Fatima Maada Bio: la straordinaria First Lady della Repubblica della Sierra Leone

“Onorata di questa opportunità.”

Fatima Maada Bio First Lady Sierra Leone
Fatima Maada Bio First Lady Sierra Leone

Ha dichiarato Fatima Maada Bio durante la sua recente visita con la delegazione della Sierra Leone presso la città di Vercelli.

Visita che ha acceso i riflettori italiani su Fatima Maada Bio, attivista per i diritti civili e First Lady del suo paese d’origine, la quale ha guidato la delegazione ufficiale della Sierra Leone per assistere alle riprese del film Lupo bianco su Carlo Olmo (filantropo), in cui Fatima Maada Bio interpreterà se stessa.

Oltre che omaggiare il filantropo, Fatima Maada Bio parteciperà a incontri per stringere rapporti commerciali e industriali fra Italia e Sierra Leone, paese martoriato dalle numerose guerre che si sono succedute. Oggi, paese che sta cercando una sua autonomia economica.

Durante il suo intervento Fatima Maada Bio ha sottolineato come un film può essere strumento di comunicazione, e lanciare un messaggio a favore del continente africano e della Sierra Leone nello specifico. Che, grazie anche al suo incessante lavoro, vuole lasciarsi alle spalle le sofferenze del passato.

“La Sierra Leone ha voglia e le potenzialità per distaccarsi dalla carità per diventare autosufficiente. Uno sviluppo che passa ovviamente per una gestione più moderna dell’agricoltura. Con uno sviluppo dei progetti imprenditoriali, che potranno trovare situazioni economiche vantaggiose anche con tassazioni ridotte, o a zero, sugli investimenti più rilevanti. Ma anche con la difesa di ciò che è stato raggiunto in termini di diritti, anche per le donne, che non devono più avere paura ad uscire la sera.” ‒ First Lady Fatima Maada Bio

Nata il 27 novembre 1980 a Koidu (regione orientale della Sierra Leone) Fatima Maada Bio ricopre un ruolo di primissimo piano nel panorama internazionale per le sue battaglie in difesa delle classi più deboli.

Di padre gambiano e madre della Sierra Leone cresce in una famiglia multiculturale di fede musulmana, sviluppando un forte senso critico di fronte alle ingiustizie sociali. E sono proprio le questioni sociali il motore che spinge Fatima a battersi fin da giovanissima per i diritti umani.  Soprattutto quelli a favore delle donne e dei minori.

Completati gli studi nel suo paese d’origine, Fatima Maada Bio si trasferisce nel Regno Unito per ampliare e diversificare il suo bagaglio di conoscenza, già ampio, dove consegue la laurea in Arti Performative; ovvero, quelle espressioni artistiche in cui l’attore si interfaccia con il pubblico attraverso il proprio corpo, e non rappresentando oggetti inanimati: così come accade per altre forme artistiche. Danza, musica e teatro sono fra queste.

Abbracciando questo tipo di percorso che le apre le porte del mondo dello spettacolo e del cinema, potenzia contemporaneamente le sue competenze giornalistiche presso il London College of communication, esperienza che rafforza la sua capacità comunicativa.

“La nostra è una terra colma di potenzialità, e noi siamo pronti a valutare progetti di sviluppo che possano far progredire il nostro amato Paese.” ‒ First Lady Fatima Maada Bio

La definizione dell’industria cinematografica nigeriana è Nollywood, terza al mondo dopo Hollywood e Bollywood, ed è in questo contesto che Fatima fa esperienza in veste di sceneggiatrice, produttrice e non ultima quelle di attrice. Aiutata in ciò anche dalla sua avvenenza fisica, oltre che dalla sua abilità artistica.

In qualità di produttrice partecipa a Battered, film incentrato sulla tematica della violenza domestica, questione quanto mai attuale e spinosa non soltanto in Sierra Leone.

Anche Shameful Deceit è altra pellicola che vede Fatima impegnata nel mondo del cinema; pellicola che esplora complesse dinamiche familiari, anche in questo caso tema di assoluto rilievo.

Hands off our girls è una campagna lanciata nel 2018 da Fatima Maada Bio, la quale pone l’attenzione su una serie di progetti per contrastare la violenza di genere. Che si esplicita, purtroppo, a causa di matrimoni troppo precoci, consuetudine che fa parte della tradizione, e che insieme al problema della gravidanza adolescenziale costituiscono una vera e propria piaga sociale.

Campagna che ha ottenuto ampio consenso e che le ha permesso di portare avanti una battaglia per cambiare lo status quo legislativo.

Fatima Maada Bio si è spesa inoltre per migliorare l’accesso all’istruzione e ai servizi sanitari del suo paese, ottenendo l’ampliamento di una struttura che si occupa dell’accoglienza delle vittime che subiscono violenza sessuale, altra questione che sta a cuore all’attivista. E su cui ha focalizzato gran parte del suo lavoro con programmi volti all’educazione sessuale e soprattutto alla prevenzione dell’HIV, cercando di tutelare le giovani dal contagio dell’AIDS.

Volendo etichettare l’impegno di Fatima in iniziative per migliorare le condizioni di donne e di bambini nel suo paese d’origine, si potrebbe affermare che Fatima Maada Bio è una donna impegnata nel sociale. Ma, più corretto sarebbe appellarla come un’eroina dei tempi moderni.

“Perché la Sierra Leone è un Paese ricco di storia che oggi vuole uscire dalle sofferenze del passato. E se un film può aprire queste porte allora è giusto provare. In modo da aprire la strada ad un domani migliore per tutti noi.” ‒ First Lady Fatima Maada Bio

Figura femminile dai numerosi talenti, nel 2013 Fatima si unisce in matrimonio con Julius Maada Bio, Presidente della Sierra Leone, con cui ha una figlia.

Ma la sua vita privata non è così idilliaca nel ruolo di First Lady, come si potrebbe pensare. Perché il dolore per la morte di un primo figlio entra nella sua quotidianità in maniera devastante. Tuttavia, è nel dolore che Fatima trova la forza per combattere la sua battaglia quotidiana per fare della Sierra Leone un paese moderno, meno arretrato rispetto al passato.

E con caparbietà va avanti, per sé, per la propria famiglia e per le giovani donne del suo paese ancora sottoposte a soprusi a causa della loro appartenenza al genere femminile.

È dunque con determinazione che Fatima continua ad affrontare sfide affatto facili, combinando il suo ruolo di moglie del presidente con quello di attivista per i diritti umani, troppo spesso calpestati in un contesto sociale dove l’arretratezza è indice talvolta di cattiva fede, o di cattiva gestione da parte dei governanti.

Sottolineando le potenzialità produttive del territorio africano, così è intervenuto Abu Bakarr Karim, Ministro dell’Agricoltura del governo in carica della Sierra Leone, durante la visita alla città di Vercelli: “Con le giuste tecniche, le quali però debbono rispettare l’ambiente, potrebbe dare raccolti assai importanti. Nel campo del riso, ad esempio, anche tre raccolti l’anno. E con una qualità dei prodotti altissima come per il cacao e il caffè.”

 

Written by Carolina Colombi

 

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