“L’ultimo esorcista” di padre Amorth con Paolo Rodari: la battaglia contro Satana

L’ultimo esorcista di padre Amorth è un libro assai complesso ma, al contempo, facile da commentare. E questo lo si deve, intuisco, in buona parte all’opera del trascrittore Paolo Rodari.

L’ultimo esorcista di Padre Amorth
L’ultimo esorcista di Padre Amorth

Recentemente ho letto Gradini che non finiscono mai di Giorgio Parisi con Piergiorgio PaterliniVita quotidiana di un Premio Nobel, e ho colto alcune analogie col presente volume. In entrambi i libri di memoria, il protagonista parla chiaro, conciso quanto serve, immaginifico senza mai esagerare. Si intuisce che, senza uno scrittore capace di narrare, sarebbe stato tutto diverso e forse caotico. La mia potrebbe essere solo un’illazione che lascia il tempo che trova, ma mi viene da dire che, quando due anime riescono a interagire al punto di creare insieme qualcosa di bello, aumenta la speranza di un mondo migliore.

Prima delle suddette letture non provavo una grande simpatia né per il fisico premio nobel, né per il noto esorcista. Ero però conscio di non conoscerli abbastanza per poterli giudicare. Avevo visto talvolta sia il fisico che l’esorcista in televisione, e avevo avuto la sensazione che il loro sguardo fosse un po’ troppo severo e per nulla conciliante. Questa è l’impressione che si ricava quando ci si imbatte in persone che non cercano di ingraziarsi chi sta loro di fronte, limitandosi a dire le proprie cose senza alcuna forma di piaggeria. Si tende a confondere la sincerità con la mancanza di spirito. Nell’un caso e nell’altro, andando più in profondità, si scopre che quel che abbonda in loro è quella vivacità intellettuale che appariva difettare alla prima impressione. Quando questo accade si rimane quasi con un senso di colpa, ma poi ci si dice che il mondo è bello perché continuamente evolve la nostra opinione su di esso.

Dalla Introduzione di Paolo Rodari, Padre Gabriele Amorth mi pare una persona umile, saggia, simpatica e assai comunicativa. Una considerazione che leggo a pagina 27 offre diverse varie chiavi di lettura. Mi limito a riportarla: “Quando Andreotti venne promosso alla segreteria della presidenza del Consiglio mi proposero di prendere il suo posto. Non ci pensai un solo istante. Lasciai la politica. e cercai il mio posto tra i fedelissimi di Dio. Arrivai a don Alberione. Divenni paolino. venni ordinato prete nel 1954.” – nella vita, come insegnava un tipo di nome Søren, bisogna saper scegliere, Enten/Eller, e cos’è meglio sfuggire, come si fa col diavolo. Non sono un credente, ma un ignorante di Dio (che non sa nemmeno se, in qualche anfratto della propria coscienza, pensa che Lui esista), grazie anche alle prediche di padre Aldo Bergamaschi, di cui frequentai la messa, dapprima come ateo incallito, poi sempre più dubitante. Il suo fu come un esorcismo lasciato a metà. La parte rimanente toccherebbe a me. E pensare che fino ai miei primi quattordici anni chiamavo il Signore Dione, poiché lo reputavo una specie di fratellone infinitamente più saggio e sapiente di me! Quando avevo un dubbio o una curiosità, del tipo Dov’era situata Atlantide?, o dove cavolo ho rintanato quell’albo di Capitan Miki?, Gli dicevo: Quando sarà tempo, me lo dirai Tu, vero?ricordati di ricordarmelo! Poi qualcosa andò a farsi benedire, o maledire, chissà.

A pagina 34, caro Gabriele Pietro Amorth, finisci per indicare “le regole generali che si trovano all’interno del rituale antico scritto in latino.” – che il tuo maestro, “padre Candido”, ti consiglia (ti ordina!) “di imparare a memoria prima che io inizi a esorcizzare.” – e quelle regole, non le riporto perché è giusto che chi le vuol sapere le legga dalla penna che tu hai condiviso con Paolo Rodari.

Svelo però un segreto che può apparire banale, per chi crede, cioè che “essere consacrati al cuore immacolato della Madonna” sia una protezione notevole contro il Male che “si cela. Cerca di non farsi trovare. L’esorcista deve stanarlo. deve obbligarlo a rivelargli il suo nome. e poi, nel nome di Cristo, deve obbligarlo a uscire.” – la vera arma è Lui, il Figlio di Dio, l’esorcista è un Suo tramite. Inoltre, “ogni esorcismo è un caso a se stante” – che va affrontato, a quanto ho capito, con un’esperienza che sia ogn’ora aperta alla novità.

A pagina 41, indichi una frase che, come ti ha insegnato il tuo maestro, è “la più efficace” per risolvere il problema della possessione. Anche in tal caso non la riporto, perché va lasciata nel suo contesto.

La tua è una lezione di vita, Gabriele: “Non devo cedere. Non devo arrendermi ora. Non devo mostrarmi spaventato. Devo continuare l’esorcismo con autorità. Sono io che conduco il gioco. Non lui.” – quando te la vedi un po’ brutta, pensi che avresti bisogno della presenza del maestro, ma poi ti rincuori dicendo: “Devo fare da solo”non esiste una forma di cultura o di autorità che possa impedirti di aver fiducia in te stesso. Se poi magari esiste, non occorre schivarla, ma guardarla dritto negli occhi.

Al contempo, padre Candido docet: “Non peccare di superbia. Fa’ quanto devi fare e non porti troppe domande. Non lo sai? Noi non siamo altri che servi inutili.” –  minister, in definitiva, è il servo, uno dei tanti domestici di Dio. Tutti, anche il Pontefice, a quanto ho capito.

Altra cogente avvertenza del tuo maestro: “Devi sempre portare con te durante gli esorcismi un olio speciale. Lo ottieni mescolando insieme l’olio dei catecumeni che si usa nel battesimo e l’olio dei malati, che si usa per il sacramento dell’unzione degli infermi.” – e ora, come la mettiamo con quello che dice Paolo nella sua intrigante Introduzione? Cioè che: “c’erano alcuni suoi amici che pregavano. Lui che procedeva con il rito. La persona che non stava bene rimase seduta lamentandosi ogni tanto un poco.” – Ma prima “si accorse che non aveva l’olio santo. Con l’olio, spiegava, benediceva le persone facendo con il pollice un piccolo segno sulla loro fronte. Mi chiese di accompagnarlo in cucina. Mi stupii quando prese l’olio della dispensa, lo travasò in una piccola boccetta di vetro e, dopo averlo benedetto, lo usò per l’esorcismo.” Il che mi fa pensare che la veritê la fà cme l’ôli, la vîn sèinper sōvra: la verità fa come l’olio, va sempre di sopra; e che l’ôli bòun al sta sèimp’r a gâla: l’olio buono sta sempre a galla. L’olio serve molto in cucina e in altri luoghi, ma occorre saperlo dosare. Ma senza di lui non si può cucinare.

Intendi la possessione come una specie di viatico: “Dio guarda molto alla vita eterna. Dunque è probabile che egli permetta le possessioni per ottenere alle anime un vantaggio che vale per l’eternità.” – una specie di iniziazione?

“Anche gli esorcisti devono scoprire strada facendo quale loro azione è la più efficace contro Satana.” – ognuno ha il suo cammino, il suo Tao.

“Nell’inferno c’è una gerarchia. i diavoli sono più importanti anche a seconda del nome che portano.” – anche per loro vale il detto nomen omen.

“È quando il demonio rompe la finzione ed esce allo scoperto.” – la finzione, ‘sta bieca sconosciuta, è un’arma, che bisogna giocare con intelligenza e virtù, più che con furbizia ed egoismo. Eppure talvolta serve, come dirai tu stesso. Ho già letto tutto il libro, prima di reagire per iscritto. Altrimenti non ci sarei riuscito. Fingendo un malessere una suora era riuscita a incontrare il papa: come è scritto a pagina 192. L’aveva fatto a fin di bene.

“A volte le parole del diavolo sono incomprensibili. A volte il suo è soltanto un lungo ululato.” – a questo punto devo confessarti che ho appena concluso la lettura della favola Il castello errante di Howl di Diana Wynne Jones. Il mago protagonista si chiama Howl, che in inglese è ululato. Tu spesso dici che ci sono tanti demoni, di cui il peggiore, il capo, è quel Satana. Eppure senti quel che dice a pagina 90 di quel romanzo un certo Calcifer, “che si animò per un istante, mandando alcuni bagliori: Non ho piedi, io. Sono un demone, non un diavolo.” – e non può manco zoppicare (in realtà era stato una stella cadente salvata da Howl).

Padre Gabriele Amorth
Padre Gabriele Amorth

Enumeri i vari passaggi che culminano con “l’espulsione”. A volte accade il primo giorno, a volte dopo alcuni decenni. A ogni evento occorre il suo tempo per maturare.

“Anche noi esorcisti ci portiamo dietro il peso dei diavoli che abbiamo scacciato.” – e noi commentatori quello dei libri che leggiamo: all is entangled, for God’s sake!

Il capitolo 4 Bambini che diventano killer è così terribile che decido di saltarlo nella mia reazione, anche se voglio riportare una frase che mi duole dentro: “La possessione a volte inizia quando ancora sono nella pancia della mamma.” Avvisa il sempre sia lodato padre Candido: “inutile chiedersi il perché. Il male c’è. È un dato di fatto. Va combattuto. Non va spiegato.” – e questo che significa? Che occorre la fede, più che la scienza?

Il caso di “padre Francesco”, come altri che tu racconti (e che Paolo così bene puntualizza), è così vivace, che pare al lettore di vivere la vicenda in prima persona. E questo miracolo letterario si ripete quasi a ogni pagina.

A pagina 123 dici che tutti, anche “il Papa”, “è immune dagli attacchi del male” – ma che significa? Quando il papa esprime un dogma religioso può essere vittima di un demone? Anche quando afferma di parlare ex cathedra?

“In fondo le possessioni si possono leggere anche così: come attacchi violenti del demonio che, indiscriminatamente, colpiscono anche gli innocenti”: girando il ragionamento, si può dire che l’uomo è demoniaco quando bombarda i suoi simili?

“È dura la lotta contro il diavolo. Ed è una lotta che si può anche perdere. È una lotta che noi esorcisti combattiamo in prima linea. Ma con noi a combattere ci sono anche i posseduti. Anche loro combattono. E lo fanno con atroci sofferenze.”che mondo conflittuale è il nostro!

Pensa alle due immense tendenze cosmiche: la singolarità che fagocita i corpi altrui dentro di sé; e l’entropia cosmica, che tende a disperdere ogni cosa. Le due forze in campo sono antagoniste, ma senza l’una l’altra parrebbe perduta. Tanto che sembrano quasi cooperare per poter continuare ad agire. Un personaggio del Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa disse:se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”, che esistano degli opposti capaci di mutare l’apparenza di quel che deve rimanere. È una mia stolta interpretazione della necessità della presenza del diavolo?

“Gli esorcisti sono preti che operano per mandato conferito loro dalla Chiesa. I laici non hanno qusto mandato!”e qui non mi oppongo, Vostro Onore! I laici di guai ne hanno (e ne fanno) fin troppi!

Tu puoi guarire anche i non credenti nel tuo Dio: “Non chiedo la conversione di nessuno. La conversione è un dono di Dio. Chiedo solo che si sappia chi è colui che libera. Chi libera si chiama Gesù Cristo. Io libero nel nome di Cristo.” – l’uomo più perseguitato e incompreso della Storia.

“… resta il fatto che Gesù, con la sua resurrezione, ha vinto tutto, e quindi ha vinto anche il demonio.”non so che penseresti di quel saggio e sapiente mio maestro, il già citato padre Aldo, che fu sospeso dal vescovo dalla messa pubblica, riammesso solo dopo vari anni, il quale osava dire che l’unico miracolo di Gesù è la sua Resurrezione che non va intesa come la rianimazione di un cadavere, ma come un fatto squisitamente divino. Mi domando se per caso vi incontriate, Colà dove siete, magari in qualche Bistrò gestito dalla Caritas Celeste, e di che cosa eventualmente parliate. Non di sport, non di politica, immagino. Forse del medesimo Dio di cui siete al cospetto?

A pagina 173 dici, con grande lucidità, che il pericolo mondano per la tua religione è occorso nel 313 d. C., data dell’“editto di Costantino”, che fece “del cristianesimo la religione dello stato”.

Lo stato ha i suoi segreti e le sue malversazioni, si sa. Per quanto sia imporante che ci sia. In attesa di un’unica nazione, di un’unica Ekklesia, che secondo Aldo doveva prevedere la divisione delle etiche, dove ognuno potrebbe mangiare quel che si desidera, purché rispettasse la libertà dell’Altro.

“I fatti raccontati possono essere ritenuti pura fantasia. Io ritengo siano veri.” – ti vorrei ricordare l’opinione di Karl Popper: scientifico è quel che si può falsificare, religioso quello in cui si può solo credere, o diffidare.

A pagina 45 parli di una lievitazione da parte di un posseduto, a cui hai assistito: è un fatto non riproducibile, né attestabile, né falsificabile: è un fatto religioso. Che ognuno ci creda come può.

Mi fa sorridere quanto leggo a pagina 178: il re dei demoni si lamenta: “I cristiani sono ovunque. Adesso pure il deserto è pieno di eremiti.” – come un locale che non ne può più vedere così tanti forestieri che invadono le piazze cittadine.

Debbo farti un’altra piccola, innocente confessione. E se ho l’ardire di farla è perché ho scorto la copertina di un tuo libro La mia battaglia con Dio contro Satana, in cui mostri la lingua, per scherzo, immagino. Sto leggendo il vostro libro da tre giorni e, nel frattempo, ho smarrito, un oggetto alla volta, la chiave della macchina, quelle di casa, nonché il cellulare. Nei primi due casi mi sono ricordato del consiglio della mia cattolicissima mamma che, mentre stavo uscendo di casa, mi chiedeva sempre se avessi ricordato di portare con me la testa. Quella santa donna mi diceva anche che, quando cercavo qualcosa, dovevo solo metterci le mani sopra e poi la trovavo! E questo piccolo miracolo ogni volta accadeva! Per quanto riguarda le chiavi le trovai dove era così presumibile che potevo averle messe che non ci avevo proprio pensato. Il telefonino lo rintracciai chiamandomi col fisso: quest’esorcismo funziona sempre. Il problema è che ora ho smarrito quel romanzo del castello di cui ti dissi. Dove sarà mai finito?!

Il terzultimo capitolo è dedicato al rimpianto dei tempi in cui non si negava, da parte dei ministri del culto, la presenza di Satana: un arcivescovo te l’ha detto chiaramente che per lui sono tutte fantasie. Mi permetto di dire che anche questa sua affermazione è di tipo religioso. San Benedetto, San Pio, la maggior parte dei papi non la pensavano così. Ognuno era avvinto dal suo sentimento religioso.

Consiglio a chi ama le storie tenebrose e salvifiche la storia di Gloria. Io la tralascio perché essa va letta, esattamente come l’avete scritta voi due. In uno degli ultimi capoversi del penultimo capitolo, leggo (è la seconda volta che questo concetto è espresso): “Soldi, anzitutto, poi potere e sesso. Sono queste le lusinghe del demonio.” – senza soldi sorgerebbe il problema della gestione delle risorse economiche; senza potere ci sarebbe una feroce anarchia; senza sesso, sarebbe un mondo meno affettivo. L’importante, secondo me, è saper gestire i tre meccamismi, che non sono poi così male, ma solo se usati col buon senso.

L’ultimo capitolo, il 10, è La battaglia finale. Sentendomi ancora avvilito dopo aver letto di quello scontro estremo che occorre alla fine del citato romanzo di Diana Wynne Jones, evito di commentare, se non qualche passaggio: “La confessione riporta l’uomo alla luce. Una confessione è più potente di un esorcismo.” – non certo come quelle che usavo fare da ragazzo, che erano delle cantilene priva di senso. Aldo diceva che quello che occorreva all’uomo era la sua conversione, un po’ come quella a u che si fa con la macchina, quando ci si accorge di aver sbagliato strada. Non un blaterare preghierine a vuoto, ma un pensare nuovo, in linea col pensiero di Cristo.

Paolo Rodari
Paolo Rodari

“Sono convinto che se un ebreo, o un islamico, vive la propria fede in Dio illuminandola con la luce della ragione, questa sua fede autentica e vera non solo porterà lui alla salvezza ma porterà alla salvezza anche tante altre persone.”un ebreo non crede che Gesù sia figlio di Dio, un islamico confida in Allah, pur onorando quel profeta perseguitato. Che pensi di chi crede nell’induismo, o in altre religioni politeiste? E di chi non crede in alcuna divinità, ma confida nella sacralità della vita umana? Che ne sarà di lui e di chi gli vuol bene?

Ti propongo ora una mia teoria che non so decidere se sia religiosa o scientifica, di certo è filosofica e perciò caduca. Ogni conoscenza umana contiene in sé il germe della propria fine.

Prova a leggere un romanzo di Dickens, per esempio David Copperfield, o di Stephen King, e qui hai l’imbarazzo della scelta, ma se vuoi far prima ti può bastare un albo qualisasi di Tex Willer; presto ti accorgerai che tantissime persone cercano di aiutare il prossimo, provando per lui un sentimento di fratellanza e una simpatia umana, mentre alcune altre non esitano a distruggere i loro simili, reputandoli nemici, pur di raggiungere i propri fini, bramosi come sono di potere e di successo. È tanto un uomo San Francesco, quanto lo è Himmler. Ognuno di loro si è sviluppato nel ventre materno, dove, secondo te, possono giungere le grinfie del diavolo.

L’uomo è un animale sociale, che talvolta scopre di essere un lupo mannaro. Da cosa dipende? E perché non capita alle società di imenotteri di cui parla il sociobiologo Edward O. Wilson? Nemmeno a rileggere Storie del mondo delle formiche, oppure Le origini profonde delle società umane, riesco a rispondere. Pare che sia un mistero per tutti, anche per quello scienziato. Ma lo è davvero?

La mia teoria è che l’uomo sogni l’anarchia, ma che abbia un perenne bisogno dell’Altro, chiunque egli sia. E che le due mire si trasformino, avvolgendoli l’una nell’altra, in un sempiterno conflitto.

Sai che l’ho poi trovato, quell’errante libro? Era infilato tra vari altri su una mensola, un po’ nascosto alla vista. Avevo una grande speranza di rinvenirlo! Mi basterà anche con Lui? A volte penso che Dio sonnecchi dentro di me, magari con un occhio solo, e che prima o poi potrebbe risvegliarsi.

Termino la mia reazione con un tuo micidiale ragionamento su Satana: “Non sono io che ho paura di lui, è lui che ha paura di me e di tutti coloro che vivono in Gesù Cristo.” – e di me, che mi limito ad aborrire il male e a perseguire, a modo mio, il bene, tu, Lui e l’Altro, che ne pensate?

 

Written by Stefano Pioli

 

Bibliografia

Padre Gabriele Amorth, Paolo Rodari, L’ultimo esorcista, Piemme, 2023

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *