Le sale da gioco più famose e antiche di sempre

Per ogni forma di passione esistono luoghi sacri dove coltivarla. È così anche per il gioco.

Cani che giocano a poker di Cassius Marcellus Coolidge, 1900
Cani che giocano a poker di Cassius Marcellus Coolidge, 1900

Slot machine, poker e blackjack sono nati di fatto nelle grandi sale, che ancora oggi riescono a richiamare a sé un numero nutrito di avventori, in barba al progresso tecnologico e alle moderne soluzioni di intrattenimento virtuale.

Oggi la dimensione del divertimento si è totalmente trasformata e i giocatori viaggiano sempre più nella rete, motivo per il quale si tende a partecipare a tornei a distanza e a cercare le varie strategie della roulette online.

I casinò digitali vengono realizzati per essere il più possibile paragonabili a quelli reali, ma ai giorni nostri non riescono ancora a sostituirli del tutto, il che significa che ogni anno centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo raggiungono le mete più disparate per provare un’esperienza dal vivo nelle grandi sale.

Complice l’influenza del cinema, il solo nome di Las Vegas viene ricollegato immediatamente al tavolo verde, là dove un tempo c’era solo il deserto e oggi sorgono palazzi maestosi. Più di un imprenditore ha fiutato l’affare e nel corso di qualche decennio sono nati resort e strutture varie che non hanno tardato a incentivare il turismo e le attività della “Strip”.

Una zona che ancora adesso è povera di acqua e risorse naturali, in origine veniva impiegata come nascondiglio per gli indiani, ma la situazione ambientale non manca di produrre fenomeni curiosi come la recente invasione di cavallette a Las Vegas. Il casinò più rinomato della città è attualmente quello dell’MGM Grand, che copre una superficie di oltre 16.000 m² e contiene anche sale private.

Parte del merito di questo business si deve però anche all’Italia, dove nel XVII secolo ha preso vita la prima vera sala da gioco della storia: il Ca’ Vendramin di Venezia, che in seguito è servita da ispirazione per molti casinò americani, in primis il The Cosmopolitan. La sala è tuttora attiva con un ingente volume d’affari. Come in un circolo vizioso, il Venetian di Macao si è rifatto invece agli edifici di Las Vegas.

I giocatori di carte di Paul Cezanne, 1890
I giocatori di carte di Paul Cezanne, 1890

Tra i casinò più datati c’è da menzionare però quello Monte Carlo, istituito nel 1863 e che per anni ha rivaleggiato con quello di Campione d’Italia in quanto a popolarità e attrazioni. Nel tempo le differenze tra i casinò, però, si sono assottigliate: una volta le sale venivano occupate anche da intellettuali e filosofi, oggi sono adibite solo ed esclusivamente a luoghi di puro intrattenimento.

Non ci è voluto molto prima che il gioco attecchisse in tutta Europa. L’Ibiza Gran Hotel è un punto di riferimento per i giocatori spagnoli, mentre in Germania si trovano le sale di Baden, tra le più antiche in assoluto essendo state realizzate a inizio ‘800.

Anche in Sudafrica e in Cina è possibile imbattersi ormai in casinò con una certa nomea, per quanto il centro di gravità dell’intero movimento sembra rimanere comunque l’America.

Nel terzo millennio non sono sorti elementi che facciano presagire una crisi del settore. La figura del croupier è ancora una delle più ricercate. La differenza tra i casinò in rete e quelli terrestri sta proprio nelle interazioni umane, d’altronde. Il croupier si occupa di vigilare sul gioco e sulla sicurezza delle sale, che ci si trovi al Bellagio o al casinò di Spa, fondato nel 1763 e tuttora in attività.

 

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