“Madrigale d’estate” poesia di Federico García Lorca: morderai la mela?
Di seguito si potrà leggere la poesia intitolata “Madrigale d’estate” di Federico García Lorca ed una breve biografia del poeta.
“Madrigale d’estate”

Unisci la rossa tua bocca alla mia,
o Estrella gitana!
Sotto l’ora solare del mezzogiorno
morderò la mela.
Fra i verdi ulivi della collina
c’è una torre moresca,
colore della tua carne campagnola
che sa di miele e d’aurora.
Mi offri nel tuo corpo ardente
il divino nutrimento
che dà fiori al ruscello quieto
e stelle al vento.
Come ti sei data a me, luce bruna?
perché mi desti pieni
d’amore il sesso di giglio
e i seni sonori?
Fu per la mia tristezza?
(Oh, miei goffi passi!)
Forse destò pietà in te
la mia vita spenta di canti?
Perché non hai preferito ai miei lamenti
le cosce sudate
di un San Cristoforo contadino
pesanti in amore e belle?
Danaide del piacere sei con me.
Femminile Silvano.
I tuoi baci odorano come il grano
secco dell’estate.
Oscurami la vista col tuo canto.
Sciogli la tua chioma
dispiegata e solenne come un manto
d’ombra sopra i prati.
Dipingimi con la bocca insanguinata
un cielo d’amore,
su un fondo di carne, la stella
violetta del dolore.
Prigioniero è il mio pegaso andaluso
dei tuoi occhi aperti,
e volerà desolato e assorto
quando li vedrà morti.
Anche se tu non m’amassi, t’amerei
per il tuo sguardo cupo
come l’allodola ama il giorno nuovo
per la rugiada.
Unisci la rossa tua bocca alla mia,
o Estrella gitana!
Lasciami sotto il giorno chiaro
consumare la mela.
***
“Madrigale d’estate” è stata scritta nella località Vega de Zujaira nell’agosto del 1920. Zujaira è una parola di origine araba che significa “piccola roccia”, Lorca scrisse alcune poesie in questo prato.
Federico García Lorca nasce a Fuente Vaqueros il 5 giugno del 1898 e muore all’alba del 19 agosto del 1936, fucilato da militanti del movimento politico CEDA perché di sinistra, omosessuale e massone. Fu gettato “in un burrone ad alcuni chilometri alla destra di Fuentegrande” nei dintorni di Víznar, vicino a Granada.
Poeta, drammaturgo e regista teatrale spagnolo raggiunse il riconoscimento internazionale come figura emblematica della generazione del ’27, un gruppo principalmente di poeti che introdusse le avanguardie artistiche ‒ come il simbolismo, il futurismo e il surrealismo ‒ nella letteratura spagnola con risultati eccellenti, in quella che fu definita la Edad de Plata.
Lorenzo Spurio scrive sul poeta: “Se è vero che molte sono state le ipotesi attorno alla reale localizzazione dei resti mortali del Poeta (tra cui quella secondo la quale essi vennero trafugati e inumati a Salto, in Uruguay, sotto un possente monumento che ne celebra il ricordo), secondo Benjamín Amo “le evidenze testimoniali e documentali rendono chiaro il fatto che Federico venne assassinato in un punto concreto”, vale a dire in quel posto nel quale, però, mai si è trovato il suo corpo né tracce dei suoi resti.” [Leggi l’articolo “El enigma Lorca”, documentario di Benjamín Amo]
Info
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Federico G. Lorca sceglie la libertà di esprimere sé stesso ascoltando la sua anima e la sua passionalità, nonché i propri sensi che rendono la sua poesia un tutt’uno con gli elementi del paesaggio in cui si trova, che sia realmente, nel sogno o nel desiderio. Ne trasmette le sensazioni, i colori, l’atmosfera, i sapori e con essi intreccia il suo racconto personale, sensuale e spontaneo, in armonia con i suoi sentimenti, oltre che con la bellezza della natura intorno a lui. Quasi si possa assaporare il gusto di “miele” che viene dalla sua terra ambrata, come dalle sue parole.
E, se pensiamo a questa ricchezza d’animo, non possiamo che sentirci profondamente feriti per la sua triste e immeritata fine.