La casa dei Tarocchi #19: la Città del Sole

Scrive Giordano Berti nella prefazione a “Vit(amor)te” che senza dubbio “nelle arti tutto si rinnova sistematicamente a partire da ciò che preesiste: nella musica, nella danza, nelle arti visive, nella letteratura. Tra gli esempi più mirabili di questo continuo rinnovarsi, il Gioco dei Tarocchi è assolutamente emblematico”, e rimescolando le carte comprendiamo il Gioco della Vita.

La casa dei tarocchi 19 - Il Sole
La casa dei tarocchi 19 – Il Sole

Da dove arrivano i 22 passaggi di questa danza immaginale?

Volendo datare un oggetto in una forma ben definita” scrive ancora Berti “si può dire con assoluta certezza che i Tarocchi nacquero nell’Italia del Nord nei primi decenni del Quattrocento. Erano un raffinato gioco di Corte, perché quelle immagini evocavano pensieri lontani dalla gente del popolo. Ben presto divennero un gioco d’azzardo e tuttavia i giuristi lo definivano in modo ambiguo dato che nel gioco dei Tarocchi si può vincere anche con pessime carte… come in guerra”.

Tutto ruota intorno al Sole?

L’eliocentrico pensiero che fu un tempo rivoluzione, che fu scienza del cambiamento dal geocentrismo tolemaico, può benissimo irrigidirsi nell’unilateralità, così come capita per qualsiasi concetto.

Comprendiamo il rischio di cristallizzazione psichica, se consideriamo la faccenda dal punto di vista dell’Io occidentale.

L’Ego, quando è leso nella propria maestà, si riversa in mezzo agli Altri ed è pronto a ferire chiunque si opponga al dominio dell’identità; gonfio e tronfio nella propria armatura solare, l’Io si coinvolge in -ismi collettivi fortemente connotati dal Potere e spesso anche dalla violenza.

L’eroe dorato rischia di diventare monotematico anche quando la complessità dell’epoca contemporanea invita tutti noi ad accendere barlumi di coscienza più delicati, nutriti di ombre e sfumature, di fronte ai temi caldi di questo Spirito del Tempo.

Il Sole dominante pensa di aver capito tutto, crede di avere in mano la Verità, è mostruosamente teso alla permanenza, desideroso di restare lì fermo allo Zenit mentre il Mondo, la Luna, le altre Stelle e tutti i Tarocchi gli ruotano intorno.

Dipinto di Leonora Carrington
Dipinto di Leonora Carrington

Lo rappresenta bene il guerriero armato di sciabola dipinto da Leonora Carrington, cavaliere dal volto feroce pronto a distruggere tutti i nemici – gli Altri da sé. Ma nelle opere dei surrealisti come Leonora, spesso i Soli e le Lune abbondano in uno stesso cielo, non per frammentazione ma perché si differenziano in prospettive, quasi a dimostrare, chissà, la relatività delle certezze.

Il Sole è, negli arcani maggiori, uno tra gli elementi della storia che dal Matto al Mondo si rimescola per creare innumerevoli trame, per rinnovare ogni posizione fissa, evitando l’immobilizzazione, affinché la dinamica della vita possa essere un andare al ritmo del mutamento, godendo dell’alba finché c’è, accogliendo le stagioni della vita nel viaggio della Stella aurea: primavera, estate, autunno, inverno e ancora primavera, come racconta l’Eremita di Kim Ki-Duk.

Nella propria trasformazione dal buio alla consapevolezza, Edipo riesce a rispondere a un noto e difficilissimo enigma. Da tempo la straordinaria Sfinge, creatura ibrida che simboleggia il gigantesco Potere del Faraone, interroga i viandanti ponendo loro un quesito da risolvere. Per tutti coloro che tentano di rispondere senza però fornire la corretta soluzione, non c’è scampo.

«Qual è quell’animale che al mattino cammina con quattro zampe, di giorno con due, e alla sera con tre?».

Quello della Sfinge non è un indovinello infantile, bensì una domanda profonda che ci parla del nostro destino. L’animale che cammina con quattro, poi con due e infine con tre gambe è infatti l’essere umano, che procede carponi dal sorgere della vita per poi splendere come il Sole fino al tramonto, verso il quale procede – come l’Eremita dei Trionfi – appoggiandosi al bastone. La domanda della Sfinge è un dono di Coscienza. Sta a noi coglierlo. Sta a noi accettare l’aurora e il crepuscolo dell’idolo che abbiamo creato con l’Io.

Filosofia della luce

Nonostante quanto ho appena detto, “le nuvole non possono annientare il Sole” – così cantava il grande Franco Battiato – una volta acquisita la realtà del transito e la necessità del ritmo quotidiano e stagionale nella vita, così come nella nostra Coscienza, possiamo riconoscere la Potenza energetica di fratello Sole.

“Degna è la vita di colui che è sveglio/ ma ancor di più di chi diventa saggio/ e alla Sua gioia poi si ricongiunge/ sia Lode, Lode all’Inviolato./ E quanti personaggi inutili ho indossato/ io e la mia persona quanti ne ha subiti/ arido è l’inferno/ sterile la sua via.// Quanti miracoli, disegni e ispirazioni…/ E poi la sofferenza che ti rende cieco/ nelle cadute c’è il perché della Sua Assenza/ le nuvole non possono annientare il Sole/ e lo sapeva bene Paganini/ che il Diavolo è mancino e subdolo/ e suona il violino.” – “Lode all’Inviolato” di Franco Battiato

Dietro le nuvole c’è lui, compagno a distanza della Luna quando lei è crescente e anche quando cala. Pochi giorni fa li ho visti amarsi nel bosco. Lei dal Nord gli sorrideva con quella bella bocca d’argento mentre lui si dirigeva rapidamente dietro il Monviso, là dove nasce il Po che li rifletteva entrambi, l’Eridano del mito, il corso d’acqua dentro il quale Fetonte ha trovato la propria Morte.

Un inevitabile collegamento con la lama numero diciannove è quest’ultimo respiro del figlio di Febo-Apollo, perché egli cadde nel fiume proprio per il troppo ardore di comandare il Sole.

Non possiamo condurre l’astro nel suo viaggio, mentendo agli dei circa le nostre capacità; è Febo il competente auriga, noi siamo coloro che devono invece godere della luce finché è consentito, finché il passaggio si compie – ed è allora trasformazione d’intenti, cambiamento importante, evoluzione esistenziale che non è mai rotazione perfettamente circolare, rinascita che ci attende con la Lama del Giudizio per avvicinarci sempre di più al poter dire “sono me stesso/a”.

Il Sole - Tarocchi Le Carte di Corte
Il Sole – Tarocchi Le Carte di Corte

Da Pitagora a Copernico fino a Keplero, la filosofia del Sole ci apre alla lucidità, ci fa abbassare le armi, ci porta al riconoscimento dell’appartenenza a una Terra che si nutre di luce, a un ecosistema che pulsa e nasce e cresce e muore sotto l’astro. Uscendo noi dal rischio della fissità, dalla visione aristotelica di un universo bloccato in cerchi concentrici senza dinamismo, allacciamo con la Lama diciannove una relazione viva, costruiamo la nostra personale Città del Sole, della Luna e delle Stelle. Apriamo finestre che illuminano le stanze di tutti i protagonisti: Matti, Bagatti, Imperatrici e compagnie cantanti.

La festa dei Tarocchi sviluppa sempre una narrazione corale.

Ne è transitata di acqua sotto i ponti, nel fiume eracliteo della nostra umana vita, dall’anno di pubblicazione della Città del Sole (1602), opera più famosa del filosofo Tommaso Campanella. Nel dialogo esoterico redatto in volgare fiorentino, poi tradotto in latino, il frate domenicano calabrese illustra le qualità imprescindibili per assumere il ruolo del governatore Sole, leader di un ideale Polis che tanto ricorda la Repubblica platonica. Maturità e profondità d’animo, assennatezza e creatività, doti artistiche. A capo dello Stato – e sul trono della personalità del singolo, potremmo dire, in una psicologica visione – è meglio che assurga colui che più somiglia nel suo essere luminoso e chiaro all’astro diurno. Potremmo aggiungere, alla luce di quanto già esposto: a patto che sappia rivolgersi all’Ovest quando arriva la sera.

Che il Re Luigi XIV° non lasciasse spazio all’eventualità di una delega del proprio immenso Potere è scritto a lettere d’oro nella Storia di Francia, inciso nelle pietre della Reggia di Versailles, si riflette in mille volti di Sole dentro gli specchi del salone che stupì senza ombra di dubbio tutti i cortigiani con la bellezza delle luci e degli arredi scelti apposta perché si potesse esclamare in coro un “Oh!” come bambini al Luna Park.

Il Re Sole, sovrano assolutista tra i più celebri del tempo che fu, realizza il proprio sogno di gloria innalzando l’aurea dimora che sorge a pochi chilometri di distanza da Parigi, l’originario casino di caccia di Luigi XIII° che diventa, grazie ai raggi di un monarca allo Zenit, la sede apollinea del Potere. Un’ossessione che ruota intorno all’idea del controllo – tenere sotto chiave la nobiltà per poterne monitorare gli intenti, per essere adorato in casa propria frenando sul nascere qualsiasi tentativo di ribellione. Una mappa politica costruita seguendo la simbologia dell’astro diurno e dei pianeti, a rispecchiarne la forma, certamente non democratica, a voltare la carta numero diciannove senza possibilità di compiere un’altra scelta. Il mazzo degli arcani è dominato da un unico Trionfo.

Eppure accade. Non c’è Sole che tenga; se giunge l’ora del tramonto e se un Re sale al trono, prima o poi deve scendere dallo stesso per trasformazione ineluttabile di ogni impero. Decrescere, fare spazio alla notte, al riposo, al sonno, al sogno, alla relazione tra l’Io e l’inconscio. Se questo passaggio non avviene spontaneamente, la Coscienza si crea da sé, girando la carta delle Rivoluzioni. Lo vedremo cento anni dopo il dominio di Luigi XIV°, lo riconosceremo in Russia osservando la storia di Nicola II°: il presupposto è scritto nel gioco dell’enantiodromia (dal greco antico ἐναντιοδρομία, composto di enantios, opposto e dromos, corsa e che significa letteralmente corsa nell’opposto).

Il Sole - Tarocchi di Valeria Bianchi Mian
Il Sole – Tarocchi di Valeria Bianchi Mian

Nel regno del Sole marsigliese forse i gemelli sono entrambi nati dall’uovo di Nemesi e si stringono l’uno all’altro, si fanno più vicini, si relazionano, mentre in altre rappresentazioni dell’icona i due personaggi sono maschio e femmina e si baciano e si abbracciano.

Il Sole che amo io è con me tutto l’anno ma i suoi messaggi mutano con il tempo: il mese di Novembre incide un feto di Sole nel tronco, là dove il danno inferto alla foglia morente che ancora resiste è la bellezza dell’albero vivo. Dicembre corrode le forme per spalancare la breccia: nuove magie si accendono nel bosco. Gennaio riposa, quieto, osserva il passato. Poi, con un sorriso si alza e cammina… rinato.

E così via, tra equinozi e solstizi, nel viaggio dei miei giorni, Apollo, Horus il falco, il raggio piccolino Invictus e l’estate che genera fuoco ardente, realizzazioni. Il Sole al centro della Ruota dell’anno mi coglie sempre in preparazione, giorno dopo giorno.

 

Written by Valeria Bianchi Mian

 

Bibliografia
Carl Gustav Jung, Mysterium Coniunctionis
Alejandro Jodorowsky, La via dei Tarocchi
Claudio Widmann, Gli arcani della vita

 

Info

Rubrica La casa dei Tarocchi

 

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