari sa essere molto scorrevole, sempre appropriata e coincisa, senza mai risultare eccessivamente asciutta.

Nel giallo “La storia se ne frega dell’onore” sono però imprescindibili alcuni rimandi a riflessioni di ordine storico-filosofico, a cominciare da quella che dà il titolo stesso al libro, tratta da ciò che Ferrari fa dire a Mussolini in persona nel romanzo:

«La storia se ne frega dell’onore. Noi abbiamo bisogno, dico bisogno, di mettere un punto fermo al fenomeno, di far capire con la massima chiarezza che le vecchie regole non valgono più, che il mondo è cambiato. Definitivamente cambiato… Chi sta con noi e chi è contro di noi. Dobbiamo far fare all’Italia il passo che abbiamo cominciato, solo cominciato, con la marcia su Roma.»

Gian Arturo Ferrari citazioni
Gian Arturo Ferrari citazioni

Questa riflessione, assieme a diverse altre, mi spinge a pensare che Gian Arturo Ferrari abbia ambientato il giallo durante il fascismo, ma anche per parlarci dell’oggi. La considerazione per cui la storia se ne frega dell’onore è, infatti, una constatazione dal valore universale ed eterno. E tuttavia, io penso che più che la storia a fregarsene dell’onore, siano le persone che fanno la storia a fregarsene, a cominciare da quelle più potenti, dittatori e autocrati vari in primis. Per meglio dire: il potere in generale.

Ma questa, forse, è solo una mia congettura che se l’autore leggesse, potrebbe smentire.

Voglio infine esprimere le mie congratulazioni a Gian Arturo Ferrari, che io conoscevo per altri versi, per avere brillantemente superato, a mio parere, la sua prima prova come scrittore di gialli.

 

Written by Algo Ferrari

 

Bibliografia

Gian Arturo Ferrari, La storia se ne frega dell’onore, Marsilio, 2024

 

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