Harry Potter: curiosità su un classico contemporaneo

Sono trascorsi oltre 25 anni da quando è stato pubblicato il primo libro con protagonista il maghetto di Hogwarts: Harry Potter e la pietra filosofale, uscito per la prima volta nel Regno Unito nel 1997 a fronte di sole 500 copie iniziali.

Harry Potter gadget - Photo by Aline Berry da Pixabay
Harry Potter gadget – Photo by Aline Berry da Pixabay

Il valore è stato ben presto chiaro, tanto agli editori che incautamente lo avevano rifiutato quanto a chi ha invece avuto la perspicacia di assicurarsene i diritti.

A fare centro in Italia è stata una piccola casa editrice fiorentina: la Salani, fondata a Firenze da Adriano Salani nel 1862, attualmente parte del Gruppo Mauri Spagnol.

Ha pubblicato il libro di Rowling presto, solo a un anno dall’uscita in lingua inglese, forte di un intuito che ha fatto conoscere ai lettori del Belpaese, oltre alla celebre autrice, scrittori di valore del calibro di Astrid Lindgren, Roald Dahl e molti altri ancora.

Se Harry Potter può essere già considerato un classico della letteratura per ragazzi, ma è letto moltissimo anche dagli adulti, molto del merito va dato alla saga cinematografica, andata in scena pressoché parallelamente a quella letteraria.

Ad battere tutti sul tempo è stato il produttore David Heyman, il quale alla fine del 1997 capì il valore del primo libro fresco di stampa. L’adattamento per il cinema è iniziato già nel 1999, anno in cui J.K. Rowling ha venduto i diritti alla Warner Bros.

Oggi è possibile visitare gli Universal Studios Harry Potter Londra, in una location realizzata dalla Warner poco fuori dalla capitale in maniera tale da condividere con i fan alcuni dei set e degli oggetti di scena. Una meta che convince grandi e piccini, molto ambita dai tanti appassionati della serie.

Perché Harry Potter è un classico?

Harry Potter è considerato un classico, ma cosa vuol dire esattamente? Viene naturale far rientrare nella categoria volumi quali Anna Karenina o Guerra e Pace di Tolstoj, Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen, Piccole donne di Louisa May Alcott e molti altri ancora.

I libri che vi abbiamo citato sono tutti precedenti al Novecento e l’abbiamo fatto volutamente: secondo voi sono classici solo i testi che sono stati scritti prima di tale periodo? In realtà no, tanto che rientrano nella categoria volumi quali, per fare un esempio, Il nome della rosa di Umberto Eco o Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez, nonché La casa degli spiriti di Isabel Allende.

La definizione di classico non è legata né al genere né alla data di pubblicazione, nemmeno all’età media dei lettori: i libri che vi abbiamo portato a esempio sono tutti diversi tra loro sotto questo punto di vista.

Cos’è un classico, allora? Lo spiega bene Italo Calvino nel volume dedicato all’argomento: Perché leggere i classici.

Per l’intellettuale e scrittore italiano “Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire”, un testo capace di travalicare l’epoca a cui si riferisce e che non si finisce mai di leggere, andandosi a collocare “nelle pieghe della memoria”. Ecco perché Harry Potter è già da tempo un classico.

Un eroe e il suo viaggio

La trama stessa di Harry Potter è un vero e proprio viaggio dell’eroe, così come mostra la stratificazione del testo a molteplici livelli, con luoghi che si accavallano, tornano, spariscono, riappaiono.

Un discorso che vale anche per i personaggi, curati nei dettagli da Rowling, senza mai alcuna svista, persino creando un mondo fantastico parallelo, non a caso approfondito in ulteriori volumi legati alla serie principale.

Harry parte, lascia la sua casa, riesce a farsi una famiglia vera, compie un viaggio che è prima di tutto scoperta della propria identità, si costruisce la sua vera storia, tra peripezie, avventure, ostacoli, la giusta dose di fortuna.

Appare umano ma non lo è: ha doti eccezionali, non comuni. È capace di sbagliare ma poi di imparare dai propri errori. Ma soprattutto è grazie a chi ha accanto che viene valorizzato: chi sarebbe il maghetto senza Ron, Hermione, Silente, Voldemort, solo per citare i personaggi più famosi insieme a lui?

Rimane prima di tutto un eroe e il suo viaggio. La sua storia, coinvolgente e riconoscibile, appare ricca di sorprese a ogni rilettura.

Alcune curiosità

Hogwarts
Hogwarts

Vi proponiamo di seguito alcune curiosità su Harry Potter, anche se diverse ve le abbiamo già spoilerate: magari avrete voglia di ributtarvi nelle sue avventure.

Non tutti sanno ad esempio che l’autrice stava in quegli anni scrivendo un altro libro, che però decise di mettere da parte per lavorare strenuamente alla serie.

Il testo è stato rifiutato da 12 editori prima di venire pubblicato da Bloomsbury per la cifra iniziale di 2.500 sterline: decisamente irrisoria.

Se è giunto ai nostri occhi lo dobbiamo alla figlia del direttore della casa editrice britannica, Alice Newton, la quale ha recensito il testo all’età di 8 anni definendolo “Meglio di qualsiasi altra cosa” e convincendo così il padre.

Saltando da un argomento all’altro, tra una scopa volante e l’altra potremmo dire, tornando alla saga cinematografica la parte (secondaria ma non per questo poco interessante) della giornalista Rita Skeeter è stata da principio offerta all’attrice Rosamund Pike. La quale declinò per via del ridotto minutaggio, ma pur sempre con aplomb british.

Stando alle dichiarazioni della Rowling i maghi e le streghe che adombrano l’universo potteriano nell’UK sono circa 3.000 in totale: avreste detto di più o di meno? Il suo capitolo preferito risulta invece essere Ancora la Foresta: potete trovarlo nel volume Harry Potter e i doni della morte.

L’ultima curiosità con cui terminiamo è prettamente editoriale. Harry Potter e la pietra filosofale è stato a oggi tradotto in oltre 70 lingue, tra cui il latino e il greco antico. Potremmo andare avanti ancora a lungo con mille altre curiosità, anche perché, e su questo non ci sono dubbi, è destinato a rimanere un classico.

 

 

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