“Mantra Madre” di Selene Calloni Williams: riassorbire il reale
“La nostra è la civiltà della separazione tra potere e sapere. L’archetipo alla base di questa divisione è svelato nel mito di Prometeo. […] Colui che sa non è interessato al potere, ma unicamente all’amore per il sapere.” ‒ Selene Calloni Williams
È ben presente l’amore per il sapere nel volume “Mantra Madre” (Edizioni Mediterranee, 2015) della sciamana e psicologa Selene Calloni Williams che, in circa 200 pagine, illustra al lettore il concetto esoterico del duale che diviene uno.
“La tradizione e le pratiche segrete del matrimonio mistico e del risveglio”, così come è indicato nel sottotitolo del libro, sono argomentate in otto parti denominate La tradizione del riassorbimento del reale; La Grande Imago; Lo/a sposo/a sotterraneo/a o celeste; Il Mantra Madre, la tradizione del riassorbimento del reale e della riunificazione degli amanti divini; Le pratiche spirituali del mattino e della sera; Rito, mito, compassione; Liberare l’ostaggio Prometeo; Altre pratiche spirituali.
Ciascuna parte è suddivisa in brevi e stimolanti capitoli di semplice lettura malgrado la difficoltà degli argomenti trattati. Bisogna sempre tenere presente che la parola è un’arca che conduce in isole diverse a seconda del livello di intensità che si adopera e, quindi, è consigliabile pesare bene alcune parole approfondendo non solo l’etimo ma anche il percorso storico di un significato. Ad esempio, quando Selene Calloni Williams scrive: “Riassorbire il reale è fare anima” il richiamo a James Hillman echeggia come una sinfonia.
“Fare anima”: una locuzione che implica delle conoscenze di base teoriche e pratiche. Comprendere il “fare anima” è essersi trovati in una situazione fisica e psichica che ha portato un processo di ritiro delle proiezioni in un cammino di sapienza la cui meta è il dialogo con il daimon e la concretizzazione della contemporaneità degli opposti che l’autrice indica con “medesimezza”. Il vocabolo meta, però, non deve far pensare alla fine del viaggio, è in realtà l’inizio di un nuovo modo di vivere, sentire, percepire, immaginare.
“Il saggio, la persona spirituale, non è colui che non combatte più, ma è colui che combatte per amore. Egli non subisce il conflitto, non s’indebolisce per i colpi inferti dal nemico, non ha rabbia verso il nemico, non è nella dimensione del giudizio e della colpa, non combatte per un sistema, ma per l’anima.” ‒ Selene Calloni Williams
“Mantra Madre”, come si può ben intendere dal titolo, presenta la tradizione del mantra e le sue varie interpretazioni passando da “formula psichica della creazione immaginale” a “formula magica” e “mezzo automatico”. Selene Calloni Williams espone due delle tre varianti: il Mantra Egizio ed il Mystical Marriage Mantra (Mantra del matrimonio mistico) di cui non si farà cenno in questo articolo perché è fondamentale leggere le pagine del libro con i consigli utili, coadiuvati da immagini di postura, per poter praticare questi antichi rituali di guarigione spirituale.
La variante propriamente detta Mantra Madre può essere rivelata solo attraverso un passaggio orale da maestro a discepolo con una relativa iniziazione personale. Uno dei motivi della sua segretezza è la necessità di protezione. Per comprendere questa necessità si può fare un esempio fra tutti: la derisione che nei secoli ha dovuto patire l’arte dell’alchimia, uno svilimento degli insegnamenti iniziato durante l’Illuminismo e che solo nel corso nel Novecento, grazie a menti illustri come Carl Gustav Jung ed il già citato James Hillman, si è timidamente placato così da poter permetterne una rivalutazione. Certe conoscenze di iniziazione, per sopravvivere, devono muoversi cautamente ‒ λάθε βιώσας (lathe biosas, vivi nascostamente) come ha insegnato il filosofo greco Epicuro.
“Gli arcani svelati vengono sviliti:/ e quello che è profanato distrugge la grazia./ Quindi: non gettare le perle ai porci,/ e non preparare un letto di rose ad un asino.” ‒ “Le nozze chimiche di Christian Rosenkreutz”
In chiusura si cita brevemente il collage di appunti di viaggio che Selene Calloni Williams ha condiviso con i lettori nel capitolo La Grande Imago nel cuore esoterico delle religioni nel quale si potrà assaporare lo Sri Lanka nel 1985, la Svizzera del 2003, il Buthan del 1996, lo Yemen del 1993, l’Asia ed il Sud America dal 1990 al 2003. Nei brani riportati l’autrice presenta la correlazione esistente fra i diversi popoli del pianeta per quanto riguarda l’immagine potente e universale della Grande Imago.
Viaggiare per conoscere le diverse tradizioni spirituali è ancora un momento importante della vita della sciamana, aperto anche a coloro che vogliono fare esperienza diretta di riti ancestrali grazie al progetto Voyages Illumination (le date e le mete dei viaggi sono presenti nel sito).
“Nel mito di Prometeo la dote della veggenza, che era propria degli uomini al tempo in cui essi vivevano con gli dèi e Prometeo, viene sottratta dagli dèi e Prometeo viene incatenato altrove. Perduta la veggenza, la speranza è tutto ciò che rimane agli uomini ed essi possono farne ciò che vogliono: una passiva illusione o una potente fede. Ma il punto saliente è che, se la dote della veggenza era umana, in un tempo delle origini, allora può essere riconquistata.” ‒ Selene Calloni Williams
“[…] noi non possiamo che fare nel tempo ciò che gli dèi fanno nell’eternità.” ‒ James Hillman
Written by Alessia Mocci
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