“Versi di Sardegna Terza Edizione”: la postfazione di Franco Carta

“I componimenti poetici hanno la rara capacità di trascendere le lingue dei singoli autori e di riuscire a comunicare con tutti non solo con il senso delle parole, ma anche attraverso la loro musicalità.” ‒ Franco Carta

Versi di Sardegna Terza Edizione postfazione Franco Carta
Versi di Sardegna Terza Edizione postfazione Franco Carta

L’antologia “Versi di Sardegna Terza Edizione” è stata pubblicata nell’estate del 2024 dalla casa editrice Edizioni DrawUp, come si evince dal titolo si è giunti al terzo ciclo di presentazione dei poeti e delle poetesse dell’isola.

La terza edizione dell’antologia vede al suo interno ben quindici raccolte: Il rombo di un tuono di Franco Carta; Pulviscoli di vita di Maricà; Emozioni del cuore di Ilse Atzori; Ottave di Italo Cappai; Stagioni senza confini di Teresa Argiolas; Eclissi nebulose di Rita Nappi; Il Crepuscolo del cielo di Leandro Porcedda; Catarsi in versi di Margherita Muscas; Speranze future di Fabio Masala; Tericu di Andreina Manca; La jana con gli orecchini di ciliegie di Annalisa Atzeni; Sardigna di Francesco Cau; Artis e Ortus di Maria Filomena Orgiu; Tirrenide di Samuel Fernando Pezzolato; Attimi eterni di Manuela Orrù.

La prefazione è stata curata da Manuela Orrù, la postfazione da Franco Carta (con traduzione in sardo), la copertina raffigurante il Nuraghe is Paras di Isili è una fotografia di Pietro Atzori. Oltre alle raccolte di poesie è presente uno speciale omaggio a Gabriele D’Annunzio ad opera di Franco Carta con la traduzione in sardo delle due liriche: “Sa Spendula” e “La pioggia nel pineto”. Le prime due edizioni dell’antologia, come progetto editoriale di Oubliette Magazine, sono state pubblicate da Tomarchio Editore con prefazione di Alessandra Sorcinelli.

Per gentile concessione dell’editore Alessandro Vizzino, successivamente alla pubblicazione della prefazione, vi presentiamo in anteprima la postfazione redatta da Franco Carta per l’antologia “Versi di Sardegna Terza Edizione”.

Postfazione Versi di Sardegna Terza Edizione

“Ho letto con molto interesse tutte le poesie di “Versi di Sardegna terza edizione”, in questa antologia troverete poesie in italiano e in sardo senza nessuna disarmonia perché l’amore per questa terra è il filo conduttore per tutti gli autori presenti, persino di un poeta che non è nato e non vive in Sardegna.

Questa armonia dimostra quanto fosse errato il tentativo di mettere in contrasto le due lingue per far dimenticare ai figli la lingua dei propri genitori. Abbiamo due lingue che dobbiamo parlare e scrivere in quanto alcune espressioni in sardo non possono essere tradotte in italiano e allo stesso modo certe parole italiane non possono essere tradotte in sardo senza perdere in entrambi i casi la forza comunicativa.

Io ho partecipato a tutte e tre le edizioni delle antologie “Versi di Sardegna” e, girando in tour per tutta la Sardegna e persino in “continente”, posso testimoniare il gradimento unanime, quindi è proprio vero che le due lingue possono convivere in armonia. Scrivere e parlare in sardo ci aiuta a tener vivo questo gioiello prezioso che è la nostra lingua, ma anche in italiano si può onorare questa terra antica.

I componimenti poetici, infatti, hanno la rara capacità di trascendere le lingue dei singoli autori e di riuscire a comunicare con tutti non solo con il senso delle parole, ma anche attraverso la loro musicalità. La poesia è in grado di andare oltre i confini, le lingue e le differenze, portando con sé un ideale di bellezza che diventa globale.

Secondo me, la poesia può essere intesa anche come musica. Il musicista, in fondo, con l’ausilio delle note riesce a comporre brani di grande sentimento che riescono ad esprimere tutto ciò che il musicista non riesce a dire con le parole. Si tratta in sostanza delle stesse azioni che compie un poeta, che preso da un sentimento qualsiasi, si trova a comporre con una penna che non ha bisogno di essere guidata.

Versi di Sardegna Terza Edizione poesie
Versi di Sardegna Terza Edizione poesie

Secondo me la poesia indica tutto questo, ed è proprio l’unica cosa che non cambierà mai nel corso degli anni. Ci saranno sempre poeti, anche perché tutti noi siamo poeti ma dobbiamo solo allenare le nostre affinità di dialogo, in modo da non aver paura di mettere su un foglio delle parole che toccano le nostre corde più intime.

Per celebrare questa affinità della poesia nelle due lingue ho voluto inserire alla fine di questa antologia la mia traduzione in sardo di due perle della letteratura novecentesca italiana del Vate Gabriele D’Annunzio, una delle quali fu scritta durante un soggiorno in Sardegna il 17 maggio del 1882 presso la cascata della Spendula a Villacidro e che è rimasta scritta nella roccia granitica vicino alla cascata, la seconda è un capo-lavoro del Vate: “La pioggia nel pineto”, che mi onoro di aver donato a Giordano Bruno Guerri nel maggio del 2022 che l’ha posta nell’archivio del museo del Vittoriale degli italiani, fra i vari doni dati al Poeta.

Nel corso degli anni accadono tante cose, e niente rimane più come prima: ogni giorno ha sempre qualcosa di diverso del precedente. L’unica cosa che però non cambierà mai nell’universo, è la poesia che esisteva, esiste ed esisterà per confortare i cuori di milioni di persone.”

 

Info

Acquista sul sito della casa editrice Edizioni DrawUp

 

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