“Medea”, mostra d’arte contemporanea curata da Demetrio Paparoni, sino al 30 settembre 2023, Siracusa
È stata inaugurata il 5 maggio 2023 la mostra d’arte contemporanea curata da Demetrio Paparoni dal titolo “Medea”, e sarà possibile visitarla sino al 30 settembre presso gli storici spazi del loggiato dell’Antico Mercato di Siracusa.

Medea rappresenta l’icona tragica della condizione femminile protagonista del mondo greco e giunta sino a noi senza mutare il suo ambiguo fascino. Maga e amante, soggiogata dalla passione per Giasone tradirà suo padre Eete e la patria, la Colchide, per la conquista del vello d’oro.
La tragedia di Euripide mette in scena l’amore tradito, Giasone non è un coraggioso eroe bensì un meschino opportunista che, senza alcun ritegno, ripudia la donna per incorrere a nozze con Glauce, la figlia di Creonte, re di Corinto.
“In tutti gli altri eventi, piena è la donna di paure, e vile contro la forza, e quando vede un ferro; ma quando, invece, offesa è nel suo talamo, cuore non c’è del suo più sanguinario.” – tratto da “Medea” di Euripide
Medea non sopporta l’affronto e pregna di rabbia trama una delle più terribili vendette mai narrate: uccidere Glauce con delle vesti intrise di potente veleno e uccidere i propri figli avuti da Giasone mettendo da parte il suo amore di madre così da eliminare la discendenza dell’argonauta.
“Ma non bene gli uomini sol per veduta giudicano, quando c’è chi aborrisce altrui, senza conoscerne l’animo a fondo, sol per vista, senza che torto n’abbia ricevuto.” – tratto da “Medea” di Euripide
La mostra d’arte Medea va oltre all’infanticidio narrato poc’anzi, ed attraverso lo sguardo inedito di artisti del nostro tempo provenienti da aeree geografiche diverse – dal Nord Europa alla Cina, dalla regione del Caucaso al Sudest asiatico, oltre che dall’Italia – la mostra mette in evidenza il legame inscindibile tra Siracusa e il teatro antico. La tragedia classica rivive così a Siracusa nell’ambito delle arti visive grazie ad espressioni artistiche contemporanee.
Si potranno, dunque, ammirare le opere di 17 artisti: Margaux Bricler, Chiara Calore, Cian Dayrit, Helgi Thorgils Fridjónsson, Francesco De Grandi, Rusudan Khizanishvili, Sverre Malling, Rafael Megall, Ruben Pang, Daniel Pitin, Nazzarena Poli Maramotti, Vera Portatadino, Nicola Samorì, Natee Utarit, Ruprecht Von Kaufmann, Wang Guangyi, Yue Minjun.
Nel testo critico della mostra, il curatore Demetrio Paparoni, sicurasano di nascita e milanese di adozione, scrive: “La complessa figura di Medea e la sua vicenda sono state nei secoli oggetto di molteplici riscritture, da Euripide a Seneca, da Jean Anouilh a Christa Wolf. Ritroviamo in Medea temi universali e attuali: oltre al tradimento della famiglia e della patria, la vendetta e la violenza, lo scontro tra pragmatismo e sentimento, l’amore distruttivo, l’esilio e la condizione dello straniero, la rivendicazione di parità tra uomo e donna. Le implicazioni e le valenze simboliche che si annidano in questo mito sono tali e tante da averne fatto l’oggetto di numerose rappresentazioni anche da parte di pittori e scultori, che lo hanno interpretato secondo lo spirito del loro tempo. Per quanto il segmento della storia che colpisce maggiormente l’immaginazione, turbandola, sia l’uccisione dei figli, sono pochi gli artisti che hanno focalizzato la propria attenzione sul momento in cui si scatena la violenza”.
Francesco Italia, sindaco di Siracusa, dichiara: “La mostra d’arte contemporanea Medea propone opere appositamente concepite per questo evento non solo da artisti italiani. Si tratta di autori di indiscusso valore, che proprio a Siracusa hanno accettato di dialogare sul tema di Medea. Mi preme evidenziare che tra di loro c’è la georgiana Rusudan Khizanishvili, proveniente dagli stessi luoghi dell’antica Colchide da cui, secondo il mito, Medea giunse a Corinto. Ed è proprio da Corinto che partirono gli antichi coloni che fondarono Siracusa nel 734 a.C. Infine, sono particolarmente soddisfatto di aver rinfocolato, con questa mostra, il già intenso legame fra Demetrio Paparoni, critico siracusano che si è imposto sul piano internazionale, e la nostra città”.

Prodotta dall’Amministrazione comunale di Siracusa, organizzata da Aditus e con gli allestimenti realizzati da INDA-Istituto Nazionale Dramma Antico, Medea sarà accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo edito da Skira, una delle maggiori case editrici d’arte in Europa. Oltre al saggio di Demetrio Paparoni, sono presenti in catalogo testi su Medea scritti per l’occasione da Roberto Alajmo, da Tiziano Scarpa e dagli artisti, che riflettono in prima persona sui loro rispettivi lavori.
Il catalogo comprende inoltre un ampio repertorio iconografico di opere del passato incentrate sul mito di Medea, con immagini di Artemisia Gentileschi, Peter Paul Rubens, Charles André van Loo, Eugène Delacroix, Anselm Feuerbach, William Russell Flint, George Romney, Frederick Sandys, Johann Heinrich Füssli, Gustave Moreau, William Turner, Christian Wilhelm Ernst Dietrich, John William Waterhouse e Paul Cézanne.
L’ingresso è gratuito, per consultare maggiori informazioni sui giorni ed orari di apertura al pubblico visitare il sito Aditus.