“Il cannibale” di Tom Hofland: la precarietà del lavoro è assenza di futuro?

Ecco l’evento che tutto scompiglia dove le regole non sono più regole e si può sprofondare nella sregolatezza più abietta, tutto in uno scenario di quieto vivere che viene travolto da un incombente presagio del male che si annuncia in un solenne proclama.

Il cannibale di Tom Hofland
Il cannibale di Tom Hofland

Questo e tanto altro si evincerà tra le righe e le parole della narrazione del romanzo “Il cannibale” di Tom Hofland, edito Carbonio Editore.

Ma cosa scatena l’effetto domino in questo angolo di mondo, reso quasi fiabesco o quasi tetro dalle foreste circostanti, dove la vita degli abitanti e in particolare quella dei componenti della ditta farmaceutica si sentono tutelati dal potere inscindibile della forza lavoro e dei loro contratti: la risposta purtroppo ci riporta come in un vortice al malessere della nostra contemporaneità, ovvero la precarietà del lavoro, che non sembra assumere il diritto e il dovere e la dignità dell’individuo, ma un circoscritto proficuo guadagno destinato a pochi eletti: una certezza che diventa incertezza e che conduce in un equilibrio instabile.

La precarietà del lavoro è rappresentata da due elementi fondamentali: l’assenza di continuità lavorativa e l’incertezza del futuro, un male oscuro dei nostri tempi che avvinghia le sue vittime e le blocca nei tentacoli dell’indifferenza e dell’ingiustizia, inesorabilmente questa situazione crea scontento e soprattutto malessere morale, perché viene meno uno dei diritti e della dignità dell’essere umano.

Per l’azienda farmaceutica ‒ descritta nel romanzo “Il cannibale” ‒ è arrivato il momento di effettuare i cosiddetti tagli, bisogna scegliere dei rami secchi da eliminare perché non più essenza di linfa vitale non per la ditta ma per i guadagni.

Tra i tanti questo compito sarà affidato a Lute, che non si sente proprio idoneo a questo ruolo, anzi tutt’altro, decidendo così di delegare casualmente a due successori questo malefico compito, una scelta che tutto travolgerà perché i due prescelti si riveleranno crudeli e spietati a punto tale da creare un ambiente di totale terrore a cui lo stesso Lute soccombe passivamente.

Questa continua alternanza di contrasti in tutto il racconto pone maggiormente l’attenzione a quello che sfugge dal vaso di Pandora, tutti sentimenti atavici e animaleschi apparentemente assopiti, che sono invece parte integrante del DNA dell’individuo, una caratterizzazione che si ripresenta così come l’istinto bestiale e si sottolinea bestiale e non animale.

C’è un altro tipo di crudeltà intrinseca quella della parola nell’attimo in cui diventa strumento per giustificare false scelte buoniste con l’intento di nascondere la verità non solo al prossimo ma anche a sé stessi.

Una bugia protagonista che si insinua lentamente come un veleno e assopisce le facoltà intellettive della vittima; una manipolazione crudele che sostiene un falso sistema, i cui cardini sono tutt’altro che virtuosi.

Tom Hofland citazioni
Tom Hofland citazioni

Siamo avvolti dal falso, un falso che ci imprigiona in un malessere esistenziale emotivo, da cui si può riemergere solo con il senso e la volontà della ricerca della verità, una verità morale e dei fatti, ricordando a se stessi che si è ricevuto il dono del libero arbitrio.

Questa alternanza fra reale e immaginario, razionalità e sogno, che contraddistingue l’essere umano nella sua continua alternanza e lotta tra bene e male.

Vivere in questo equilibrio instabile che tutto accomuna.

 

Written by Simona Trunzo

 

Bibliografia

Tom Hofland, Il cannibale, Carbonio editore, 2024

 

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