“Tre” di Valerie Perrin: l’amicizia come arma di riscatto e di cambiamento
Valerie Perrin si conferma l’autrice più letta dell’ultimo anno, dopo “Cambiare l’acqua ai fiori” anche il nuovo romanzo dal titolo “Tre” (Edizioni E/O) è riuscito a conquistare i lettori e a scalare la classifica dei libri più venduti.
Il buon risultato di vendite spesso non va di pari passo con la qualità della scrittura. In questo caso il libro riesce a conquistare per la prosa lineare e per la trama che svela a poco a poco i segreti dei tre protagonisti.
Il modo in cui sono suddivisi i capitoli lascia il lettore con l’avidità di proseguire il romanzo per scoprire cosa lega i personaggi, cosa sta dietro al mistero di una ragazza scomparsa, per quale motivo i tre non si parlino più.
Si fa leva sulla curiosità del lettore per approfondire una storia semplice, di amicizia e di relazioni umane, in cui i personaggi cambiano, si evolvono e diventano nostri amici.
La storia è quella di un’amicizia indissolubile tra tre ragazzini, Nina, Etienne e Adrien, che si conoscono a scuola e rimangono inseparabili fino alla fine della loro adolescenza che coincide con un fatto tragico che influisce sui loro obiettivi.
Se da una parte c’è la narrazione di un mondo ricco di ambizioni, sogni, in cui tutto può divenire, dall’altra parte c’è la realtà del diventare adulti che va controcorrente alle vite prospettate.
Nina prima degli altri deve fare i conti con una famiglia che non ha più e per proseguire la sua vita decide di amare l’uomo sbagliato. È lei il perno dell’amicizia dei tre ragazzi e ognuno di loro prende la sua strada lasciando indietro il passato, ma quello che si è costruito negli anni ritorna forte e potente nel momento più importante della vita, quando sappiamo di non avere altra scelta.
L’amicizia diventa l’unica arma di riscatto e di cambiamento anche quando si sa di aver perso tutto e non poter cambiare. Questo libro ci fa capire che c’è sempre una scelta, nelle situazioni drammatiche e inaspettate, c’è sempre modo di poter ridefinire la propria vita. Ricominciare è la parola d’ordine che rimane alla fine della lettura.
L’autrice riesce a portarci in un paesino francese sconosciuto, eppure vicino a noi: ci sono archetipi narrativi e personaggi già raccontati in altri romanzi, niente di nuovo, ma rielaborato con uno stile narrativo semplice e caratterizzato da continui colpi di scena che spiazzano il lettore meno esperto.
Tre è il numero perfetto, una simbologia di alleanza indissolubile, per me tre sono anche le cose che questo libro mi ha lasciato:
- Non aprire le lettere degli altri.
Nina è molto curiosa e apre le lettere del nonno postino a sua insaputa. Questo suo segreto è un punto importante della storia. Se Nina non avesse preso quella lettera… Di sicuro chi ha letto il libro saprà di cosa parlo. Aprire le lettere degli altri è sicuramente qualcosa da non fare, estendendo il concetto al giorno d’oggi direi che può valere anche per e-mail, messaggi e varie app del cellulare e social network.
- Non abbandonare chi ti vuole bene.
Questo concetto nel libro è rimarcato più volte anche dalla presenza di un canile/gattile per animali abbandonati, ma soprattutto riferito al rapporto dei tre amici. Nina viene abbandonata da Etienne e Adrien al suo matrimonio infelice e a sua volta abbandona il marito, Etienne è un presunto colpevole che Adrien non aiuta ed è pronto ad abbandonare la sua famiglia per non lasciare dolore, Adrien viene lasciato solo con il suo romanzo e abbandona gli altri per il suo cambiamento. Capire il valore degli altri, cani, gatti, umani, è essenziale per affrontare bene la vita.
- Non nascondere quello che si è veramente.
Adrien in tutto il romanzo è il personaggio ombroso, quello che non dice tutto di sé a nessuno dei suoi amici. Solo alla fine si scoprirà il suo percorso di vita, pieno di frustrazione e di sensibilità, che lo ha portato ad essere un’altra persona, non solo dentro, ma anche esteriormente, finalmente libero di poter esprimersi e di poter affermare se stesso. È proprio dalla mancanza di comunicazione, di sapersi raccontare agli altri e svelare la propria interiorità, che nascono tutti i conflitti del romanzo.
Non ho potuto raccontare tutta la trama, visto che il romanzo è da leggere soprattutto per scoprire ciò che accade insieme ai protagonisti delle vicende. L’unica parte che mi ha un po’ delusa è stato il finale, non per la storia, ma per il modo in cui è stato scritto a mio avviso con troppa enfasi e tirato per le lunghe inutilmente.
In conclusione è un romanzo che ha molti piccoli rimandi ad altre letture già fatte, mi ha ricordato ad esempio “L’amica geniale” per il matrimonio imperfetto e “Due di due” per il forte legame di amicizia, ma anche per alcuni personaggi.
Si dice che scrivere cose autentiche sia sempre più difficile, in effetti è così, ma in questo caso non disturba la lettura, anzi la caratterizza ancora di più e si intuisce come l’autrice abbia fatto riferimento al suo bagaglio di conoscenze e in qualche modo lo abbia restituito nel miglior modo possibile.
Sebbene “Cambiare l’acqua ai fiori” sia un romanzo più originale come tematiche affrontate e ambientazione, “Tre” rielabora il concetto di amicizia e lo pone in un tempo dilatato e riesce a catturare il lettore fino alla fine.
Written by Gloria Rubino