La genialità degli ebrei: come hanno cambiato il corso della storia

L’antisemitismo, quel complesso sistema di pregiudizi e odio nei confronti degli ebrei, è un concetto antico, che ha avuto notevole rilevanza durante il ventesimo secolo a causa delle deportazioni di massa come tentativo di disintegrazione del popolo semita.

La genialità degli ebrei Gesù Karl Marx Sigmund Freud Albert Einstein
La genialità degli ebrei Gesù Karl Marx Sigmund Freud Albert Einstein

Le radici di questo fenomeno però non sono contemporanee, ma da rintracciare nei secoli addietro. Bisogna spostare l’asticella della linea del tempo fino all’epoca classica, durante la quale gli ebrei sono allontanati principalmente per una questione di differenza etnica. Nel medioevo, invece, dilaga lo stesso atteggiamento ostile per una questione religiosa, mentre fra il diciannovesimo e il ventesimo secolo si diffonde l’odio antisemita per una faccenda strettamente razziale, soprattutto per la diffusione di sentimenti nazionalisti.

Tuttavia questo articolo non vuole essere una commemorazione della sventura semita, bensì vuole portare alla luce qualcosa di completamente diverso e innovativo: gli ebrei sono i responsabili dei più grandi cambiamenti della storia e senza di essi probabilmente tutto sarebbe completamente diverso. È un’affermazione potente e audace, ma incredibilmente veritiera.

Le peculiarità semite                          

Sembra che gli ebrei, nel corso dei secoli, siano stati sempre caratterizzati da peculiarità piuttosto sgradite. La loro abilità nel commercio, lo status ricorrente di popolo ricco e la loro integrità culturale e religiosa, ha determinato varie problematiche sociali in tutte le epoche. Infatti, soprattutto a partire dal Medioevo, erano soliti praticare l’usura e il prestito ad interesse, attività vietate ai cristiani.

Per cui ebreo era già di per sé sinonimo di catastrofe finanziaria. Inoltre venivano spesso rinchiusi nei ghetti, tant’è che è facile, ancora oggi, trovare in città, anche italiane, il cosiddetto “quartiere ebraico”. Questo isolamento urbanistico ha determinato di conseguenza una marginalizzazione sociale e un rafforzamento della propria diversità. Per cui l’integrazione era inesistente o fallimentare, anche a causa del rifiuto del proselitismo, con cui avrebbero potuto aprirsi di più con gli altri. Il popolo semita appariva alieno agli occhi di cristiani, musulmani, romani, greci ed europei.

Tuttavia, per il contorto paradosso, ricorrente e usuale, per cui le persone brillanti sono spesso quelle che non si integrano nei gruppi sociali di maggioranza, tutte le grandi personalità della storia sono state ebree: Gesù, Marx, Freud ed Einstein. Nessuno potrà mai decretare con certezza se le loro rivoluzioni, che siano silenziose o gridate ad alta voce, sono state frutto del loro pesante bagaglio etnico, oppure se sono semplicemente parte della loro identità, così forte e determinante. Ma la verità è che queste quattro persone hanno deviato prepotentemente il naturale corso delle cose, e la caratteristica che li accomuna è proprio l’appartenenza alla comunità ebraica.

Gesù, primo ebreo a cambiare la storia

Il parto di Maria è stato l’inizio del cambiamento radicale del mondo. La nascita di Gesù, di famiglia e tradizione ebrea, è stata la rinascita della storia, al punto da sovvertire il senso del tempo. Il calendario ha cambiato direzione, è ripartito dall’esatto momento in cui Cristo ha emesso il suo primo pianto, sintomo di esistenza e ribellione. Senza Gesù, primo ebreo a mutare il corso degli eventi, niente sarebbe come lo conosciamo: non solo la società ma anche e soprattutto l’interiorità e i valori occidentali. L’importanza del matrimonio e della monogamia, i continui sensi di colpa, la chiusura verso tutto ciò che è trasgressivo, la definizione stessa di “trasgressione”, il rigetto della prostituzione, i taboo sul sesso e sull’omosessualità, la pietà e la beneficienza, l’uguaglianza degli uomini, il senso concreto del dovere, il rifiuto del divertimento inteso come perdizione e la ricerca dell’ascesi sono tutti esempi di elementi di influenza spiccatamente cristiana.

La causa di questo sovvertimento sociale, identitario, politico e storico è da additare ovviamente all’esistenza della Chiesa, che, col suo potere, ha cambiato le sorti della storia umana. Senza di essa, probabilmente, sarebbero stati dominanti il culto di Mitra e di Iside o, forse, la religione musulmana avrebbe preso il sopravvento. Magari l’Italia senza il Vaticano sarebbe stata unita in tempi più remoti mentre l’Europa avrebbe una concezione identitaria completamente diversa. Tuttavia la letteratura classica sarebbe andata perduta per l’assenza degli amanuensi.

Jesus Christ Superstar - Gethsemane lyrics
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Non ci sarebbero state la Comedìa di Dante e la Cappella Sistina, ma molte donne avrebbero evitato il rogo, in quanto presunte streghe, e la visione geocentrica della Terra sarebbe stata confutata molto prima. L’assenza dell’Inquisizione avrebbe risparmiato molte vite e migliaia di soldati non sarebbero stati tali per l’inesistenza delle crociate. Il modo di pensare sarebbe stato completamente differente. Il ritmo settimanale, imposto dal cristianesimo, a cui siamo abituati, non esisterebbe, e forse avremmo periodi di intensa attività lavorativa alternata a periodi di pausa, sulla scia dell’Impero Romano. Ogni cosa sarebbe diversa: anche questo paragrafo probabilmente non esisterebbe.

Karl Marx e il comunismo: una miccia che cerca di disintegrare il capitalismo

Un ulteriore grande ribaltamento storico, paragonabile come rilevanza alla scoperta dell’America o alla Rivoluzione Francese, avviene grazie alla mente sovversiva di un uomo tedesco d’origine ebrea: Karl Marx. La sua teoria comunista ha letteralmente cambiato la storia a partire dal diciannovesimo secolo. Infatti l’ideologia secondo cui la società deve essere uguale per tutti, senza l’esistenza di classi sociali, contro il capitalismo impellente e la ricchezza proveniente dal consumo, corrompe gli animi di molti idealisti, con effetti incredibili.

Alla diffusione del marxismo consegue la Rivoluzione russa, la nascita di partiti comunisti in tutti gli stati europei, il dilagamento degli scioperi, il socialismo, gli scontri fra proletariato e borghesia, le dittature comuniste dell’America Latina e quelle dell’Asia.

Migliaia di vite sono cambiate grazie al singolo pensiero di un individuo ebreo che è stato temerario non solo perché ha visto le cose da un altro punto di vista, ma perché ha avuto il coraggio di diffonderle attivamente. Oltre al livello strettamente sociale e politico, il comunismo ha cambiato anche l’ideologia culturale, portando con sé valori di libertà, indipendenza, collettivismo, solidarietà e pace, provocando poi intensi movimenti mondiali come quello hippie o della beat generation.

Se non fosse mai esistito Marx probabilmente non avremmo avuto i diritti dei lavoratori, ottenuti grazie a strenue battaglie e scioperi. Inoltre alcuni paesi non avrebbero la sanità e l’istruzione pubblica, nonché il welfare state. Tuttavia non sarebbe mai scoppiata la Guerra Fredda e, in generale, quella battaglia ideologica silenziosa che contrappone(va) l’oriente con l’occidente.

Freud e l’interpretazione della psiche umana

Una rivoluzione a trecentosessanta gradi avviene attraverso una personalità ebrea di grande sapienza: Sigmund Freud. Nei suoi trattati distrugge il pensiero di centinaia di filosofi. Nessuno, prima di lui, aveva mai pensato all’eventualità che l’Io non fosse solo coscienza e consapevolezza, bensì somma di conflitti fra Super-io ed Es. Ribalta completamente l’idea dell’uomo che non è più un soggetto integro, cosciente, forte; è invece un insieme di fragilità, traumi e input sessuali. Inoltre vede nel dialogo uno strumento e nell’infanzia l’arma per decodificare tutte le azioni compiute nel presente.

Freud apre definitivamente la strada alla psicoanalisi: dà importanza alla cura della mente, in una società in cui fino a quel momento solo il corpo aveva avuto valore. La rivoluzione quindi non può essere che integrale, umana, universale, poiché si tratta della riscoperta dell’uomo nella sua essenza più profonda e totale.

Il concetto stesso di umanità, grazie a Freud, è valutato in modo diverso, infatti non è più considerato come un insieme di uomini come corpi che agiscono e provano emozioni, bensì un insieme di menti che si muovono nell’intricata realtà seguendo involontariamente i fili dell’infanzia e dell’inconscio. La risultante è la creazione di una nuova disciplina, dai tratti scientifici e al tempo stesso umanistici, in grado di studiare l’uomo sia come soggetto che come oggetto.

Se Freud non fosse mai esistito, probabilmente l’umanità sarebbe peggiore di quello che è. Infatti la psicoterapia permette l’assoluzione e la redenzione, nonché il perdono e il riconoscimento degli errori al fine di non compierne di nuovi. L’approfondimento dei meandri più oscuri della psiche ha reso più umani gli uomini, ha scongelato la possibilità di essere fragili, ha liberato l’umanità dai sensi di colpa: ha compiuto quello che la religione ha cercato di fare per anni, ossia ritrovare la speranza e la fede in sé stessi.

L’assenza della psicoanalisi nella storia non avrebbe avuto conseguenze devastanti, probabilmente il mondo sarebbe andato avanti ignorando, ancora una volta, l’anima e la mente, vivendo di istinti, lasciando marcire le persone nel dolore. L’ideologia di Freud non è stata un mutamento nella storia con enormi conseguenze, come la nascita di Gesù o il dilagare del pensiero comunista, ma è stata piuttosto un’aggiunta, un miglioramento radicale, che ha permesso, in qualche modo, l’attutimento della sofferenza attraverso l’analisi di essa.

Einstein e la relatività: la verità polivalente delle cose

La relatività è un concetto estremamente sovversivo poiché suggerisce un pensiero completamente estraneo all’ideologia predominante di secoli e secoli di fisica e filosofia: il postulato secondo cui la verità non è univoca, bensì molteplice. Ogni prospettiva ha un proprio punto di vista, quindi non esiste una sola realtà, ma più verità. Quindi Albert Einstein, d’origine ebrea, si configura come il padre dell’idea più ribelle che c’è. Quella di Einstein non è semplicemente una scoperta scientifica, ma è un atto di sfida e di coraggio, in grado di mettere in dubbio non solo le idee di Newton, ma l’intero modus cogitandi della società.

La rivelazione della pluralità di prospettive induce l’analisi di ogni fenomeno sotto varie luci diverse, da cui ne consegue uno sviluppo più affinato dello spirito critico. La ricerca non si configura più come una conferma alle proprie idee al fine di giungere alla descrizione di una legge precisa, bensì come l’analisi della realtà da cui partono, come raggi da un nucleo, verità valide e differenti, capaci di spiegare la complessità del reale.

Probabilmente senza il genio ebreo di Einstein, non ci sarebbe stato il progresso scientifico che abbiamo ottenuto finora, o almeno, sarebbe arrivato in modo più lento e graduale. Ma il diario di vita del fisico tedesco presenta anche una pagina triste e funesta, ossia la collaborazione al Progetto Manhattan. Il suo intelletto, almeno inizialmente, è stato messo a servizio di Oppenheimer, un altro scienziato ebreo, che è stato il responsabile dell’ideazione della prima bomba atomica. Quindi la genialità semita, purtroppo, ha avuto anche dei lati catastrofici ed evitabili ma che d’altronde conferma la tesi iniziale di questo articolo: gli ebrei hanno cambiato di volta in volta le sorti della storia e, senza di essi, probabilmente sarebbe stato tutto completamente differente.

Antisemitismo come sentimento di invidia universale

In ultima analisi, tralasciando le motivazioni storiche e sociali dell’odio nei confronti degli ebrei, forse l’antisemitismo non è altro che un’invidia ereditata e universale della genialità semita. L’idea intrinseca che il popolo ebreo possa cambiare l’andamento della storia può provocare inconsciamente un odio profondo, un senso di rivalsa nei confronti di chi detiene in segreto il potere di sovvertire e deviare. Ma, ovviamente, queste sono supposizioni, non fatti. Tuttavia la storia è vera, tangibile e reale e ci insegna che coloro che aspettano ancora il Messia detengono effettivamente la facoltà di mutare le cose del mondo, come se loro stessi, in verità, fossero Cristo in Terra e potessero concedere l’assoluzione o la condanna, a seconda della direzione presa dalla loro genialità.

 

Written by Ilenia Sicignano

 

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