“Urla nel silenzio” di Angela Marsons: un buon thriller gira perfettamente sui suoi ingranaggi
“Un’opera prima straordinaria, un grande thriller che ha già conquistato i cuori di migliaia di lettori” – Il messaggero
“Urla nel silenzio” è un romanzo che si fa leggere con curiosità, nonostante contenga pagine ruvide come carta vetrata.
Ambientato in Inghilterra, l’autrice ci presenta Kim Stone, l’investigatrice che sarà protagonista anche nei romanzi successivi di Angela Marsons.
“Urla nel silenzio” è la sua opera prima e, fin da subito, è stata definita la nuova regina del giallo.
Un archeologo viene minacciato quando decide di iniziare i suoi scavi nel terreno di un vecchio orfanotrofio. Persone che lì vi lavoravano, vengono sistematicamente uccise da una mano misteriosa.
Entra in scena l’investigatrice Stone, una donna che, detto chiaramente, non si fa amare: è ruvida, scortese, scostante. Il lettore non si immedesima in lei, anzi, all’inizio la trova davvero antipatica!
Conosciamo la sua squadra e, in seguito alle loro ricerche, ci addentriamo nei corridoi vuoti dell’orfanotrofio.
Non so se qualcuno di voi sia appassionato di giochi di escape room, per chi lo è capirà cosa intendo dire: per un istante, quei corridoi, mi hanno ricordato i giochi di Asylum, manicomio abbandonato. Perlomeno l’atmosfera è quella, così come le sue stanze desolate che ancora raccontano le storie delle ragazze che ci hanno vissuto.
Le indagini portano a interrogare persone che lì vi lavoravano, così come ospiti divenute ormai adulte.
Fra le pagine ne troviamo qualcuna scritta dal killer, qualcuno che abbiamo incontrato, ma al quale non sappiamo dare un volto.
Nel parco dell’orfanotrofio vengono riportati alla luce i cadaveri di tre ragazzine, giovani che si era detto fossero scappate, invece giacevano là, in attesa che giustizia fosse fatta.
Ragazzine che già arrivavano da situazioni critiche e che, laddove avrebbero dovuto trovare protezione, avevano subito solo altri soprusi.
Dice una collaboratrice di Kim: “Vedi, non mi interessa cosa abbiano o non abbiano fatto queste ragazze. Tutto quello che so è che sono state trattate come se non fossero persone. Sono state torturate e sepolte nel terreno a marcire, ed erano solo delle bambine”.
L’investigatrice riesce a far breccia nel cuore del lettore quando si espone, mostrandoci la sua storia personale che molto assomiglia a quella delle ragazzine uccise. Una storia con cui la stessa Kim dovrà fare i conti per prima.
Finalmente è come se il suo personaggio venisse illuminato da un raggio di sole, fugandone le ombre, mostrandola con tutti i suoi chiaro scuri.
Solo nelle ultime pagine si scoprirà la verità: chi è il brutale assassino delle ragazzine, ma anche chi ha ucciso i superstiti che avevano lavorato nell’orfanotrofio e che sapevano, sapevano tutto.
Un buon thriller, ben costruito, che gira perfettamente sui suoi ingranaggi.
© 2020 Newton Compton Editori
ISBN 978-88-227-3216-3
Pag. 375
€3,90
Written by Miriam Ballerini