Uomini contro il Femminicidio #13: le parole che cambiano il mondo con Roberto Ottonelli
Le parole cambiano il mondo. Attraversano spazio e tempo, sedimentandosi e divenendo cemento sterile o campo arato e fertile.
Per dare loro il massimo della potenza espressiva e comunicativa, ho scelto di contattare, per una serie di interviste, vari Uomini che si sono distinti nella lotta contro la discriminazione e la violenza di genere e nella promozione della parità fra i sessi.
Ho chiesto loro, semplicemente, di commentare poche parole, che qui seguono, nel modo in cui, liberamente, ritenevano opportuno farlo. Non sono intervenuta chiedendo ulteriori specificazioni né offrendo un canovaccio.
Alcuni hanno scritto molto, raccontando e raccontandosi; altri sono stati sintetici e precisi; altri hanno cavalcato la pagina con piglio narrativo, creando un discorso senza soluzione di continuità.
Non tutti hanno espresso opinioni univoche, contribuendo, così, in modo personale alla “ricerca sul campo”, ma tutti si sono dimostrati concordi nell’esigenza di un’educazione sentimentale e di una presa di coscienza in merito a un fenomeno orribile contro le donne, che necessita di un impegno collettivo.
Oggi è il turno, per Uomini contro il Femminicidio, di Roberto Ottonelli, scrittore milanese, lavora come network engineer presso un’azienda di telecomunicazioni. Dal 2015 è papà affidatario di un bambino speciale, in tutti i sensi, e nel 2021 ha fondato la “Associazione Difesa Donne: noi ci siamo”, insieme ad alcune famiglie che hanno vissuto la tragedia del femminicidio delle proprie figlie.
Nel 2017 ha esordito con “Il Diavolo dentro”, per Delos Digital. Nel marzo 2021 è uscita in preordine la raccolta di racconti “Istinti distruttivi” e ha pubblicato il nuovo romanzo “Credi davvero (che sia sincero)”, sul tema del femminicidio.
Femmina
Trovo che sia un termine poco utilizzato, se non nella sua accezione negativa, spregiativa, sminuente rispetto al concetto di “maschio”. La femmina è colei che genera la vita, che la porta in grembo e che è disposta a sopportare un dolore immane pur di diventare madre. In Sicilia “femmina” indica spesso l’oggetto di desiderio sessuale, ma ritengo che dovremmo tutti iniziare a considerare questa parola e ciò che rappresenta nella sua interezza, completezza.
Femminismo
Identifica storicamente un movimento di lotta volto alla conquista della parità dei diritti delle donne, dal punto di vista civile, sociale, economico, giuridico e politico. Mi soffermerei sul perché si sia reso necessario, inevitabile. La condizione della donna, ancora oggi, non si può dire completamente piena, paritaria, non per imposizione, quanto per semplice e pura evidenza, necessità. Non è più procrastinabile prima di tutto la rimozione del “gender wage gap”, la parità salariale che, da sola, garantirebbe la possibilità per ogni donna di determinare le sue esigenze senza più dipendere da un uomo.
Non è solo, come comunemente inteso, l’omicidio di una donna per mano di un uomo, lo stesso che diceva di amarla. È il sistematico annientamento, fisico o psicologico, attuato dal partner con lo scopo di assoggettare la vittima fino a renderla sua proprietà. In tanti, troppi casi, la stessa vittima viene portata a ritenere di essere colpevole, mancante, carente alle “esigenze” del suo compagno, aspetto che la lega in modo succube e indissolubile al suo carnefice.
Educazione sentimentale
Penso possa avere varie accezioni, ma mi piace soffermarmi sulla formazione alle emozioni, ai sentimenti, dei bambini, gli adulti di domani, che devono imparare fin dai primi anni di vita a riconoscere gli stimoli, sempre più complessi e articolati, che la società esprime. Un compito che ci dobbiamo assumere tutti.
Written by Emma Fenu
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